Varese | 21 Maggio 2018

Da Luino ad Angera, Varese, Gallarate e Busto: insieme per tutelare gli ospedali

Il comitato di Luino rivendica il ruolo di struttura dedicata alla gestione e stabilizzazione delle emergenze che possono presentarsi nel nord della provincia

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I comitati di cittadini, nati spontaneamente nella provincia di Varese, a difesa degli ospedali e del diritto alla salute, scendono in piazza insieme sabato 26 maggio dalle 15 alle 18.

“Insieme per un cambiamento di gestione degli ospedali – spiegano gli appartenenti -. Insieme per chiedere quale futuro si prevede per gli ospedali esistenti periferici. Insieme per una sanità basata sul merito e non sull’appartenenza e favoritismi. Insieme per riportare la sanità ai livelli di eccellenza sempre più pubblica e meno privata, secondo i dettati dell’articolo 32 della costituzione Italiana”.

Il comitato “Noi Per L’Ospedale di Varese”, in piazza Carducci, dice “Basta allo spreco di fondi pubblici per costituire Strutture Semplici Dipartimentali senza che diano servizi migliori per i cittadini. Basta allo smantellamento della chirurgia universitaria. Basta allo sfruttamento del personale, messo sempre in condizione di sovraccarico privo di organizzazione e a rischio di errore. Basta ad una direzione arrogante che non dialoga e che ha impoverito la sanità varesina. Basta alla disorganizzazione del pronto soccorso del Circolo. Basta a… altro ancora”.

Il comitato di Angera, in piazza Garibaldi, invece, dice “basta alle promesse non mantenute formulate in occasione della riapertura del punto nascite e della pediatria, dopo la grande manifestazione che ha accompagnato la conferenza stampa del gennaio 2017 si deve scontrare con la triste realtà che avevamo espresso in quella circostanza. Basta con le promesse, basta con i giochini. La situazione dell’Ondoli è ormai drammatica è ora che i sindaci, politici che governano la sanità Lombarda si siedano attorno ad un tavolo, ascoltino le proposte dei cittadini e mettano mano ai problemi del nosocomio angerese”.

Il comitato per il diritto alla salute del varesotto, in piazza libertà a Gallarate, dice “basta alla chiusura degli Ospedali di Busto e Gallarate per costruire un unico ospedale, che non risolve i problemi della sanità, ma comporta ulteriore consumo di suolo, pesanti opere viabilistiche di accesso. E ancora porta a generare ulteriori aree dismesse nel tessuto urbano delle due città, al caricamento di pesanti oneri finanziari sul bilancio dell’ASST che ne appesantiranno la gestione. Diciamo basta a mega progetti ospedalieri che peggiorano l’accesso al servizio sanitario, pensati in assenza di una corretta pianificazione degli investimenti sulla sanità e senza coinvolgere i cittadini e le istituzioni locali sulla loro definizione. Basta alla carenza del personale, alla lunghezza delle liste d’attesa, al sovraffollamento dei pronto soccorsi”.

Il comitato di Luino, in piazza Garibaldi, rivendica il ruolo di struttura dedicata alla gestione e stabilizzazione delle emergenze che possono presentarsi nel territorio a nord di Varese. “Volendo perseguire l’obiettivo attribuitogli, l’efficienza deve crescere in particolar modo sul fronte della traumatologia e chirurgia. La cardiologia deve essere potenziata al punto di consentire anche interventi urgenti. La difficile collocazione geografica impone anche il potenziamento dei mezzi di soccorso dell’ospedale ad oggi servito dai mezzi della struttura di Cittiglio, Luino non ha nemmeno una ambulanza: è scandaloso. Vogliamo evidenziare che spesso il diniego alle richieste dei comitati motivato dai costi del personale ospedaliero e strutture. Riteniamo necessario valutare i costi degli amministrativi ed eventualmente tagliare su quelli anziché sui reparti operativi”.

I comitati, nelle loro specifiche battaglie, lavorano ad una piattaforma comune che porti dignità e valenza a tutti i presidi, centrali e periferici. “E’ ovvio – spiegano ancora -, che se nascono molti comitati civici, la tanto decantata eccellenza della sanità Lombarda non risponde alla realtà dei fatti. E in questo senso abbiamo costruito un fronte comune. Va recuperato il rapporto tra le istituzioni locali, le ASST e ATS e non solo di facciata. La politica si faccia carico di superare i contrasti e le divisioni di questi anni tra l’Università dell’Insubria e le Aziende sanitarie pubbliche. L’Università deve riprendere in carico tutti i presidi esistenti”.

Firmato da Comitato Noi Per L’Ospedale Varese, Comitato Angera per l’Ondoli, Comitato per il diritto alla salute del varesotto di Gallarate e Busto, Comitato pro-ospedale di Luino.

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