Varese | 1 Novembre 2019

Università dell’Insubria, in arrivo otto nuovi docenti di Medicina

I 6 professori associati e i 2 ricercatori eserciteranno la loro attività clinica in convenzione all’Ospedale di Circolo di Varese e alla Fondazione Maugeri di Tradate

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Otto nuovi docenti sono in arrivo a novembre alla Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria: l’ateneo investe, grazie all’aumento delle risorse a disposizione per acquisire personale.

Diventano professori associati: Luca Cabrini per Anestesia e rianimazione, Marco Paolo Donadini per Medicina interna, Gabriele Piffaretti per Chirurgia vascolare, Massimo Venturini per Radiologia, Fabio Angeli e Annalisa Carlucci per Malattie dell’apparato cardio-vascolare e malattie dell’apparato respiratorio. Ci sono anche due nuovi ricercatori, tra cui Federico Fontana per Radiologia e una nomina in via di definizione per la disciplina di Chirurgia generale.

I nuovi docenti, le cui biografie sono consultabili a questo link, eserciteranno la loro attività clinica in convenzione all’Ospedale di Circolo di Varese e due (Carlucci e Angeli) alla Fondazione Salvatore Maugeri di Tradate, come previsto dalla legge Gelmini del 2010.

Soddisfatto il rettore dell’ateneo Angelo Tagliabue: “L’Insubria mette nuove competenze e risorse a disposizione degli ospedali del territorio, con cui condivide l’obbiettivo primario della salute dei cittadini. Per un medico che sia anche docente il rapporto diretto con il malato è fondamentale, così come sono fondamentali la ricerca e il confronto accademico affinché la scienza di Ippocrate possa guardare al futuro”.

Giulio Carcano, presidente della Scuola di Medicina dell’Insubria: “Queste nomine nascono nel rispetto della prescrizione legislativa del 2015 per l’accreditamento delle scuole di specializzazione e si realizzano grazie all’impegno dell’ateneo e del rettore, che hanno scelto di convogliare su Medicina parte delle risorse a disposizione. Inoltre era necessario un intervento costruttivo e innovativo, a fronte del fatto che alcuni docenti sono andati in quiescenza e dovevano essere rinnovati. Così oggi l’Insubria acquista risorse importanti e competenti, sia dal punto di vista accademico sia dal punto di vista clinico, a favore della formazione degli studenti e della salute dei cittadini”.

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