Varese | 28 Settembre 2020

Basket, buona la prima per Varese: Brescia si arrende all’overtime

Impresa dei biancorossi all'esordio casalingo, con doppia doppia di Scola, un super De Vico e un Toney Douglas finalmente decisivo. 94-89 il finale

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Si alza il sipario sulla 99esima stagione di serie A di basket e per il Varese è subito tempo di abbattere i pronostici, che sicuramente non erano a favore in vista del match di ieri sera contro Brescia, a partire dall’impossibilità di far valere a conteggio le trenta vittorie nelle ultime trentanove gare all’Enerxenia Arena, data la presenza ridotta degli spettatori, circa settecento, causa norme anti Covid, e dunque l’assenza della consueta spinta dei cinquemila di Masnago, essenziale per un’impresa che possa definirsi tale.

Ma dietro lo spettacolare successo all’overtime contro la Germani per 94-89, non c’è soltanto il gusto del “buona la prima”, reso ancor più dolce dal primo tassello infilato da Bulleri nella colonna giusta all’esordio da head coach nella massima serie. C’è molto di più in una vittoria come quella di ieri, che per come è maturata consente di poter ragionare, senza presunzione, sulle reali potenzialità di un gruppo nuovo ma già capace – per ben tre volte nell’arco di un mese – di dare del filo da torcere ad un avversario più quotato e mosso da ambizioni stagionali più nobili, almeno per quella che è la situazione ai blocchi di partenza.

E’ per questo che diventa interessante inquadrare la prima resa dei conti tra Varese e Brescia (dopo l’1-1 della Supercoppa), attribuendole il giusto peso, al netto di quanto visto finora e dei progressi compiuti. Un peso equamente distribuito tra quell’affiatamento di squadra che ha consentito alle barricate di reggere l’urto della doppia cifra di svantaggio, e quell’esplosività nei colpi e nelle intuizioni dei singoli che al momento opportuno ha fatto la differenza.

I biancorossi infatti hanno saputo reagire all’impatto di un primo tempo chiuso dagli avversari sul +11, vantaggio costruito anche grazie ad un dominio netto a rimbalzo, in particolare in zona difensiva, dove Varese ha comunque mostrato aggressività nel forzare i turnover – ben 6 quelli degli uomini di Esposito nei primi dieci minuti -, senza tuttavia passare a riscuotere sul calo nella qualità dei possessi degli avversari, né sul calo della precisione al tiro.

Il primo cenno di ripresa è coinciso, neanche a dirlo, con il risveglio di Scola, lontano dalle cifre della Supercoppa nei primi venti minuti (comunque salvati dal gioco di fisico che ha spedito in panchina sia Burns che Ristic, entrambi con 3 falli), ma assetato di rimonta al ritorno in campo dopo la pausa lunga, con un carico di rimbalzi difensivi e centri in attacco, dove l’argentino ha condiviso la regia con De Vico, autore di un 4/5 da tre sufficiente ad azzerare il gap, per il 59-59 che ha chiuso il terzo periodo e ha aperto il quarto. Gli ultimi dieci minuti sono stati un botta e risposta unico che ha portato in doppia cifra, oltre al Generale, anche lo stesso De Vico e Ruzzier, e che ha permesso a Strautins di imporsi nel pitturato e rimediare al primo tempo anonimo nella battaglia dei rimbalzi.

Dall’altra parte Crawford, Tj Cline, Kalinoski e Chery si sono confermati clienti scomodi. Scomodissimi, restringendo il cerchio alle sole due guardie: è di Chery la tripla su extra possesso del -1, a 30″ dalla fine, ed è di Crawford il canestro finale che ha avuto l’effetto di una frustata su Ruzzier per l’1/2 dai liberi consumato pochi istanti prima, che non ha comunque intaccato l’ottima prova del play, soprattutto in fase di penetrazione a canestro. Meno soddisfacente invece la performance di Morse (troppi falli), quella di Jakovics (in ombra) e di Andersson (spaesato, scomparso nel primo tempo dopo pochi minuti, riapparso nel secondo con due stoppate, una tripla e poco altro).

All’overtime però ecco arrivare la conferma dell’alchimia a lungo cercata in pre season tra Douglas e Scola, con due triple decisive dell’ex Knicks e l’argentino che ha fatto da viatico per la stanchezza, tenendo in mano le redini della gara e chiudendo con 23 punti, 11 rimbalzi e 10 falli subiti. A tutto va aggiunta la coraggiosa e prolifica partita del supporting cast, con l’eccellente prova di De Nicolao e i 18 punti della panchina all’intervallo, nel frangente più complicato. Niente male come inizio.

(Foto di copertina © Alberto Ossola) 

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