Ha lasciato il carcere di San Vittore, dove era recluso dallo scorso novembre, l’imprenditore multimilionario Alberto Genovese, al centro di un’inchiesta per abusi sessuali scattata sempre lo scorso anno a seguito della denuncia di una delle due giovanissime presunte vittime.
L’uomo, quarantaquattro anni, diventato ricco grazie al successo di alcuni investimenti nel campo delle start up digitali, proseguirà presso la comunità Crest di Cuveglio il percorso di disintossicazione iniziato dietro le sbarre.
Gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, sono stati disposti dal gip di Milano Tommaso Perna che ha accolto la richiesta formulata dai legali dell’imprenditore, e in rapporto al venire meno di una parte delle esigenze cautelari, ha spiegato tramite il provvedimento che “nel lungo periodo di detenzione [Genovese] ha tranciato i legami con l’ambiente nell’ambito del quale si erano sviluppate le relazioni patologiche con le vittime”.
Due gli episodi che sono stati denunciati, e in relazione ai quali per l’uomo erano scattate le manette: il primo, stando al racconto di una ragazza ventitreenne, sarebbe avvenuto a luglio 2020 presso una villa di Ibiza; il secondo, denunciato da una ragazza di diciotto anni lo scorso ottobre, si sarebbe verificato presso l’ormai nota “Terrazza Sentimento”, parte del lussuoso attico situato a pochi passi dal Duomo di Milano, dove Genovese era solito organizzare feste esclusive con modelle e personaggi del mondo dello spettacolo.
In entrambi gli episodi le ragazze sarebbero state stordite da cocktail di droghe e successivamente abusate per ore. Le indagini della procura di Milano si sono concluse e per Genovese si avvicina la richiesta di rinvio a giudizio.
(Foto di copertina da Instagram)
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