Luino | 1 Febbraio 2019

Truffa online con finti annunci, condannato un 50enne luinese

L'uomo aveva messo in vendita un album di figurine Panini particolarmente raro, per poi scomparire dopo aver ottenuto il pagamento. Ieri la condanna in appello a 8 mesi

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Da quando l’universo degli acquisti online ha preso piede su larga scala, diventando un’abitudine per milioni di persone che si avventurano ogni giorno alla ricerca dei più svariati oggetti, alternando necessità e passioni, il mondo del collezionismo, con le sue infinite declinazioni, ha trovato un altrettanto vasto canale di interazione che ha rivoluzionato completamente le dinamiche di compravendita. Ma oltre al vantaggio innegabile di fare proprio un oggetto del desiderio costudito persino dall’altra parte del mondo, un’altra rete ha trovato di pari passo la via dello sviluppo, quella delle truffe. Lo sa bene un pluripregiudicato luinese di cinquant’anni, specializzato nella diffusione di finti annunci creati appositamente per attirare a sé potenziali acquirenti, incassare la somma dei prodotti “messi in vetrina” per poi scomparire nel nulla.

Un meccanismo collaudato dall’uomo con alcuni telefoni cellulari, e poi riproposto con un pezzo di ben altro pregio per chi ama collezionare figurine: l’album Panini di Messico 1970, il Mondiale della leggendaria semifinale Italia – Germania. Un articolo che su Ebay, come riporta oggi il quotidiano La Prealpina, è stato battuto qualche anno fa al prezzo di 1600 euro, mentre un’altra copia ancora incellofanata, almeno così parrebbe dall’immagine, circola ancora a quasi 6000 euro come base d’asta.

Nulla a che vedere con i 300 euro quantificati dal cinquantenne luinese per accaparrarsi lo stesso album, un’occasione apparentemente irrinunciabile per la quale si è fatto avanti nel giro di poco tempo un utente intenzionato a portarsi a casa la rarità. Lo sventurato ha poi capito di essere finito in una trappola quando, dopo aver effettuato il pagamento, l’indirizzo fornito dal venditore per il ritiro si è rivelato inesatto. Dell’album e del suo possessore ovviamente neanche l’ombra.

L’uomo, già in carcere per altri reati, come sottolinea in conclusione il quotidiano locale, è stato condannato ieri in appello ad una pena di 8 mesi di reclusione e al pagamento di 120 euro di multa.

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