Brenta | 6 Luglio 2020

Brenta festeggia un nuovo inizio grazie all’arte del mosaico

La piazza e le vie del paese cambiano volto con l'iniziativa realizzata insieme ad Arend e a numerose associazioni ed attività commerciali. Sabato l'inaugurazione

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Il piccolo villaggio di Brenta sta vivendo un periodo di fertili cambiamenti. Il sindaco Gianpietro Ballardin si era da tempo impegnato per riqualificare il territorio che amministra, come ad esempio per il progetto del nuovo parco destinato a trasformare l’area del lavatoio.

L’incontro del primo cittadino con l’artista del mosaico Arend (Andrea Sala), che nel paese della Valcuvia risiede ed ha trascorso l’infanzia, si è rivelato fruttifero tanto per l’uno quanto per l’altro. Il risultato più lampante del sodalizio tra i due si presenta sotto gli occhi dell’intera comunità con lo stemma di Brenta realizzato con tessere in marmo e situato sulla parete della facciata del municipio.

La potenza del marmo ammaestrato in tasselli suggella il palazzo simbolo del potere. La collaborazione del primo cittadino con l’artista varesotto ha inoltre conferito nuova vita alla latteria sociale, che dopo mesi di abbandono è diventato la bottega dove il mosaicista lavora e trasmette i segreti della sua arte. Piazza Diaz torna così ad essere un punto di aggregazione, un angolo di centro storico che torna a svolgere il proprio ruolo di “centro” tanto geografico quanto umano.

I grandi cambiamenti, tuttavia, non possono scaturire dalla sola volontà di due persone. La trasformazione e rivalutazione di Brenta sta avendo luogo anche grazie agli sforzi collettivi dell’intera comunità: diversi privati, così come una buona fetta di negozianti del borgo, hanno commissionato le insegne dei proprio esercizi commerciali ad Arend, con il risultato che i muri del villaggio, nella loro nuova bellezza, stanno aiutando i brentesi a scoprire (o riscoprire) il piacere dell’appartenenza a un luogo.

L’arte del mosaico, in questo caso, svolge l’importante funzione di unire le genti ed i popoli. La presa di coscienza del valore artistico delle zone che ognuno esperisce come proprie non può non essere condivisa, altrimenti tanti sforzi e tanta aria di novità scadrebbero in una inutile sterilità. Anche per questo motivo si è deciso di dare il via all’intervento artistico denominato “Le Finestre di Brenta“. Gli obiettivi dell’iniziativa si rivolgono ad una comunità che lentamente ritrova se stessa, ma anche chi vive all’esterno di questa comunità: ai fruitori vicini e lontani che parteciperanno, assieme agli autoctoni, all’esperienza estetica del mosaico. “Le Finestre di Brenta” parla ad artisti locali ed internazionali i quali, per distanti sulla carta geografica, si sentiranno brentesi grazie all’opera da loro realizzata e donata al paese.

I materiali con cui sono stati realizzati i mosaici sono per la maggior parte di riciclo. Inoltre Arend, nell’organizzare il progetto delle finestre, ha potuto contare sulla propria casa: il Bed and Breakfast “La Corte di Brenta”, che oltre ad essere una struttura alberghiera in piccolo formato dell’entroterra del Lago Maggiore, aspira a divenire un centro nevralgico della vita culturale del paese. Nella quiete della propria dimora l’artista espone il più cospicuo corpus della propria produzione.

L’accoglienza è stata il fulcro di tutta una serie di iniziative spontanee: l’agriturismo “La Sciareda” di Cittiglio ha invitato tutti i partecipanti per una grande cena, qualcun altro ha proposto la propria musica o il proprio talento performativo per allietare le serate; il negozio “L’albero di Roby” di Laveno ha regalato dei gadget, altri ancora hanno collaborato scattando le fotografie senza preoccuparsi di un eventuale ritorno economico. Un modo di dire diffuso nell’area insegna che nemmeno il cane muove la coda gratis. “Le Finestre di Brenta” ha provato ad andar contro questa saggezza popolare con il risultato che il borgo su cui è intervenuto si è caricato di una nuova luccicante personalità.

Le voci del popolo soddisfatto e di chi ha preso parte all’iniziativa confermeranno o smentiranno il successo di questo progetto. “Qualche soldo, in ogni caso, qualcuno lo ha dovuto scucire – commenta il sindaco Ballardin -. In questa sede si desidera ringraziare chi ha creduto nell’iniziativa ed ha deciso di appoggiarla economicamente. Nello specifico mi riferisco alla Pro Loco di Brenta, Pivetta Asfalti di Gemonio, Monti Arreda di Cittiglio e CTN Architektur und Dienstleistungen della vicina Svizzera. Gli esiti oggi ammirabili per le vie del centro di Brenta sono dei più disparati. Essi toccano punte di lirismo (Amy Sanders, Giorgia Lattanzi) come di ironia (Monika Capol, Arend Sala) e riflettono sul significato del gesto di frammentare (Raffaella Ceccarossi), sui pericoli della società globalizzata (Kerstin Kuemmerle), sul senso della vita (Massimo Sala). Alcuni evocano universi improbabili (Catherine Prioli, Sé Van Wert), altre celebrano l’estetica del quotidiano (Marco De Santi, Emanuela Bottana) non senza connotazioni simboliche (Neslihan Zabci Erdal, Alberta Jacqueroud, Zelda Bruce). Altre soluzioni celebrano la vita nella sua spontaneità. Si segnalano in proposito il lavoro di Alex Oarth e di bambini e ragazzi di Brenta, che hanno desiderato cimentarsi nell’arte del mosaico senza preconcetti. Resta poco da aggiungere per capire cos’è e come si struttura ‘Le Finestre di Brenta’. A questo punto – conclude il primo cittadino – è utile intavolare un discorso più strettamente storico-artistico per capire in maniera più approfondita cos’è il mosaico contemporaneo, da dove affonda le proprie radici e quale diffusione sta trovando nella nostra società”.

L’inaugurazione dell’intervento artistico si terrà sabato 11 luglio in piazza della Pace, a partire dalle ore 20.30. Per “Le Finestre di Brenta” il comune ha ricevuto il premio “Istruzione di qualità” dalla fondazione Solidas, nell’ambito di una iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

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