Luino | 22 Gennaio 2018

Luino, costruiamo ponti per “illuminare l’oscurità”

Un viaggio tra giornalismo e cultura, con la presentazione "Diritti dell’informazione". Protagonisti Anna Polo, Thierry Dieng, Valentin Mufila e Gianfrango Malagola

Tempo medio di lettura: 3 minuti

Continuano le iniziative promosse da “Ekonè” che, sabato 20 gennaio scorso, ha organizzato un incontro-dibattito dal titolo “Illuminare l’oscurità”, in collaborazione con “Pressenza” (agenzia stampa internazionale specializzata in umanesimo, pace, non violenza, diritti umani, disarmo e non discriminazione) e GIM Terre di lago. Sono intervenuti Anna Polo, editorialista e redattrice della redazione italiana di Pressenza, Thierry Dieng e Valentin Mufila, rispettivamente Direttore per l’integrazione e direttore artistico della cooperativa Sociale Ballafon, e Gianfranco Malagola per GIM-Terre di Lago. Moderatrice Erica Sai di Ekonè.

Come “fare rete tra attivismo e giornalismo indipendente”? A questa impegnativa domanda ha cercato di dare risposta Anna Polo, con un appassionante intervento, in cui ha subito manifestato tutto il suo entusiasmo per aver incontrato, anche in questa occasione, “persone stupende, alle quali dare la possibilità di raccontare ciò che stanno facendo e vedere di trovare forme di appoggio reciproco nella direzione della solidarietà”.

Così si muove “Pressenza”, avvalendosi di una fitta rete di volontari con una grande esperienza nel campo della comunicazione, dell’attivismo sociale, della cultura e della scienza cerca di dare diffusione mondiale a ciò che accade di buono nella società. Presente in 24 paesi, l’agenzia pubblica ogni giorno i suoi dispacci in inglese, italiano, spagnolo, francese, portoghese, catalano, tedesco e greco. “Nel 2009 abbiamo iniziato parlando della Marcia Mondiale per la Pace e la non violenza, un’iniziativa che, partita dalla Nuova Zelanda, ha attraversato tutto il mondo, arrivando fino in Argentina. Purtroppo di questo evento non ha parlato quasi nessuno”. Per affrontare questi temi c’era bisogno di un “megafono grande”, così, oltre alla pagina web, era necessario un supporto cartaceo, per non disperdere le migliaia di notizie pubblicate online quotidianamente.

Sono nate così tre pubblicazioni: due in spagnolo e ora questa in italiano, presentata durante l’incontro luinese, Diritti dell’informazione. “Fare rete significa costruire ponti umani che attraversano tutto il mondo e si moltiplicano a ogni passo”. Sostiene Anna Polo, ma ciò che le sta altrettanto al cuore è “illuminare l’oscurità”, ridare luce a “questo momento buio, in cui cose che pensavamo superate, come il rigurgito neonazista, tornano invece sotto forma di ingiustizia, odio, violenza. In questa oscurità ci sono, è vero, molte luci, ma l’informazione e i media in generale le ignorano o le deformano”. Diventa dunque importantissimo dare spazio a queste isole luminose e collegarle tra loro, creando occasioni di incontro e di condivisione tra tutti coloro che si occupano di migranti, donne, diritti umani, sanità. “C’è sempre il rischio dello scoraggiamento, ma ho imparato che non dobbiamo aspettarci risultati immediati: ecco perché bisogna tenere duro, cercando di trovare una proporzione tra la denuncia e la speranza”.

Ha insistito Anna, ma che cosa fanno i media tradizionali? Presentano un panorama apocalittico per indurre la gente a rifugiarsi nelle case. Come difendersi? Dando la possibilità alle relazioni umane di lanciare ponti tra persone che stanno lavorando nella stessa direzione e per le quali i diritti umani sono alla base della convivenza pacifica. “Viviamo come in un mare in tempesta e la prima cosa da fare è stare a galla, resistere, non lasciarsi andare, perché anche la tempesta più tremenda prima o poi finisce. Dobbiamo però imparare a costruire noi l’onda successiva, purché sia l’onda della non violenza”.

L’entusiasmo di Anna Polo è stato contagioso, perché con la stessa luce negli occhi Thierry Dieng e Valentin Mufila hanno raccontato la straordinaria esperienza del Musical “Siamo tutti sulla stessa barca”, realizzato nel 2016 con i ragazzi rifugiati seguiti dalla cooperativa Ballafon. “Abbiamo cercato di canalizzare la loro energia nell’Arte, per riuscire a spiegare perché i ragazzi fuggono dall’Africa”. Con grande emozione hanno ricordato alcune scene salienti dello spettacolo, come quella del barcone e soprattutto quella finale, in cui si sgretola il muro dell’indifferenza, che ha commosso in modo particolare molti spettatori e protagonisti anche a Germignaga, dove il musical è stato messo in scena lo scorso settembre. Ora “Siamo tutti sulla stessa barca” è in tournée nel varesotto, ma non è da escludere che lo si possa vedere a Milano e, perché no, magari anche a Roma.

Ha concluso l’incontro Gianfranco Malagola, parlando dell’originale progetto di mobilità sostenibile “Equostop”, ufficialmente attivato il 17 settembre scorso. “Alle frontiere che si chiudono noi contrapponiamo la volontà di aprire le portiere”, ha umoristicamente commentato l’ing. Malagola dopo aver aggiornato i presenti sulle ultime novità che riguardano il progetto, assicurando che gli studenti dell’ISIS “Città di Luino – Carlo Volontè” stanno alacremente lavorando alla realizzazione dell’App che supporterà gli equostoppisti più tecnologici. In cantiere anche la realizzazione di un flash mob, che coinvolgerà a sorpresa molte persone sulla Luino-Laveno.

Al bel pomeriggio targato GIM-Terre di Lago non sono mancati gli intermezzi musicali, a cura dello stesso Valentin Mufila, che ha intonato una serie di trascinanti canzoni africane con la collaborazione del pubblico, il quale non ha mancato di condividere con tutti i protagonisti dell’evento il piacere di stare insieme, in un clima di serenità, amicizia e solidarietà.

Per consultare l’album fotografico di “Eventi Lago Maggiore”, cliccare qui.

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

Lascia un commento

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127