Un registratore di cassa, i sospetti di un negoziante e l’intervento della Polizia. Tre elementi che riassumono una situazione di disagio, particolarmente ambigua, protrattasi per circa un mese all’interno di un’attività situata nel comune di Casalzuigno.
A fine giornata, davanti al ricavato dei prodotti venduti, i conti spesso non tornavano. Gli ammanchi presi singolarmente non sono elevati, ma a distanza di settimane la cifra complessiva comincia ad assumere un certo rilievo, trasformando il senso di perplessità in un vero e proprio allarme.
A confermare che qualcosa non quadra sono quindi le forze dell’ordine, che mediante l’impiego di una telecamera nascosta hanno documentato i movimenti di un uomo dentro il locale, più volte finalizzati ad appropriarsi del contenuto della cassa: un giorno cinquanta euro, quello successivo cento e così via, fino all’intervento degli agenti.
Intervento che, immagini dell’occhio nascosto alla mano, ha condotto l’uomo difronte alle sue innegabili responsabilità, confermate nella mattinata di ieri davanti al giudice Anna Azzena del tribunale di Varese, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto. Tre sono i colpi certificati dalla telecamera, ma il denaro sottratto al registratore supererebbe i mille euro.
L’uomo, un elettricista di quarantotto anni, risulta al momento indagato a piede libero per tentato furto aggravato, come stabilito dal giudice. Non un semplice cliente del negozio, presso il quale sono avvenute le sottrazioni di denaro, ma un amico del titolare che era solito recarsi all’interno dell’esercizio per accedere ad internet tramite un computer appartenente al gestore. Da quella postazione, sfruttando il rapporto di fiducia tra i due, le sue mani si spostavano con astuzia dalla tastiera del pc all’apparecchio che custodisce le banconote.
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