Alto Varesotto | 18 Marzo 2020

Il cuore della comunità nella lotta al Coronavirus: raffica di donazioni per SOS Tre Valli

In 48 ore i cittadini raggiungono e superano la piccola somma chiesta per far fronte alle spese extra, imposte dall'emergenza, nel supporto ad anziani e famiglie

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L’aiuto reciproco, in tempi di grande emergenza come quelli che stiamo vivendo, ha un valore inestimabile e si esprime attraverso gesti concreti nonostante l’annullamento pressoché totale delle interazioni al di fuori del proprio domicilio.

Una testimonianza in questo senso arriva dal territorio dell‘alto Varesotto e dalla campagna lanciata sul sito “gofundme” dal gruppo di SOS Tre Valli, presente sul fronte coronavirus con il supporto ad anziani e persone vulnerabili.

Un impegno, quello di SOS, messo a dura prova dalle insidie del virus e del contagio, affrontate dal personale volontario con tutte le precauzioni del caso, ricorrendo cioè all’impiego dei dispositivi di protezione – mascherine, guanti e occhiali – che riducono l’esposizione al rischio, nel corso dei trasporti sanitari e di tutte le altre attività messe in campo. Questi materiali, però, come le cronache quotidiane purtroppo documentano, risultano sempre più difficili da reperire, il che aggiunge inevitabilmente un’altra serie di ostacoli con cui fare i conti per mantenere in funzione la macchina dell’assistenza.

Priorità, quest’ultima, che il gruppo ha indicato nell’apposita pagina creata sul sito di donazioni sopracitato, dove in quarantotto ore i cittadini hanno raggiunto e superato la piccola somma richiesta (1500 euro) per fronteggiare le spese extra imposte dall’incedere del virus.

Accanto all’hashtag #TURESTAACASA (slogan digitale per la solidarietà che non si ferma davanti all’isolamento del prossimo), i volontari hanno così aggiunto sui propri canali social un grande e commosso #GRAZIE per la velocità di reazione e il coinvolgimento della comunità, a seguito dell’appello che ha invertito, temporaneamente ed in via eccezionale, i ruoli.

“I fondi raccolti ci aiuteranno a sostenere parte delle spese per i presidi di autoprotezione e del nuovo servizio di assistenza alle categorie più fragili – spiega SOS – mediante la consegna a domicilio di beni di prima necessità“.

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