Lavena Ponte Tresa | 9 Agosto 2019

Lavena Ponte Tresa, falsi controlli di bollette luce e gas in casa: “State attenti”

L'episodio è avvenuto questa mattina, intorno alle 11, e a lanciare l'allarme ai cittadini è stata una donna residente nel paese tresiano. Episodi anche in Valcuvia

Tempo medio di lettura: 2 minuti

Attenzione, stanno facendo il giro del comune spacciandosi per controlli comunali delle bollette luce/gas. Chiedono il contratto, il documento e l’Iban (per il rimborso)”. Con queste parole, in un breve post su Facebook, una donna residente a Lavena Ponte Tresa questa mattina ha lanciato l’allarme a tutta la comunità del paese sul lago Ceresio.

L’episodio è avvenuto oggi, quando una “ragazza giovane e molto gentile”, ha citofonato presso la casa della donna ed ha dichiarato di essere una dipendente comunale, che voleva verificare di persona alcune bollette di luce e gas, “perchè spesso le aziende non rispettano alcuni parametri. Così per tutelare il cittadino effettuiamo queste verifiche”, ha spiegato la giovane.

Con la scusa di essere assetata a causa del caldo, ingenuamente è stata fatta entrare all’interno dell’abitazone, chiedendo un bicchiere d’acqua. “Era una giovane carina, io abito in Italia da poco, sono nata e cresciuta in Svizzera, e non mi sono allarmata – spiega la residente tresiana -, ma andando a prendere il bicchiere l’ho lasciata fuori casa. Dopo aver bevuto l’acqua è entrata e pensavo non avesse intenzione di truffarmi. Voleva solo visualizzare un codice sulla bolletta. Dopo avergliela data in mano, l’ha controllata e fotografa”.

Successivamente la giovane le ha chiesto anche un documento, che la donna le ha consegnato ancora ingenuamente. A questo punto, l’operatrice ha scattato un’ulteriore foto anche alla carta d’identità, facendo scaturire i primi sospetti della “vittima”. Così, a sua volta, la residente ha chiesto di poter fotografare i cartellini che indossava al petto e la finta dipendente comunale ha iniziato ad innervosirsi. Oltre a questo, però, le ha richiesto lo stesso l’IBAN e la donna a questo punto ha subodorato che c’era qualche che non andava decidendo così di non darle il numero bancario.

Il rifiuto, fortunatamente, ha fatto allontanare l’operatrice con una semplice scusa (“passo la settimana prossima così puoi verificare la mia posizione“), che ha abbandonato l’abitazione in fretta e furia. Prima di andare via la donna quasi “truffata” le ha fatto cancellare anche le fotografie che aveva scattato, rendendosi conto dopo di aver dimenticato quella relativa alla fattura.

Così, è uscita di casa e l’ha rincorsa: “Fino a quel momento era stata tranquilla, ma quando l’ho ritrovata in strada e le ho chiesto il modulo che stava compilando con i miei dati ed è diventata una belva, mentre poco dopo le mie pretese non sapeva più cosa fare. Così, le ho tolto di mano il contratto che stava compilando, avvertendola che avevo contattato la Polizia Locale. Per fortuna mi è andata bene, ma lei era già pronta a farmi sottoscrivere un contratto che io non ho mai firmato”.

Per questo la 33enne ha pubblicato su Facebook un post, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione a fare attenzione. In ogni caso la donna ha anche segnalato l’accaduto non solo ai propri vicini di casa, ma anche alle forze dell’ordine e al sindaco Massimo Mastromarino.

Episodi di questo tipo, però, nonostante i numerosi incontri organizzati dalle forze dell’ordine, soprattutto nei centri anziani, ma anche in conferenze aperte a qualsiasi tipo di pubblico, continuano a verificarsi: solo in Valcuvia negli scorsi giorni è stata segnalata da alcuni cittadini una simile dinamica, ma all’arrivo dei militari dell’Arma non è stata trovato alcuna persona.

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

Lascia un commento

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127