Milano | 25 Luglio 2018

Sanità, “Sia riconosciuto il ruolo primario della Lombardia nel riorganizzare i comitati etici”

Il consigliere regionale Monti: “La Giunta deve garantire l’organizzazione dei comitati in modo consono alla realtà territoriale, con un’adeguata rappresentatività”

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La Commissione Sanità e Politiche sociali ha approvato la risoluzione dal titolo “Determinazioni in merito ai Comitati etici e alla sperimentazione clinica” e nel merito è intervenuto il Presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali del Pirellone, Emanuele Monti.

“Questa risoluzione è nata a seguito dall’audizione con la Fondazione The Bridge, che ha sollevato all’attenzione di Regione Lombardia i problemi legati alla recente normativa sui comitati etici – ha spiegato Monti -. Con la legge del gennaio 2018, infatti, che riguarda anche la sperimentazione clinica di medicinali, si definiscono i criteri di cui tener conto per l’individuazione dei comitati etici territoriali. A seguito di questa norma, il Ministero dovrà individuare i comitati etici nel numero massimo di quaranta a livello nazionale e il riordino prevede almeno un comitato etico per regione”.

“Tenuto conto delle disposizioni in questione, del fatto che il parere del comitato costituisce un momento rivelante nella valutazione della sperimentazione – ha proseguito – e considerato che la Lombardia nel contesto nazionale svolge un ruolo primario nell’ambito della ricerca, riteniamo sia importante che per la nostra regione sia riconosciuto un numero di comitati congruo con la sua importanza”.

“Per questo motivo la risoluzione approvata oggi dalla Commissione Sanità, che dovrà passare dal voto dell’Aula, invita la Giunta ad attivarsi presso il Ministero – ha aggiunto Monti – in modo tale che la stesura del decreto garantisca alle regioni di organizzare i comitati in modo consono alla realtà territoriale, non penalizzando i comitati etici virtuosi e a garantire un’adeguata rappresentatività di Regione Lombardia e degli IRCCS lombardi. Inoltre si chiede di presidiare i lavori della Conferenza Stato-Regioni affinché venga assegnato alla Lombardia un numero di comitati etici non inferiore a 7”.

“Infine riteniamo sia importante che venga costituito un gruppo di lavoro permanente, composto da soggetti interessati, che possa qualificarsi come luogo di confronto per la risoluzione di quesiti riconducibili alle competenze del Centro di coordinamento nazionale – ha concluso il Presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali -, finalizzato a valutare le problematiche di maggiore rilevanza nazionale e regionale riguardanti la ricerca”.

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