Luino | 11 Luglio 2020

Spagna ’82, 38 anni fa la Nazionale Italiana sul tetto del mondo

Un lettore luinese ha voluto raccontare, da una prospettiva inedita legata al suo lavoro in una casa motociclistica, quanto accaduto in quel luglio magico per l'Italia

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(a cura di Giordano Bronzi) La mattina del 5 luglio – giorno della partita più importante di calcio della nostra Nazionale contro il Brasile, passaggio in semifinale – tutto il personale aveva chiesto il permesso di lasciare il lavoro alle ore 12.00, per seguire la partita da casa.

La perdita di produzione sarebbe stata di circa una sessantina di moto, per cui, mi chiamò preoccupato il titolare Giovanni Castiglioni chiedendomi di trovare nell’immediato una soluzione per risolvere la questione. E così fu. Si scelse di acquistare immediatamente un televisore da posizionare in mensa, così che il lavoro poté continuare fino alle 16.00. Dopodiché i dipendenti, incluso il sottoscritto, poterono recarsi in mensa tutti insieme per vedere la partita. Più tardi ci raggiunse anche il titolare.

Nel secondo tempo la Nazionale prometteva bene (stava vincendo 3-2 ed eravamo quasi al termine della partita) così mi venne in mente una delle mie più stravaganti idee: proposi ai miei superiori presenti di regalare una moto 125 SST o SX a tutti i giocatori della Nazionale, oltre che naturalmente all’allenatore, nel caso di vittoria del Campionato del Mondo!

L’idea in un primo momento non venne considerata – “Ma tu regali le moto come caramelle, ma va là!” – ma la Nazionale vinse e si qualificò per la semifinale contro la Polonia.

Verso la mezzanotte squillò il telefono di casa mia: era il titolare che, sorpreso dalla euforia del dopo partita manifestata dai tifosi per le strade e piazze, mi ordinava di mandare immediatamente un telegramma per offrire il premio come da me proposto il pomeriggio. Il titolo me lo suggerì mia moglie all’istante: “Cagiva mette in moto la Nazionale – in caso di vittoria del Campionato del Mondo, ecc. ecc.”. Poco prima dell’1.00, da Luino, partì il telegramma per la Spagna, con destinazione “raduno della Nazionale Italiana”. La mattina stessa, e per tutto il giorno seguente, telegiornali e giornali radio non parlarono che di un favoloso premio offerto da una nota casa motociclistica.

L’11 luglio, allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid, l’Italia vinse il titolo di Campione del Mondo contro la Germania 3-1!

Verso la fine di settembre mi telefonò Claudio Gentile, felicissimo del premio, che mi chiese se poteva passare e vedere la moto dopo le 18.00, poiché si trovava a Luino.

La presenza in fabbrica del campione del mondo, fece sì che il personale, avvisato, rimase ad aspettarlo per applaudirlo. Poi, in collaborazione con il campione, spedii tutti i telegrammi ai singoli calciatori, per la consegna delle moto, chiedendo loro, semplicemente in cambio, di far visita allo stabilimento della Schiranna. E così fu. Nel giorno fissato per la prima visita, arrivarono con le loro rispettive squadre: l’Inter, la Juventus con Giovanni Trapattoni, quelli del Torino… ma non solo. Con mia grande sorpresa, fui addirittura chiamato la stessa mattina da un famoso ex calciatore varesino, avvisato da Trapattoni, che chiedeva di essere presente alla cerimonia: Pietro Magni che abitava a Bobbiate.

Per tutti noi quel giorno memorabile fu una grande festa sportiva alla quale la stampa diede un tale risalto che, persino coloro che non erano riusciti a parteciparvi (in circa 7 o 8) per impegni professionali, trovarono il tempo e il modo per ringraziarci: alcuni ci vennero poi a trovare direttamente in fabbrica, altri, per completare l’elenco, al raduno di Milano Due, per la prima partita da campioni del mondo contro la Cecoslovacchia – occasione, questa, in cui mi regalarono, perché presente, addirittura tre maglie a ricordo.

La F.I.G.C. mi convocò poi a Roma per ringraziarmi dell’iniziativa e del successo che ne conseguì (nostro e loro) anche per l’enorme diffusione in tutto il mondo dei manifesti da noi realizzati con i campioni sulla moto.

L’anno seguente, stessa promozione con la squadra di calcio della Roma per la vittoria del Campionato d’Italia e il capitano Bruno Conti scoprì Luino dai miei racconti e dai vari scambi di amicizia. Il mercato ci premiò, portandoci a vendere decine e decine di migliaia di moto, anche del colore della maglia azzurra.

Bruno Conti scelse la 250 SX per poter andare da Nettuno a Trigoria al centro sportivo della Roma, mentre Alessandro Altobelli scelse la 125 WMX Cross per divertirsi sui campi. Enzo Bearzot, invece, fu sorpreso e stupito nel vedere la moto e mi disse, prendendomi sottobraccio, che lui non se la sentiva di guidare e, quasi scusandosi, mi chiese se la poteva dare a suo nipote: per lui è stato uno tra i più bei regali ricevuti, un vero gentiluomo.

Tutto questo racconto per dire che, sicuramente la fortuna è importante, ma solo se dietro c’è una idea vincente, magari proprio pensata in pochi minuti e lanciata al momento giusto! (Foto © Wikipedia)

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