Varese | 17 Aprile 2020

“I ragazzi del quinto piano”, dall’Ospedale Del Ponte un progetto d’amore che unisce distanze infinite

Gli adolescenti malati di cancro del Day Center Oncoematologico Pediatrico Ascoli, al quinto piano dell’ospedale varesino, hanno realizzato uno speciale video musicale

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Chi sono “I ragazzi del quinto piano”? Li conoscerete in questo video, che nasce dall’idea di due giovani volontarie della Fondazione Giacomo Ascoli. Jessica De Francesco e Chiara Leonardi si prendono cura degli adolescenti malati di tumore del Day Center Oncoematologico Pediatrico Giacomo Ascoli, al quinto piano dell’Ospedale Del Ponte di Varese.

Jessica, 29 anni, e Chiara, 25 anni, si sono servite del potere della musica, che ha un linguaggio universale, per creare un video artigianale, una composizione di frammenti di quotidianità che ha visto protagonisti 7 ragazzi affetti da patologie onco-ematologiche e i volontari della Fondazione Ascoli che li sostengono. L’unica indicazione è stata quella di condividere la propria “tesserina del puzzle” per realizzare un progetto d’amore capace di abbattere ogni distanza.

“Come sentirsi vicini in questi giorni? La risposta me l’ha suggerita la natura, che attraverso il suono unisce le solitudini. Riconoscersi e stringersi in un ritmo senza fili. È così che noi volontari e i ragazzi, grazie alla musica, abbiamo costruito un magnifico ponte e ci siamo prestati un po’ di stupore nel trovarci finalmente riuniti attorno alle note di una canzone che non si arrende” racconta Jessica.

La canzone è “Andrà tutto bene” di Nesli, brano moderno che incontra i gusti dei giovani, ma soprattutto che manifesta un’intenzione comunicativa positiva. Il testo è stato diviso in parti e ogni ragazzo ha scelto la frase che più lo rappresentava. I ragazzi del quinto piano credono nel valore del messaggio di questo video, nella meraviglia di ritrovarsi di nuovo finalmente uniti, seppur ognuno da casa propria. È stata questa forte convinzione a mantenere alto l’entusiasmo e a contagiare. Nonostante il cancro. Nonostante la paura del Coronavirus.

A supervisionarli la psicoterapeuta Maria Cristina Morresi, sempre al fianco della Fondazione Giacomo Ascoli: “Stiamo vivendo un’esperienza di isolamento inedita e surreale, in cui il rischio di essere sopraffatti da paure e pensieri negativi è costante. Questo sentire si accentua nei ragazzi che già stanno affrontando un percorso di vita, legato alla malattia oncologica, molto complesso dal punto di vista emotivo e relazionale.”

Così l’immobilità di giorni tristi si è trasformata in un moto di cuori in fermento. L’idea astratta di due volontarie si è trasformata in un progetto sorprendente, intriso di emozioni, evoluzioni e rivoluzioni, e forse quattro minuti di video non potranno mai davvero rendere giustizia a questa grande esperienza d’amore. “A volte mi piace immaginare di poter fermare i momenti belli della mia vita con la stessa facilità con cui si piega l’angolino della pagina di un libro, per tenere il segno” spiega Chiara. “Per questo piccolo miracolo di quarantena, io sento già nel mio cuore che vibra di gratitudine l’angolino ripiegato. Non per tenere il segno, ma per lasciarlo.”

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