Tra i fenomeni culturali e migratori che negli ultimi due secoli hanno scosso i desideri e le ambizioni dell’uomo, indipendentemente dal contesto sociale e dall’area geografica di appartenenza, la famigerata “corsa all’oro” occupa sicuramente una posizione di riguardo. Il motivo è presto detto: la caccia al metallo prezioso rappresentò per molto tempo il sogno, percepito come realizzabile da migliaia di persone, di toccare con mano la ricchezza e cambiare per sempre vita.
Il potere commerciale dell’oro favorì l’inizio dell’avventura già a metà dell’Ottocento, dando vita alla figura del cercatore in molti paesi, con uno spirito particolarmente febbricitante negli Stati Uniti, in Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica. E anche in terra Elvetica. Per parecchio tempo infatti il Malcantone venne considerato come la California della Svizzera, in virtù della presenza a Sessa di una miniera rimasta in funzione dal 1858 al 1952. Qui l’attività dei cavatori riscosse un discreto successo nonostante le diverse interruzioni che a fasi alterne si presentarono specialmente durante i periodi bellici. Malgrado ciò, negli ultimi anni di attività i proventi delle estrazioni raggiunsero la mezza tonnellata, per un valore complessivo di due milioni di franchi.
Per la maggior parte delle persone i sogni rimasero tali e la miniera di Sessa, più precisamente collocata entro i confini della frazione La Costa, chiuse definitivamente i battenti a causa dei problemi con la gestione economica e con i prezzi troppo elevati dei processi di estrazione. Il susseguirsi degli eventi non ha però impedito al luogo di mantenere il suo fascino, sebbene quei fatti dall’impronta quasi leggendaria siano tuttora poco conosciuti.
Un particolare quest’ultimo che ha suscitato l’interesse dell’associazione Acqua Fregia, specializzata nella realizzazione di sentieri tematici legati al territorio. Grazie al coinvolgimento dei Comuni di Sessa e Monteggio, di numerosi altri enti locali e vari operatori turistici della zona, i volontari hanno messo a punto un progetto di ristrutturazione della miniera che nel 2015 ha ottenuto il via libera dall’Ufficio Cantonale per lo sviluppo economico. Obiettivo: riqualificare il sito e attribuire ad esso un nuovo potenziale turistico e didattico.
Un piano ambizioso portato avanti anche attraverso la partecipazione ad un bando promosso dalla Comunità Europea, per finanziare il patrimonio naturale e culturale, e rafforzato di recente dalla nascita dell’associazione Miniera d’oro di Sessa, costituita da tutti gli enti coinvolti.
Il traguardo, diviso in due aree di intervento (recupero delle gallerie e di un rustico all’esterno), corsi di formazione e migliaia di ore di volontariato, necessarie alla messa in sicurezza dei cunicoli, è stato ufficialmente raggiunto, anche se l’intera superficie, distribuita su tre livelli per un totale di circa due chilometri e mezzo di gallerie, non è stata ancora del tutto esplorata.
La nuova miniera aprirà ai visitatori, per la prima volta dopo sessantasei anni, nelle giornate di lunedì 30 aprile e martedì 1 maggio, a seguito dell’evento inaugurale, in calendario domenica 29 aprile, riservato ai soci.
Ricchissimo per l’occasione il programma, tra visite guidate dei sentieri escursionistici interni, la ricerca dell’oro nel fiume Lisora e molte iniziative per adulti e bambini. Le iscrizioni (10 franchi a persona, 5 franchi per i minori) possono essere effettuate direttamente sul posto, raggiungibile tramite un servizio navetta in partenza dal posteggio delle scuole di Sessa, oppure tramite l’apposito servizio di prenotazione online.
Tutte le informazioni relative alla proposta, e alle regole da rispettare per accedere in sicurezza alla miniera, sono pubblicate all’interno del sito www.minieradoro.ch.
Il video in allegato mostra la planimetria del luogo ed è stato realizzato dal Politecnico di Zurigo.
Foto di copertina © Miniera D’Oro di Sessa
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=8VGN8Ccf2Rc
© Riproduzione riservata
Vuoi lasciare un commento? | 0