Varese | 14 Ottobre 2021

Gemonio, “Materiale contraffatto in negozio”: a processo il titolare

Un 45enne cinese è accusato di frode nell'esercizio del commercio. Nel 2016 ricevette la visita della gdf che riscontrò anomalie nel marchio "CE" su oltre 400 articoli

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Guanti, bombolette spray, apparecchi elettronici di vario tipo, accessori per acquario, dispositivi di protezione individuale e luci a led. Sono solo alcuni dei prodotti inseriti in un lungo elenco di materiale sequestrato dalla guardia di finanza del gruppo Malpensa durante una ispezione effettuata in provincia di Varese per verificare la conformità alle norme di sicurezza comunitarie degli articoli messi in vendita.

Un’ispezione che risale al 2016, il cui esito ha portato a processo un commerciante quarantacinquenne di origine cinese, accusato di frode nell’esercizio del commercio.

Il suo negozio, situato a Gemonio, faceva parte della lista di esercizi da controllare con cui i militari si recarono sul territorio della valle. “I colleghi si sono insospettiti non appena hanno iniziato l’attività di verifica per via delle caratteristiche grafiche del marchio ‘CE’, le quali presentavano delle palesi anomalie”, ha raccontato un maresciallo delle fiamme gialle chiamato a testimoniare in tribunale a Varese sul lavoro svolto dai militari.

Dubbi che aumentarono, sempre nel corso di quel controllo risalente ormai a cinque anni fa, dopo la richiesta al titolare del negozio di esibire le schede tecniche riguardanti il materiale di dubbia provenienza. L’uomo non fu in grado di produrle integralmente ma mise le mani avanti dicendo di aver acquistato il tutto con regolare fattura, rivolgendosi a ditte produttrici italiane.

“Non c’è traccia di quelle fatture tra le informazioni messe a verbale dopo il sequestro”, ha aggiunto il maresciallo in dibattimento. Alla sua testimonianza si sommano inoltre i risultati di una perizia svolta da un esperto del settore che confermerebbero l’irregolarità di quasi tutti i marchi su circa quattrocento prodotti analizzati.

“E’ abbastanza usuale che i commercianti non abbiano in negozio gli interi fascicoli tecnici del materiale in vendita”, ha precisato in aula un appuntato delle fiamme gialle che partecipò all’ispezione, rispondendo ad una domanda dell’avvocato Paolo Formato, difensore del negoziante. Lo stesso avvocato, tornando sugli esiti della perizia, ha poi sottolineato la presenza tra i risultati di alcuni marchi “CE” regolari. Aspetti che verranno chiariti nella la prossima udienza direttamente dall’esperto consultato dalla guardia di finanza, che comparirà come testimone davanti al giudice Andrea Crema. Anche l’imputato fornirà la propria versione sull’origine della merce oggetto del procedimento.

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