Varese | 18 Aprile 2019

“Ostetrica di famiglia”, al via il progetto pilota dell’ASST dei Sette Laghi

Una tra le prime esperienze di questo tipo in Italia, è già operativo nel territorio della sede di Sesto Calende, realizzata anche grazie al sostegno dell’associazione

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Il progetto “Ostetrica di famiglia” è un progetto pilota, tra le prime esperienze di questo tipo in Italia. Nel territorio dei dodici Comuni che fanno capo alla sede territoriale di Sesto Calende è già operativo: da pochi giorni infatti, le donne in dolce attesa che intendono e sono in condizione di avvalersene possono esprimere la propria adesione all’iniziativa.

Il direttore generale dell’ATS Insubria, Lucas Maria Gutierrez, ha introdotto la conferenza sottolineando il carattere innovativo dell’iniziativa, che si conta di estendere anche ad altre aree aziendali. “Questo progetto è il frutto di un bel gioco di squadra tra l’Azienda e le istituzioni del territorio – ha precisato – Tengo a ringraziare l’associazione AMOR, che vuole dare un contributo importante all’iniziativa”.

AMOR infatti si è impegnata a raccogliere fondi per donare un’auto all’ASST da destinare specificatamente all’Ostetrica di Famiglia. “Siamo molto contente di questo progetto che rappresenta il rilancio dell’Ondoli” hanno commentato le rappresentanti di AMOR.

Gutierrez ha poi ribadito l’importanza del progetto, sia perché rappresenta un servizio prezioso in sé, sia perché dimostra l’attenzione dell’ASST nei confronti del territorio e, in particolare, del percorso di integrazione sociosanitaria. Dello stesso avviso, il DSS dell’ASST, Ivan Mazzoleni: “Questo è un bell’esempio di rete territoriale integrata con la rete ospedaliera“.

Soddisfatti dell’iniziativa anche il sindaco di Angera, Davide Molgora, e la presidente dell’ambito territoriale di Sesto Calende, Marina Paola Rovelli, che hanno riconosciuto nel progetto il risultato di una preziosa sinergia. “Amor, in particolare – ha commentato Molgora – ha saputo passare con intelligenza dalla protesta alla proposta”.

Ad illustrare il progetto sono stati il professor Fabio Ghezzi, Direttore della Rete Integrata Materno-Infantile, che ne è l’ideatore, e la dottoressa Patrizia Tomasin, direttore del DAPSS.

“Il progetto è stato elaborato dal gruppo delle ostetriche, – ha specificato Ghezzi – coordinate da Federica Bianchi, che ne è la coordinatrice, e che ha dedicato la sua grande esperienza e professionalità per la buona riuscita di questa iniziativa”. A descrivere nel dettaglio il ruolo delle ostetriche coinvolte è stata la coordinatrice infermieristica Enrica Rossi.

Nel dettaglio, il progetto consiste innanzitutto in un servizio a domicilio che prevede, nelle ultime settimane di gestazione, l’assistenza da parte di un’ostetrica che valuti le condizioni cliniche della gravida e, in particolare, rilevi i segni che precedono il travaglio, invitando la donna a recarsi in Ospedale nel momento opportuno. Ma il progetto non si esaurisce solo in questo aspetto, dal momento che prevede una stretta integrazione con l’attività delle sedi ambulatoriali e consultoriali in cui si svolgono tutti i controlli previsti durante la gestazione.

La logica che sottende questo progetto è quindi quella che sta alla base della Rete Integrata Materno Infantile dell’ASST, ovvero la sinergia tra ospedale e territorio, che rappresenta del resto anche una delle direttrici principali verso cui sta procedendo l’evoluzione della Sanità. Questo progetto, inoltre porta l’assistenza sempre più vicino al cittadino, arrivando, in questo caso, direttamente a casa della gestante, pur garantendo la massima sicurezza.

“È opportuno chiarire quali sono le condizioni per aderire a questo progetto – tiene a precisare il professor Fabio Ghezzi – L’Ostetrica a domicilio, infatti, è un’opportunità offerta alle donne con gravidanza a basso rischio ostetrico che risiedono in uno dei Comuni che fanno capo alla sede territoriale di Sesto Calende e che sono intenzionate a partorire nel punto nascita dell’Ospedale Del Ponte di Varese o in quello di Cittiglio”.

In occasione del primo accesso in uno degli ambulatori ostetrici dell’ASST dei Sette Laghi, se il ginecologo valuta la gravidanza a basso rischio, alla donna viene proposto di aderire al progetto. Le vengono, quindi, programmati tutti i controlli ostetrici previsti negli ambulatori dell’Ospedale di Angera o nel Consultorio di Sesto Calende, rispettando la scelta della donna. In queste due sedi vengono inoltre organizzati i corsi di accompagnamento alla nascita rivolti alle gravide inserite nel progetto.

Intorno alla 37esima settimana di gestazione, poi, viene attivata la reperibilità telefonica di un’ostetrica in servizio all’Ospedale di Angera o al Consultorio di Sesto Calende, che provvede anche a fissare la visita domiciliare. “L’attesa dell’insorgenza del travaglio di parto può rappresentare un periodo stressante per le donne, in cui sorgono dubbi e paure. La consulenza telefonica e la visita da parte dell’ostetrica di famiglia – spiega Ghezzi – hanno innanzitutto lo scopo di rassicurare la gravida accompagnandola verso il parto“.

L’Ostetrica infatti si reca a casa della donna con tutto il materiale necessario per la valutazione del benessere materno e fetale, per eseguire un’approfondita visita ostetrica e per l’assistenza materna e neonatale nel caso si verificasse un parto precipitoso.

In particolare, l’ostetrica valuta la gestante, rilevando i parametri materni e le caratteristiche dell’attività contrattile uterina. Se il travaglio non è ancora iniziato, definisce in relazione alla sintomatologia e in accordo con la donna, i tempi dei ricontatti telefonici e un’eventuale rivalutazione a domicilio. Se invece il travaglio risulterà in corso, l’ostetrica saprà monitorarne l’evoluzione indicando alla gestante il momento opportuno per recarsi al punto nascita prescelto. Nel caso dovessero verificarsi delle emergenze, è sempre attivabile il trasporto da parte della Centrale Operativa del 112.

“È importante sottolineare come lo standard assistenziale offerto mediante questo progetto è assolutamente sovrapponibile a quello erogato negli ambulatori ostetrici delle sedi ospedaliere della nostra Azienda – spiega la dottoressa Patrizia Tomasin, direttore del DAPSS Direzione Aziendale delle Professioni SocioSanitaria, da cui dipendono tutte le ostetriche dell’azienda – Proprio per garantire questo risultato, le ostetriche di famiglia frequentano corsi dedicati alla gestione della gravidanza a basso rischio, alla gestione delle emergenze ostetriche e alla rianimazione neonatale. Inoltre svolgono dei periodi di affiancamento con le ostetriche dell’Ospedale del Ponte e con gli specialisti in Ostetricia e Ginecologia in servizio all’Ospedale di Angera, per acquisire le competenze necessarie all’esecuzione dell’ecografia office, uno strumento prezioso per la rilevazione dei parametri materni e fetali prima e durante il travaglio, così da interpretare e valutare con tempestività e massima accuratezza l’evoluzione della gravidanza“.

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