Sesto Calende | 11 Ottobre 2019

Con le Giornate FAI d’Autunno una domenica alla scoperta dei tesori di Sesto Calende

L’appuntamento è per domenica 13 ottobre, per scoprire l’Abbazia di San Donato e l’Oratorio di San Vincenzo e Masso di Preja Buja

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Le Giornate FAI d’Autunno compiono otto anni e sono più vitali che mai. Sono giovani perché animate e promosse proprio dai Gruppi FAI Giovani, che anche per quest’edizione hanno individuato itinerari tematici e aperture speciali che permetteranno di scoprire luoghi insoliti e straordinari in tutto il Paese.

In provincia di Varese, oltre alle giornate organizzate alla MV Agusta alla Schiranna di Varese e a Cazzago Brabbia, domenica 13 ottobre sarà anche l’occasione per scoprire i beni aperti dal FAI nella pittoresca cornice di Sesto Calende.

Sarà possibile conoscere infatti l’Abbazia di San Donato, l’Oratorio di San Vincenzo e il Masso di Preja Buja con visite guidate a cura della delegazione FAI Valcuvia, Luino e Verbano orientale.

L’Abbazia di San Donato sarà visitabile dalle 11.30 alle 14.30 e dalle 15 alle 18. Si tratta del principale monumento della cittadina, edificato tra il IX e X secolo attiguamente all’Abbazia, attualmente scomparsa. È una chiesa a tre navate sui cui muri interni ed esterni sono presenti le tracce dei precedenti edifici cristiani e pagani. Delle tre absidi originarie ne rimangono due che, insieme alla torre campanaria, attribuisco una grande valenza architettonica all’edificio.

San Donato si trova presso un nucleo di cascinali e vecchie abitazioni, tuttora relativamente incontaminato, tra i più antichi di Sesto Calende. Questa località, ora chiamata semplicemente Abbazia o Badia, è ricordata nei documenti dal IX al XIII secolo come “Scozola”. In questo luogo, secondo una ricostruzione molto convincente, sorgeva, presso un’insenatura – oggi interrata – il porto di Sesto, dove le barche pagavano i tributi dovuti per la navigazione.

L’Oratorio di San Vincenzo invece è una piccola chiesa, ora sconsacrata, ad aula unica absidata realizzata tra la fine del XI e l’inizio del XII secolo. Detta anche “dei Re Magi”, raffigurati sulla parete destra, questa chiesetta fu edificata probabilmente sui resti di precedenti edifici pagani e/o tardo-romani.

I restauri settecenteschi non hanno alterato l’originale semplicità dell’edificio romanico. Esternamente l’abside riprende alcuni motivi ornamentali delle absidi della vicina Chiesa di San Donato. Nei secoli rappresentò un importante luogo di culto e di riferimento per la popolazione della zona, e, data la sua posizione isolata, funse a più riprese da lazzaretto, in occasione delle grandi pestilenze, fino all’ultima epidemia di colera del 1884.

Le visite all’Oratorio sono previste dalle ore 10 alle 18 (ultima visita 17.30), e prevedono in seguito anche la tappa al Masso di Preja Buja.

Detto anche Sass da la Preja Buja, è un grande masso erratico risalente all’Era Quaternaria e precisamente all’ultima glaciazione del Neozoico. Costituito da serpentino, conserva ancora numerosi graffiti eseguiti in età preistorica, che lasciano supporre un utilizzo come altare sacrificale; intorno vi sono, inoltre, altri massi erratici, sui quali sono presenti diversi petroglifi. Il masso è anche un potente punto magnetico; basta avvicinarsi ad esso con una bussola e questa di conseguenza impazzirà. Recenti scavi hanno rilevato la presenza di un insediamento di epoca golasecchiana in prossimità del masso.

La presenza del Sass da la Preja Buja è una delle tante prove del fatto che le colline che sovrastano Sesto Calende siano di origine morenica, riconducibili cioè ai fenomeni legati alle glaciazioni. Nel 1984 è stato istituito a monumento naturale al fine di tutelarlo nelle sue caratteristiche naturali, quale testimonianza della storia geologica del territorio regionale.

Per restare aggiornati sulla giornata è possibile visitare la pagina dell’evento su Facebook o il sito delle Giornate FAI d’Autunno.

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