Mesenzana | 20 Giugno 2021

E-Bike – Mesenzana, intervista a Davide Rossin: “Sogno di vincere il mondiale”

Il 35enne si è raccontato a 360°, parlando dei suoi esordi e della sua carriera in Enduro, che l'ha portato poi ad avvicinarsi alla SEM e al mondo della E-Bike

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(Foto © Roberto Nangeroni) Sono molto soddisfacenti, fino a questo momento, i risultati del 35enne di Mesenzana Davide Rossin, in sella alla E-Bike della SEM, nota azienda del territorio che continua a crescere in questo specifico campo.

Si tratta di uno sport che si sta facendo largo in questi anni, grazie alla crescita della sostenibilità e all’uso, anche urbano, di mezzi che permettono di percorrere strade e vie senza particolari problemi.

Ed in questo senso l’azienda luinese, insieme al suo “pilota”, si sta facendo conoscere in tutto il mondo, non solo in ambito aziendale, con centinaia di mezzi già in produzione.

Ecco l’intervista all’atleta mesenzanese, che ci ha raccontato com’è andata l’ultima gara, qualche aneddoto sportivo e come vede la restante parte del campionato.

Davide complimenti! Dopo tre gare sei riuscito a portare a casa una vittoria su un mezzo che per te è ancora nuovo, vero?

Grazie innanzitutto a Luino Notizie che ci dà risalto in zona. È proprio così, mi ci sono volute tre gare e per raggiungere il gradino più alto del podio. Adesso vorrei restarci ma so già che sarà dura. La SEM Venom è un mezzo nuovo per tutti, non solo per me. Io vengo dal mondo dell’Enduro, dove le moto sono chiaramente molto più pesanti di una super bicicletta. La Venom pesa poco più di trenta chili e quando si gira tutta la manetta vola! Nelle ultime settimane mi sono allenato diverse volte nei nostri boschi intorno a Mesenzana, gli stessi dove mi allenavo per le gare di Enduro in moto e vi devo confessare che ha lasciato di stucco anche me.

Per quale ragione?

In alcuni parziali su sentieri fatti e rifatti da tutti e con tempi registrati su Strava (l’app per sportivi che permette di condividere e comparare tempi in vari sport e su vari terreni, ndr), la SEM va più forte di una moto preparata per il campionato italiano. Sembra incredibile e anche io stento a crederci, tant’è che diverse persone proprio su Strava mi hanno accusato di aver barato in qualche modo. La traccia satellitare non mente: per questo mi chiedo e vi chiedo come avrei potuto mai barare in una situazione del genere? La SEM va veramente forte e proprio per questo io sono grato nel profondo a Giorgio Semolini e a tutta la SEM Motobike per avermi dato la possibilità di partecipare a questo campionato, in sella alla versione Evolution della Venom.

La SEM è di Mesenzana, tu sei di Mesenzana. Com’è nata questa collaborazione e cosa ne pensi del tuo futuro sulla SEM?

Volete sapere la cosa più assurda? Fino a una settimana prima della gara di Versilia, con cui si è aperto il campionato, non sapevamo l’uno dell’esistenza dell’altro. Anzi, dopo aver smesso di correre in moto ho fondato con alcuni amici il “BBA Enduro Team”, con il quale promuoviamo in zona l’utilizzo di biciclette elettriche per percorrere i meravigliosi sentieri delle nostre valli. Non avevo nessuna idea che a Mesenzana ci fosse la fabbrica della bici elettrica più performante del mondo. E non sto esagerando. La SEM ha già vinto tutto quello che poteva l’anno scorso e quest’anno stiamo replicando.

E cos’è successo prima dell’esordio?

Pochi giorni prima della gara in Versilia, un ragazzo che era stato selezionato per fare il pilota ufficiale tutta la stagione, si è fatto male in allenamento e quindi alla SEM sono rimasti con il solo Claudio Spanu pronto e una motobike senza pilota. Mancavano davvero pochi giorni. Per un puro caso, ovvero un amico in comune, Giorgio è venuto a sapere che negli ultimi anni avevo fatto degli ottimi risultati in Enduro a livello nazionale e quindi mi ha contattato. Ho mollato il lavoro due ore prima quel giorno e mi sono fiondato alla SEM!

E poi com’è andata?

Non vi dico l’emozione la prima volta che l’ho provata! Giorgio (mi dicono voci di corridoio) era abbastanza teso, perché non conoscendomi, non sapeva fino in fondo cosa sarebbe successo mettendomi sulla sua Venom. Inoltre Claudio Spanu, per accordi precedenti, corre sulla Venom Purple Factor e, almeno sulla carta, io ho ricevuto il mezzo di punta di casa SEM; per l’appunto la Venom Evolution, che dovrebbe essere superiore sotto certi aspetti. Chiaro che Spanu è un talento azzurro FMI e lotta per il mondiale da anni, quindi poi in gara il gap (se esiste), tra i due mezzi, lo riempie con la sua grande classe e con una tecnica di guida incredibile.

E com’è andata in Versilia e nelle gare successive?

Beh, sono riuscito ad arrivare al secondo posto, tutto cuore. A Spoleto ho fatto un errore di procedura e non ho fatto correttamente le verifiche della domenica e quindi, partendo ultimo anche dietro alle e-bike normali, ho fatto una gara al recupero. Lo scorso weekend ero pronto. Ci è voluto un attimo per capire la SEM e anche più di un attimo per tornare in forma e pronto per gare così logoranti. L’enduro è enduro e vi garantisco che anche l’elettrico richiede uno sforzo fisico e una preparazione notevoli. Io vado al lavoro alle cinque e mezza del mattino e di mestiere gestisco un’azienda di bagni chimici. Come potete capire, faccio un lavoro duro e il tempo per allenarmi non ce l’ho. Quando ho fatto il terzo posto all’italiano Husqvarna mi sono allenato per mesi, controllando vari aspetti dall’alimentazione agli allenamenti fisici, fino a quelli tecnici. Nell’ultimo anno, oltre ad aver ridato più tempo al lavoro, ne ho dovuto dare un po’ di più anche alla mia famiglia dove siamo passati da tre a quattro proprio pochi mesi fa.

Quindi sei un giovane imprenditore di zona, con due figli e hai trovato il tempo per andare a Bibbiena a vincere? Come fai?

Lo dico, è semplice: grazie a mia moglie. Non solo è stata lei anni fa a regalarmi la prima moto, con la quale poi ho portato a casa i miei primi risultati nel mondo delle due ruote, ma soprattutto è sempre la mia prima fan e quella che mi guarda di traverso prima di partire per ogni tappa e mi dice: “Almeno vinci”. Che donna! Grazie Faby!

Sei un po’ emozionato, si vede. Infatti, non ci hai ancora detto cosa riserva il futuro per te e per la SEM…

Sono onorato anche solo di essere un pilota di Mesenzana su una motobike di Mesenzana. Vincere è stato solo un passaggio. Io punto a vincere il titolo italiano. Per ovvie ragioni di competizioni internazionali, Claudio Spanu potrebbe non fare tutte le gare e questo dà a me e agli altri atleti della Open qualche speranza di competere con lui per il titolo finale. Siamo una squadra e dobbiamo dirlo, Claudio è di un altro livello. Al momento la classifica si è accorciata e Andrea Sassoli del team Independent E-Bike si è portato a casa la tabella rossa questo week-end. Io grazie al primo posto ho recuperato molto e, anche se Claudio ha segnato uno zero, gli altri atleti continuano a macinare punti, in primis Marco Gnassi che fa della regolarità la sua arma principale.

Com’è sarà quindi la seconda parte di stagione?

Senza dubbio avvincente e non potrò concedermi la minima distrazione. La cosa più importante è che nell’ultimo weekend di gare, che si terrà a Bossico a metà settemebre, dopo l’ultima tappa di campionato italiano che si terrà il sabato e la domenica, avrà luogo il Campionato del Mondo su tappa singola. Se ho un sogno quest’anno è arrivare pronto al 19 settembre in perfetta sintonia con la mia Venom. Lo dico: vorrei vincerlo il mondiale. Le gare sono gare, può succedere di tutto. Quindi nel dubbio io mi preparo, mi alleno e ci credo. Perché come si dice in SEM nell’ultimo periodo, a noi del resto interessa fino ad un certo punto punto. Noi siamo di Mesenzana, siamo la SEM e la SEM… sem nűm!

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