Dalla Valcuvia a San Cataldo, provincia di Caltanissetta, fanno sedici ore di viaggio, più di millecinquecento chilometri: è questa la distanza percorsa dal comandante dei carabinieri di Cuvio, il maresciallo maggiore Roberto Notturno, e dalla sua famiglia, per raggiungere e abbracciare il padre Francesco, che nella giornata di ieri, lunedì 3 febbraio, ha festeggiato il traguardo dei cento anni.
Il secolo di vita non è il solo simbolo di longevità nella lunga storia di “nonno Francesco“, nato in casa, nel cuore di un paese collinare, ricco di chiese e nel passato anche di vocazioni. Al compleanno da record si aggiungono infatti le “nozze di ferro” con la moglie 94enne Maria, compagna di vita da settant’anni, dalla cui unione, insieme a Roberto, sono nati altri tre fratelli: Salvatore, Giusi e Carmelo.
Nonno Francesco ha gioito nell’accogliere in famiglia otto nipoti e ben nove pronipoti, si è prestato con orgoglio e sacrificio alla dura vita di campagna, attraversando in prima persona il passaggio dalla umile presenza nei campi ad un significativo sviluppo industriale, iniziato negli anni Sessanta. Prima, però, il dramma della guerra, che ha catapultato il centenario padre di famiglia nella terribile esperienza della deportazione in Germania.
Tanti gli impegni e le passioni che hanno riempito e ancora arricchiscono la sua quotidianità, dallo studio (Francesco ha frequentato negli anni l’università della Terza età), all’interesse per la cucina, fino all’impegno per le attività parrocchiali. Anche l’amministrazione locale, infine, ha voluto lasciare un segno tangibile, consegnando nelle mani di nonno Francesco una pergamena speciale come la meta raggiunta.
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