Lavena Ponte Tresa | 1 Giugno 2021

Covid, da Ponte Tresa petizione: “Liberi spostamenti nella fascia di 20km tra Italia e Svizzera”

I commercianti: "Abbiamo subito perdite che in alcuni casi vanno oltre il 90% de fatturato. Stiamo fallendo grazie ai vostri scellerati provvedimenti"

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Siamo un gruppo di commercianti di Lavena Ponte Tresa, piccolo comune della provincia di Varese al confine con la Svizzera. Scriviamo in merito alla non volontà di risolvere il problema dei paesi di confine”.

Inizia così la presentazione della petizione online, pubblicata su Change.org negli scorsi giorni, che mira a risolvere le questioni legate agli spostamenti tra l’alto Varesotto e il Ticino, a causa dell’emergenza Covid. In poche ore, da ieri, lunedì 31 maggio, sono state già raccolte quasi 700 firme.

Chiediamo pertanto – continuano i negozianti tresiani – un provvedimento incisivo, in analogia a misure simili già assunte da altri Parsi Europei quali la Francia e la Germania: consentire cioè l’ingresso in territorio italiano a tutti coloro che risiedono oltre il confine svizzero nella fascia territoriale di 20km dal confine, senza necessità di effettuare tamponi o altro, come per altro previsto già per i lavoratori frontalieri”.

“Questa deroga – spiegano ancora – è decisiva per la ripresa economica del nostro territorio. Le nostre attività e le nostre famiglie, vivono grazie al flusso economico/lavorativo da e per la Svizzera. Abbiamo subito perdite che in alcuni casi vanno oltre il 90% de fatturato. Stiamo fallendo grazie ai vostri scellerati provvedimenti. Tutta l’Italia è ripartita, piano piano avete riaperto. I numeri della pandemia sono scesi, aumentano i vaccinati. Qui è come essere in zona rossa da novembre perché i nostri clienti non possono raggiungerci”.

“Viviamo il paradosso di essere aperti sulla carta, ma di non poter lavorare – vanno avanti -. La dignità del nostro lavoro non può sottostare a mere norme burocratiche. Abbiamo chiuso quando c’era da chiudere, perché l’emergenza lo richiedeva. Ora che c’è da riaprire, chiediamo che si riapra per tutti”.

“Come recita l’articolo 1 della nostra Costituzione L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Non chiediamo aiuti, chiediamo che ci venga data la possibilità di lavorare: aprite le dogane, fascia dei 20 km subito“, concludono.

Per consultare, leggere e firmare la petizione, clicca qui.

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