Luino | 14 Marzo 2021

Lombardia, e gran parte dell’Italia, in zona rossa da lunedì 15 marzo

Cosa cambia per il comparto del commercio e dei pubblici esercizi

Tempo medio di lettura: 3 minuti

Articolo pubblicato da Confcommercio Ascom Luino il 14.3.2021

L’ordinanza del Ministero della Salute pubblicata lo scorso sabato sulla Gazzetta Ufficiale colloca la Lombardia in zona rossa a partire da lunedì 15 marzo e per (almeno) 15 giorni, quindi sino a lunedì 29 marzo 2021. La nostra regione passa così dall’arancione rafforzato al rosso, con ulteriori limitazioni negli spostamenti e restrizioni per le attività commerciali. Le regole da applicare, con obblighi e divieti, sono stati fissati dal DPCM 2 marzo 2021, il primo firmato dal nuovo premier Mario Draghi. Vediamo nel dettaglio cosa cambia da domani.

SPOSTAMENTI
Sono vietati gli spostamenti da un comune all’altro e all’interno del proprio comune, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, da giustificare, in caso di controllo, esibendo una autodichiarazione. CLICCA QUI PER SCARICARLA È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria (ad es. per far visita a parenti o amici), salvo per motivi di lavoro, necessità o salute.

ATTIVITA’ COMMERCIALI – NEGOZI
La regola generale, come per il passato, prevede che sono sospese le attività commerciali al dettaglio (negozi), sia negli esercizi di vicinato che nelle medie e grandi strutture di vendita, anche ricompresi nei centri commerciali. In deroga a questa regola molte attività commerciali, considerate di prima necessità, possono comunque restare aperte anche in zona rossa.

Sono aperti i negozi di generi alimentari (compresi ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari), vendita di bevande, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e le altre attività di prima necessità, individuate nell’allegato 23 del DPCM 2.3.2021. CLICCA QUI PER CONSULTARE L’ELENCO COMPLETO DELLE ATTIVITA’ CHE POSSONO RESTARE APERTE

Per fare qualche esempio rimangono aperti i negozi di ferramenta, colorifici, negozi di telefonia, computer e informatica, articoli sanitari, articoli elettrici, elettrodomestici ed elettronica, giochi e giocattoli, profumerie, fiori e piante, ottici e fotografi, articoli per la pulizia, saponi, detersivi, librerie, cartolerie, biancheria personale, abbigliamento e calzature per bambini, articoli sportivi, distributori di carburanti, materiali da costruzione, articoli e attrezzature per agricoltura e giardinaggio, commercio di auto e moto, articoli medicali e ortopedici, erboristerie, alimenti per animali, prodotti combustibili. Per quanto riguarda il commercio ambulante, possono essere presenti nei mercati i banchi di prodotti alimentari e bevande, ortofrutticoli, ittici, carne, fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti, profumi e cosmetici, saponi, detersivi ed altri detergenti, biancheria, confezioni e calzature per bambini e neonati.

Consentito anche il commercio tramite distributori automatici. Inoltre è consentito il commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono: i negozi che intendono farlo non devono chiedere nessuna autorizzazione, né effettuare comunicazioni, SCIA, ecc.

Ricordiamo che con il nuovo DPCM Draghi sono cadute le precedenti limitazioni per le enoteche (ATECO 47.25): possono protrarre l’orario di apertura anche dopo le 18:00.

SERVIZI ALLA PERSONA
Sono sospese le attività dei servizi alla persona come, ad esempio, parrucchieri, barbieri, estetisti. Aperte lavanderie, tintorie, imprese di onoranze funebri.

PUBBLICI ESERCIZI
Bar, ristoranti, pizzerie, pubblici esercizi in genere sono chiusi: hanno la possibilità di vendere i prodotti per asporto o con la consegna a domicilio. L’asporto è consentito dalle 5:00 alle 22:00, ad eccezione dei bar (codice ATECO prevalente 56.3) per i quali è consentito solo fino alle 18:00. Non vi sono limitazioni per la consegna a domicilio (delivery) che può essere effettuata senza limiti di orario (anche per i bar), nel rispetto delle normative igienico-sanitarie.

ATTIVITÀ DI MENSA AZIENDALE DA PARTE DEI PUBBLICI ESERCIZI
I pubblici esercizi possono effettuare servizio di mensa aziendale per i dipendenti delle imprese, ma solo a precise condizioni.
Deve essere redatto un contratto scritto per dimostrare, in sede di controlli, il rapporto instaurato per la somministrazione dei pasti ai dipendenti dell’azienda cliente (es. dipendenti di un’impresa edile che pranzano al ristorante o al bar). Inoltre l’impresa committente dovrà fornire al pubblico esercizio l’elenco con i nominativi dei propri dipendenti destinatari del servizio mensa. Attenzione: non è consentito il servizio mensa nei confronti di titolari di partita IVA o liberi professionisti, ma solo con lavoratori dipendenti. Pertanto non si può contrattualizzare, ad esempio, un agente di commercio titolare di partita Iva. Chi effettua il servizio mensa può, naturalmente, servire i pasti al tavolo.
Il pubblico esercizio che intende effettuare il servizio mensa deve darne preventivamente comunicazione al comune, ma non deve effettuare ulteriori adempimenti: Regione Lombardia ha chiarito che non si deve presentare un’ulteriore SCIA, né integrare i codici ATECO. CLICCA QUI PER LEGGERE LA COMUNICAZIONE DI REG. LOMBARDIA

Per maggiori informazioni o chiarimenti potete contattare Davide Boldrini – 0332.543.918 – e.mail d.boldrini@ascomluino.com

Chi desideri approfondire può visitare il sito di Regione Lombardia CLICCA QUI oppure le FAQ pubblicate sul sito del Governo CLICCA QUI

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