Da Luino a Portofino a piedi, mangiando solo erbe spontanee: l’intervista al giovane Lorenzo

Come tanti giovani, Lorenzo Buscaino ha una grande passione, quella del viaggio e della natura, che condivide da anni con la sua ragazza, la giovane Diana Rusu. Proprio da qui nasce la nuova avventura che il 25enne luinese si appresta ad affrontare e che lo vedrà protagonista sabato pomeriggio, quando partirà a piedi da Luino per arrivare a Portofino.

Percorrerà la nota “Via del Sale”, che collega Varzi, in provincia di Pavia, al noto paese rivierasco ligure. Un’esperienza che lo metterà a dura prova ma che, allo stesso tempo, gli permetterà di conoscere sé stesso e uno spaccato di natura molto affascinante, nutrendosi di sole erbe spontanee che troverà sulla sua strada.

Così, cogliendo questa occasione, abbiamo deciso di intervistarlo e di farci spiegare direttamente da lui di cosa si tratta.

Lorenzo, da dove nasce la tua passione per i viaggi?

Negli ultimi 3-4 anni ho viaggiato, assieme alla mia dolce metà, in molti luoghi d’Italia, in Grecia, in Francia, in Inghilterra, in Spagna, in Svizzera e in Marocco. Seppur i miei occhi puntano all’orizzonte, molto più in là di ciò che ho visto finora, devo dire di aver vissuto molte modalità di viaggio in breve tempo: in aereo, in nave, on the road, mordi e fuggi e, appunto, a piedi. Abbiamo sperimentato la modalità di viaggio “trekking” l’anno scorso a settembre, quando abbiamo affrontato la Via degli Dei (da Bologna a Firenze) in 5 giorni.

Quale il viaggio più importante che hai fatto? E in che modo?

Anche se considero quello in Marocco il mio viaggio interiormente più importante vissuto fino a questo momento, anche la Via degli Dei ha cambiato tantissimo il mio modo di pensare e di vedere le cose. Innanzitutto mi hanno colpito le caratteristiche atipiche di questa tipologia di viaggio: budget bassi, essere sempre a contatto con la natura, pura avventura, non sapere cosa c’è oltre la prossima montagna, oltre la prossima strada, oltre il prossimo paese… un’esperienza unica!

Cosa significa per te viaggiare?

Il viaggio mi dà quella sensazione di libertà pura che non conosciamo più, perché abituati ad utilizzare ogni giorno quegli strumenti che la libertà ci hanno tolto. Non subito, non da un giorno all’altro ma piano piano, entrando a far parte delle nostre vite. Infatti quando è stata sviluppata l’automobile era una cosa solo per ricchi, ma poi con il passare del tempo è diventata parte integrante del nostro vivere, fin da quando siamo nati e fin da quando nasceranno i nostri figli. L’auto ha portato “comodità” e oggi non ne possiamo più fare a meno. Rinunciarci è possibile, soprattutto nell’ambito dei viaggi. Ma i piedi sono il mezzo di trasporto che preferisco perché mi permette di connettermi con tutto ciò che ho attorno, con ogni piccola cosa che altrimenti non potrei vedere.

Come mai?

Ho il tempo di osservare, di fermarmi, di incontrare persone, trovarmi a vivere avventure inaspettate ed evitare di spendere soldi inutili e talvolta eccessivi per i mezzi di trasporto. In definitiva, il viaggio a piedi ha la capacità di farti approfondire il tuo io interiore, soprattutto perché sei tu a decidere il ritmo. La famosa arte del viaggiare lento mi ha ipnotizzato. Apprese le caratteristiche del camminare, potrete capire che la mia mente ha iniziato a vagare, ho iniziato a farmi domande: Quali sono i limiti di viaggiare a piedi? E se si potesse viaggiare esclusivamente in questo modo? Cosa si potrebbe migliorare in questa corrente di pensiero, per abbattere definitivamente i costi e comunque rispettare la natura? Sentivo da tempo la vocazione a qualcosa. Quando questo genere di cose entra nella mia testa, si fa veramente fatica a farle uscire. Sentivo di aver bisogno di dimostrare qualcosa, come quando scopri qualcosa di bello ed hai quel desiderio irrefrenabile di condividere la tua scoperta.

Quando partirai per questa avventura?

Partirò sabato prossimo di pomeriggio, appena finito di lavorare. Mi dirigerò in autostop verso Milano e poi verso Pavia, per raggiungere infine Varzi, da dove avrà inizio il mio cammino, la “Via del Sale” che conduce fino in Liguria, a Portofino. Fin qui tutto ok, non ci sarebbe nulla di clamoroso. Quello che ancora non vi ho detto è che partirò senza una lira in tasca, e senza cibo! Solo con il mio zaino, la mia tenda e il mio equipaggiamento. E’ concessa solo acqua per partire. A piedi da Varzi ci vogliono 3-4 giorni di cammino e poi dovrò anche ritornare… mi ciberò solo di quelle piante spontanee che si scovano nei boschi, sui margini dei sentieri e delle strade, sui muretti di pietra e vicino ai corsi d’acqua.

Di cosa si tratta? Perchè questa scelta?

Parlo di fitoalimurgia: mi ha aperto un nuovo mondo. La conoscenza di questa abilità dell’uomo, di cibarsi di erbe spontanee, foglie e radici… è stata la scoperta di ciò che cercavo. E’ una conoscenza che è stata tramandata dai nostri antenati per secoli, ma è tornata alla luce solo durante la prima guerra mondiale, quando i nostri soldati la utilizzavano in caso di necessità. Da qui nasce il mio piccolo progetto personale.

Qual è l’obiettivo di questo viaggio quindi?

Ci tengo a dire che la fitoalimurgia è una cosa seria, sicuramente da non prendere sottobraccio e si può rischiare la vita a mangiare erbe sbagliate nel tentativo di individuare quelle giuste. Io ho fatto i compiti a casa e sono ottimista, qualcosa troverò. Di certo la mia salute rimane al primo posto, e nulla mi vieta di tirarmi indietro, laddove andare avanti sarebbe troppo rischioso. In fin dei conti l’obiettivo primario è quello di fare un viaggio a “budget 0”, che è già come vincere al superenalotto, dal mio punto di vista.