Ceresio | 1 Novembre 2020

Il Covid blocca la rassegna “Piambello dal Vivo”

"Il nuovo Dpcm ci ha fatto male, ci ha tagliato le gambe nuovamente. Oggi vogliamo dire al nostro pubblico che non siamo fermi, che non è perduto nulla, solo rimandato"

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Riceviamo e pubblichiamo una nota di “Intrecciteatrali”, che annunciano come le attività di spettacolo di “Piambello dal Vivo2 siano state sospese e riprenderanno a novembre.

E’ stato un weekend di spettacoli che ha regalato a “Piambello dal Vivo” un seguito importante di pubblico, un pubblico che sembra essersi già affezionato a questo progetto tanto ambizioso. Tre spettacoli con sold out, tutti rispettando sia numeri che regole per proteggersi dal Covid19.

La prima serata ha visto sul palcoscenico “Le Radiose” e se non ci siete stati vi consigliamo vivamente di andare a vederle. Tre ragazze capaci con l’ausilio della loro voce, senza basi e senza strumenti, di ammaliare il pubblico. Presenti in sala molti ragazzi, che hanno vissuto un’emozione unica, dall’inizio alla fine “apprezzato la scelta delle musiche molto originali che avevano una storia da raccontare, trasmesso il tutto con molta leggerezza riuscendo a farti entrare nel vero e proprio senso del teatro! Esprimevano leggerezza e passione dall’inizio alla fine, trasmettendo mentre cantavano la bellezza del farlo divertendosi.”

Il sabato è proseguito con la bravura di Marco Raparoli, artista che è stato capace di regalare un’ora di spensieratezza e che nella semplicità apparente della sua performance ha condotto il pubblico in un viaggio tra cabaret e giocoleria; una presenza scenica ed una capacità di relazionarsi con il pubblico che ci hanno regalato una serata di alto livello. A chiudere questi tre giorni, è stato il violino di Madame Pistache artista capace di farci girare il mondo seduti sulle nostre poltrone rosse, alla scoperta di grandi artisti che hanno “solcato” grazie a lei,  il palcoscenico di Bisuschio; un violino che è diventato un’orchestra, un’orchestra che ha inebriato il teatro.

E alla fine si è chiuso il sipario. Per poco? Non lo sappiamo, “Piambello dal vivo” deve come tutti i progetti culturali prendersi una pausa seguendo le linee dettate dal governo per la prevenzione della diffusione del Covid-19.

Abbiamo chiuso il teatro con un arrivederci. Sul palco ieri abbiamo sentito la necessità di parlare al pubblico, quel pubblico attento e rispettoso che ha prenotato online, disinfettato le mani, misurato la febbre, seduto distanziato mantenendo sempre e comunque la mascherina.

Sul palco abbiamo salutato, non solo il nostro pubblico, credo che quel pomeriggio, tutto il movimento teatrale nazionale, con un pò di amaro in bocca, abbia salutato gli spettatori, quelli del “Teatro”, educati, rispettosi, attenti. Quel pubblico che come noi ha ascoltato ed attuato le misure per far si che il teatro fosse un luogo sicuro, anzi un luogo di Sicure relazioni.

Oggi usciamo con questo comunicato stampa; ci abbiamo messo un pò a scriverlo; perché dentro di noi c’erano forti emozioni che si combattevano l’una con l’altra, perché avevamo bisogno di assimilare quel nuovo Dpcm che indubbiamente ci ha fatto male, ci ha tagliato le gambe nuovamente, proprio quando, dopo aver investito economicamente per mettere in sicurezza il nostro lavoro e di conseguenza accogliere in sicurezza il pubblico, ci siamo resi conto che noi, come molti altri operatori culturali, stavamo offrendo non solo un prodotto culturale ma un incontro (in sicurezza) dell’essere umano, della sua anima, della voglia di una nuova comunità, se pure a distanza.

Oggi il tempo ci fa vedere le cose in modo più chiaro e onesto. Pur non rimanendo d’accordo sulla scelta, oggi vogliamo dire al nostro pubblico che non siamo fermi, che non è perduto nulla, è solo rimandato.

Anzi, siamo felici di poter dire che gli stessi enti pubblici (Comuni e Comunità Montana del Piambello, Fondazione Comunitaria del Varesotto) ci sostengono ancora di più e aspettano come noi che ci siano le condizioni e quindi la possibilità di andare avanti e di costruire.

Perché “Piambello dal Vivo” è una scommessa non solo nostra ma di tutto il territorio.

Ciò che abbiamo iniziato a pensare in questi giorni è che noi siamo artisti e gli artisti vivono questa instabilità da sempre e da sempre trovano nuove forme e nuovi modi per raccontarsi, ne è quasi una peculiarità, ci mettiamo sempre in gioco, creiamo, lo facciamo per far sentire vicinanza allo spettatore; siamo un mezzo, un vaso comunicante di vita ed emozioni, e allora ci siamo rimessi in gioco, subito. Desideriamo continuare a creare “sicure relazioni” non ci fermiamo.

Non “produrremo” contributi di spettacolo online, ma desideriamo far sapere che ci siamo e ci saremo, che sentirete parlare di noi e del progetto, che costruiremo modi per continuare a creare comunità per tornare in teatro e viverlo nella sua natura.

Perché il nostro è un lavoro che si è fermato per la pandemia nella sua fruizione ma non nella sua creazione! Noi creiamo e continueremo a farlo! “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto, ogni cittadino ha il dovere di scegliere secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Su queste parole della nostra Costituzione chiudiamo il sipario ma come ben saprete, il sipario si chiude per cambiare una scena o uno spettacolo, e quando si riapre è ancora più misterioso, ricco e affascinante. Ad oggi vi diamo appuntamento al 27 novembre a Clivio con “Nel nome della donna”.

Prenotatevi, la vostra presenza sarà la voce che da valore alla cultura perché Piambello dal Vivo sia davvero uno strumento di coesione per cittadini e giovani, così come definito da Fondazione Comunitaria del Varesotto.

Grazie a tutti i comuni, insieme a loro continueremo a trovare le forze per portare avanti questo progetto!

Piambello dal vivo è sostenuto da: Fondazione Comunitaria del Varesotto, dalla Comunità Montana del Piambello, dai comuni di Bisuschio, Besano, Brusimpiano, Cremenaga, Cadegliano Viconago, Cunardo, Clivio, Cantello, Induno Olona, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Saltrio.

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