Luino | 25 Aprile 2019

Dalla Resistenza all’impegno sociale a Luino, il ricordo di Nando Battisaldo

Era il lontano 17 novembre 1983 quando il paese lacustre e tutta la sua comunità salutavano per l'ultima volta "Un amico della gente": un 25 aprile per non dimenticare

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A tanti anni dalla scomparsa, in occasione del 74esimo anniversario della Liberazione, avvenuta il 25 aprile 1945, il ricordo va ad un uomo, “Un amico della gente” (così lo aveva definito “Il Corriere del Verbano” nel giorno del suo funerale), che è stato protagonista della Resistenza e tra gli anni ’70 ed ’80 del secolo scorso era molto conosciuto a Luino per il suo impegno nel sociale: Ferdinando Battisaldo, detto Nando.

Un gentiluomo, sempre leale e aperto, soprattutto cristallinamente onesto. La gente, che queste cose le sente a naso, lo sapeva e perciò lo stimava e gli era anche affezionato […]. Tutti, senza distinzione di colore politico, lo stimavano. E certo Nando Battisaldo non faceva mistero delle sue idee: socialista era da sempre. Era stato il primo segretario del PSI nella natia Lendinara, in quel di Rovigo, subito dopo la Liberazione. Alla Resistenza aveva partecipato attivamente, tanto da diventare presidente del Comitato di Liberazione del suo paese”.

La carica umana e la coerenza ideologica lo rendevano sempre giovane. Più di tanti giovani dall’aria ricercatamente profetica o ipocritamente intellettuale, egli aveva saputo mantenersi limpido, perchè pulito […]. Ferdinando Battisaldo non era esponente di niente e di nessuno: era uno di quegli uomini che alla vita guardano dentro, a fondo, e si ribellano all’acquiescenza, all’arbitrio, all’abuso. Era perciò tra la gente, a fare, stimolare, contribuire come tanti. Per questo era popolare, autenticamente, non per aspirazione. Non era capace di starsene con le mani in mano. Amava interessarsi alle iniziative sociali, quelle che nascono dalla gente e alla gente si rivolgono. Dopo il consiglio di quartiere non aveva perso tempo. Si era buttato subito a dare il suo contributo di impegno nella vita del Liceo musicale”.

Insomma, in un momento storico difficile come questo, in cui in tutta Europa l’ideologia nazi-fascista preoccupa sempre più, non da ultimo i fatti di ieri pomeriggio a piazzale Loreto a Milano, dove ultras inneggiavano a Benito Mussolini, l’impegno per ricordare e non dimenticare è fondamentale, riportando alla memoria testimonianza di vita come quella di Nando.

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