Società | 5 Maggio 2020

Contributo Inps, anche le escort lo richiedono

In questo periodo di emergenza, nel quale sono in difficoltà milioni di lavoratori, anche questa categoria chiede più agevolazioni al governo italiano 

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Un provvedimento del Governo che nasce per fornire sostegno a tutti coloro i quali a causa dell’emergenza Coronavirus si siano trovati in una situazione critica dal punto di vista economico. E si parla come ovvio che sia della maggior parte dei lavoratori italiani, visto che il lock down ha riguardato sostanzialmente tutti i settori dell’economia e che l’orizzonte tutto è fuorchè roseo.

Uno dei provvedimenti più noti nonché più discussi, il primo in ordine di tempo ad essere stato deciso e, sulla carta, quello che avrebbe dovuto essere il primo anche ad essere stato erogato salvo intoppi tecnici con il sito dell’Inps, è stato quello riferito ai 600 euro da corrispondere quale sostegno per i mesi di marzo ed aprile (eventualmente poi da protrarre).

Questa misura era rivolta inizialmente a lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria; in un secondo momento poi a seguito della decisione del ministro per il Sud Provenzano, si è deciso di allargare il beneficio anche ad altri cittadini.

Il bonus anche per chi lavora in nero. I 600 euro anche per chi lavora in nero: questa la misura stabilita che all’inizio ha destato molto scalpore ma che si basa su un assunto incontrovertibile. Ovvero, in Italia esiste una folta platea di lavoratori di questo genere. Un elenco piuttosto lungo che include anche le escort. La questione nasce dal fatto che questa tipologia di lavoratrici non è in alcun modo regolamentata dalla normativa del nostro paese. In sostanza chi opera in veste di escort lo fa fuori da ogni normativa di riferimento. E quindi, per lo Stato si parla di lavoratrici equiparabili in tutto e per tutto a chi lavora in nero.

Per certi aspetti un paradosso visto che le escort, in tempi di normalità, non hanno certo problemi a raggiungere la cifra sopra indicata, quella dei 600 euro; solo che in tempo di crisi dovuta al lock down anche i loro affari sono andati all’aria, vista l’impossibilità di avere contatti fisici e il divieto di uscire da casa. A comunicarlo è Escort Advisor, il sito di recensioni di escort più visitato in Europa con oltre due milioni di utenti mensili solo in Italia.

I 600 euro per le escort. Ed allora ecco che si è registrata questa nuova tendenza ripresa da tanti siti (anche di escort) e giornali: il bonus da 600 euro previsto dal Decreto Cura Italia ha visto mettersi in fila anche molte operatrici del sesso che si sono rese anche protagoniste di una sorta di appello nel quale affermavano di non avere più soldi per andare avanti. Alcuni siti di annunci di escort in Italia hanno anche provato a fornire dati specifici parlando di circa 120mila lavoratrici in difficoltà a causa del lock down; sempre secondo questi studi, il 12% circa di loro si sarebbe rivolta alla misura di sostegno prevista dal Governo, i 600 euro di bonus da richiedere all’Inps.

Una situazione curiosa, per certi versi paradossale, la grande crisi economica che si sta diffondendo a causa dell’emergenza Coronavirus sta coinvolgendo anche il mondo delle escort. Che si sta regolando di conseguenza: molte sui siti di Escort come Escortinn.org stanno iniziando a fornire servizi in rete, la videochiamate erotiche in chat; altre si sono messe in coda per richiedere il bonus da 600 euro.

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