Varese | 21 Ottobre 2019

Terra di leggende nel regno delle bocce: il pallino verde

Un viaggio nel passato grazie ad un racconto che riporta in auge un match di tanti anni fa tra Gramaglia, il campione del volo, e Michele, il campione col pallino verde

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(articolo di Roberto Bramani Araldi) Non lo sapeva neppure lui perché non riuscisse a staccarsi da lì, dinanzi a quel quadro azzurro intenso con bocce e boccini di diverso colore in piacevole contrasto quasi a formare un ideale e altrettanto improbabile campo di bocce, improbabile perché gli era noto che di pallini in campo ce ne deve essere uno solo, ma lo affascinava, lo seduceva quel pallino verde, lo faceva fantasticare, facendolo entrare nel mondo fatato del marmo artificiale, trionfante in ogni angolo di quel museo di Varallo Sesia, città dell’arte, certo, ma soprattutto inno all’orgoglio della comunità Walser che aveva saputo creare opere d’incomparabile bellezza in tutto il mondo.

La genialità di Anton De Toma – partito da Rima all’estremo nord della valle – e dei rami familiari collegati – gli Axerio Ciles, gli Axerio Piazza – aveva saputo trasformare dei semplici gessatori in artisti sopraffini, capaci di abbellire sontuose dimore di re, principi, grandi magnati dell’industria e della finanza con marmi che nulla avevano da invidiare ai marmi naturali, anzi sovente possedevano sfumature e accostamenti di colori arditi che non potevano che ammaliare coloro che avevano avuto la sorte e l’intuizione di servirsi della loro opera. E Michele restava immobile ad ammirare quel pallino verde: lo trovava semplicemente fantastico, avrebbe voluto staccarlo, sentire fra le dita la dolce frescura della materia, accarezzarne la superficie levigata, senza la minima asperità, che donava piacere al solo lasciarlo giacere nel palmo.

Ma anche le bocce lo attiravano come se lui fosse calamita in mezzo a limatura di ferro: sarebbe stato fantastico andare di sera, verso l’imbrunire, sui campi della Bocciofila Varallo, quei quattro campi, suddivisi da semplici tracciature sul terreno, e giocarvi, da solo, fantasticando sulle imprese del grande idolo di suo padre, Umberto Gramaglia, ma lui, grazie al pallino verde dalle proprietà inimmaginabili, lo avrebbe contrastato e non è detto che sarebbe stato sconfitto.

Gramaglia, il campionissimo del volo, vincitore di 13 titoli mondiali, 12 campionati europei, 46 campionati italiani contro Michele il campione col pallino verde.

Il pubblico è assiepato in ogni dove, ma lui non è intimorito, è giovane, giovanissimo, ma sa che il marmo artificiale può compiere miracoli: non aveva già duellato poco prima con il diciottenne Mauro Ruggero, campione del mondo a Calì, in Colombia, nel tiro progressivo con un fantastico 26 su 29, non sfigurando affatto?

Sente gli applausi, il vocio di ammirazione per le sue giocate: non è solo Gramaglia, Berto, Berto invoca la gente, ma si sente, oh! Se si sente, anche Michele, Michele!

Sorride compiaciuto, accarezza la boccia, guarda il verde pallino… “Michele, perdiana, è un’ora che ti cerco! La vuoi smettere di guardare quelle bocce sul campo blu e venire con me che mi aspettano alla bocciofila per la solita partita? Dai che imparerai a giocare bene anche tu e chissà che un giorno non possa diventare un campione come “Il Maestro” Gramaglia!

PILLOLE DI BOCCE
– Sabato 19 ottobre – Campionato Italiano Serie A2: Possaccio – Gialletti (Torgiano – Perugia) 7-1 (63-32)
– Lunedì 21 ottobre – Proseguono le gare a coppie di Crenna, Gorla Maggiore e Taino
– Lunedì 21 ottobre – Reno c/o Monvalle – Inizio individuale ABCD
– Martedì 22 ottobre – Brezzo di Bedero – Inizio 3° Memorial Comm. Remo Passera – individuale B e C/D – due finali
– Domenica 27 ottobre – Cuvio – Nazionale individuale A1-A con la partecipazione del campione del mondo Gianluca Formicone.

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