Lavena Ponte Tresa | 25 Maggio 2018

Lavena Ponte Tresa, il conto economico chiude con saldo positivo

Tra i molteplici argomenti all'ordine del giorno anche il progetto di legge "Aree di confine", che riscuote l'approvazione unanime del Consiglio

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Sei gli argomenti dei quali si è discusso nel corso della seduta di Consiglio, svoltasi nella serata di ieri presso la sala delle adunanze di Lavena Ponte Tresa. Ad aprire l’assemblea cittadina, che non ha visto nessun assente tra i suoi banchi, dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, il rendiconto per l’esercizio finanziario 2017.

A relazionare entrando nel dettaglio della costruzione del consuntivo è la responsabile dei servizi finanziari Sara Zanetti, che ha spiegato come questo lavoro sia stato portato avanti con un grosso sforzo poiché da quando è entrata in vigore l’armonizzazione contabile non è più possibile mantenere residui a bilancio. In generale, rispetto al 2016, si è riscontrato un miglioramento nella velocità dei pagamenti e rispetto al fatto di fare minore ricorso alle anticipazioni di tesoreria, che permette di pagare meno interessi. “Ma – precisa -, pur essendo quella attuale una situazione non brutta, non permette di governare in modo politico ma solo tecnico”.

“Diversi gli elementi portanti di questo consuntivo – spiega il sindaco ed assessore al bilancio Massimo Mastromarino -. Per la prima volta il conto economico del comune chiude con un saldo positivo di 107mila euro. Questo bilancio presenta un avanzo di amministrazione di oltre 1 milione di euro, di cui circa 200mila vengono reimpiegati per investimenti in conto capitale per l’anno 2018, mentre 750mila costituiscono il fondo crediti di dubbia esigibilità. Tale manovra si rende necessaria a garanzia dei crediti non ancora riscossi relativi agli anni 2012 – 2016, che ammontano a 2.700.000 euro. Tra questi vi sono IMU, multe e tasse dei rifiuti non pagate. Una somma così alta permette una capacità dell’azione amministrativa limitata poiché sono risorse che mancano alla collettività. Non è solo la legge che ci chiede di fare un fondo di garanzia a fronte di un credito non ancora riscosso, ma è anche un atto di responsabilità da parte di questa amministrazione. Contestualmente a ciò abbiamo attivato tutte le azioni possibili per il recupero coattivo di tali crediti, che potrà arrivare sino al fermo amministrativo. Quello che sottoponiamo al Consiglio comunale  – conclude Mastromarino – è dunque un consuntivo che responsabilmente mette ordine nei conti, senza mortificare la crescita e lo sviluppo. Questo il motivo per cui chiediamo un voto che riconosca questa importante scelta di bilancio”. Il rendiconto dell’esercizio finanziario 2017 viene messo ai voti trovando 9 consiglieri favorevoli e 4 consiglieri astenuti. Al termine della votazione il sindaco ringrazia il gruppo “Insieme si può” per il voto di astensione, che significa aver compreso lo sforzo che si è voluto fare con questa manovra.

A figurare al terzo punto all’ordine del giorno, illustrato dal vicesindaco Donata Mina, è la proroga del Piano di Governo del Territorio approvato nel 2013, tra i cui atti figura il documento di Piano che ha validità quinquennale. “La Regione Lombardia ha disposto l’introduzione di nuove disposizioni nel governo del territorio, atte a limitare il consumo di suolo e a favorire la rigenerazione delle aree già urbanizzate, a cui la provincia di Varese dovrà adeguarsi – spiega il vicesindaco -. In attesa di tali adempimenti  il comune non può rivedere il proprio documento di piano, in quanto lo stesso deve recepire le indicazioni del piano territoriale regionale e provinciale. Anche se il nostro documento di piano non è ancora scaduto si ritiene opportuno prorogarne la validità fino ai 12 mesi successivi all’adeguamento del piano territoriale di coordinamento provinciale”. La votazione trova 9 consiglieri favorevoli e 4 astenuti.

E’ nuovamente il vicesindaco Donata Mina ad esporre il quarto argomento oggetto di trattazione: l’approvazione di una variante al P.G.T riguardante l’edificio sito al mappale 626. Tale modifica si rende necessaria poiché i cittadini proprietari dell’edificio hanno manifestato la volontà di riqualificare l’intera area, poiché l’edificio esistente non risponde alle caratteristiche previste dalla normativa vigente in materia igienico – sanitaria, tecnologica e di risparmio energetico, oltre che alle necessità dei proprietari in merito alla destinazione d’uso. L’area oggetto di intervento si trova tra Ponte Tresa, Piazza Europa e il Centro Storico di Ponte Tresa. La variante prevede la demolizione e la ricostruzione della struttura dell’edificio esistente nell’area, che avrà una destinazione commerciale. Ad essere previsto è, infatti, un bar/ristorante. Il consiglio approva con 9 voti favorevoli e 4 voti contrari della minoranza.

L’approvazione del Consiglio comunale alle azioni a sostegno del progetto di legge “Aree di Confine” il quinto argomento oggetto di trattazione. Tale proposta, finalizzata all’introduzione di un regime fiscale incentivante per i lavoratori che risiedono in Italia e sono occupati in aziende con sede legale nei territori di confine, vuole far fronte al “dumping salariale” esercitato dalle imprese del Canton Ticino e frenare il rischio di desertificazione economica. “Questa proposta di legge è già stata portata nei Consigli comunali dei comuni di Induno Olone e Arcisate e va a premiare non tanto le aziende, quanto i lavoratori che decidono di mantenere vivo il tessuto produttivo da questa parte del confine – spiega il sindaco Massimo Mastromarino -. Attualmente, come hanno ammesso anche i promotori dell’iniziativa, restano ancora molte cose rispetto alle quali ragionare, ma a mio parere è importante che si voglia immaginare un aiuto concreto ai lavoratori e alle aziende che faticano a trattenere al loro interno manodopera di qualità”. La questione  trova l’unanimità all’interno del Consiglio comunale.

La seduta si avvia alla conclusione con la trattazione dell’ultimo punto all’ordine del giorno: la comunicazione dei nominativi proposti dal comune, per la designazione dei membri del consiglio di amministrazione della scuola dell’infanzia di Lavena. I quattro nominativi tra i quali, poi, sarà l’assemblea a scegliere i due che entreranno a far parte del Consiglio d’Amministrazione sono quelli di Mariangela Ciampi, Ida Gobatti, Vincenzo Schipani e Renato Latini. Al termine della seduta a prendere la parola, rivolgendosi al presidente del Consiglio Silvia Zocchi è il consigliere di minoranza Pietro Muraca, che chiede di inserire all’interno dello statuto dell’asilo di Ponte Tresa un articolo analogo, affinché anche lì vi siano dei rappresentanti designati dal Consiglio comunale. Il consigliere Muraca prosegue il suo intervento chiedendo il nominativo dell’attuale presidente dell’asilo di Ponte Tresa. “Cesare Ranzenigo” il nominativo fornito dal presidente del Consiglio, rispetto al quale in consigliere Pietro Muraca esprime perplessità in quanto alcune comunicazioni, recanti la data del 18 maggio 2018, riportano un nominativo differente. La presidente Silvia Zocchi, dopo aver visionato la comunicazione, afferma che chiederà per poter dare una risposta nel corso della prossima seduta di consiglio.

A chiudere la seduta sono le comunicazioni del sindaco Massimo Mastromarino: “Nel corso del consiglio comunale del 24 novembre 2017 ho informato, in relazione alla convenzione e al permesso di costruire convenzionato, di aver ricevuto insieme al vicesindaco Donata Mina e all’assessore Valentina Boniotto avviso di garanzia da parte della Procura di Varese. Comunico oggi che la posizione del vicesindaco e dell’assessore sono state archiviate in quanto risultate estranee ai fatti a loro imputati”.

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