Luino | 20 Maggio 2021

Luino, “Chronoscalata S. Martino”: il ricavato per sistemare il Sacrario della Gera

La nota manifestazione sportiva permetterà di compiere i lavori di manutenzione straordinaria. L'ANPI regala alla kermesse sportiva due targhe per i vincitori

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Durante il consueto omaggio alla Gera, in occasione della celebrazione del 25 Aprile, a tutti i presenti è emersa la necessità di procedere ad una manutenzione straordinaria del sacrario che ricorda i dodici giovani partigiani trucidati il 7 ottobre 1944.

L’appello è stato immediatamente accolto dall’organizzatore della Chronoscalata S. Martino, Fabrizio Luglio, che tra l’altro oggi ricopre il ruolo istituzionale di presidente del Consiglio Comunale di Luino. Il ricavato della manifestazione verrà, infatti, devoluto a tale scopo. Da parte sua, invece, l’ANPI Luino, guidato dal presidente, il professor Emilio Rossi, ha fatto realizzare le targhe per i due vincitori della manifestazione, sia uomini che donne.

Si tratta di uno dei luoghi più importanti della storia luinese: alla Gera aveva avuto inizio la mattanza dei partigiani che, nella cascinetta adiacente, erano stati sorpresi nel sonno da una squadra di fascisti, a seguito di una delazione. Quattro furono immediatamente uccisi, altri cinque fucilati davanti al cimitero di Brissago Valtravaglia e gli ultimi tre alle Bettole di Varese. I loro corpi rimasero insepolti per vari giorni sotto la sferza di una pioggia insistente in quel tragico mese di ottobre. Maria Baggiolini, Rosetta Garibaldi e Angela, moglie del capitano Lazzarini, vennero arrestate e trasportate su una camionetta al carcere dei Miogni di Varese.

Il sacrario fu voluto espressamente da don Piero Folli, quando, a guerra finita, ritornò a Voldomino, dopo essere stato tradotto nel carcere di San Vittore a Milano il 3 dicembre 1943 per aver dato ospitalità ad Ebrei ed a perseguitati politici in attesa di poter varcare il confine della salvezza nella vicina Svizzera. Sul frontone della cappella don Folli volle che fosse inciso questa epigrafe «Unquam de vita migrabunt heroes» (Mai dalla vita se ne andranno gli eroi).

All’interno pose un quadro con l’immagine della Madonna del partigiano, dipinto dal pittore Zagni, che aveva conosciuto durante la prigionia a S. Vittore. Attorno vennero collocati i volti di quei giovani, immolatisi per la riconquista della libertà perduta. Il sacrario, che oggi può considerarsi «l’altare della Patria» della città di Luino, fu sempre molto caro a Don Folli che diceva al suo coadiutore, don Marco Baggiolioni: «Quando sei scoraggiato, vieni quassù a pregare».

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