Grantola | 24 Dicembre 2017

Grantola, il regalo che non ti aspetti: per Giuseppina le amiche di una vita riunite attorno a un tavolo

L'idea è di un ragazzo grantolese che ha rintracciato tutte le ex colleghe di lavoro della madre per organizzare, a sorpresa, una cena pre natalizia

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Quando l’estro imprenditoriale della famiglia Coin, forgiato nel Veneto di inizio Novecento tra botteghe di stoffe e tessuti, raggiunge il fulcro economico del paese, le arterie centrali delle grandi città del nord sono sempre più colme di vetrine scintillanti: negozi e interi palazzi stanno modificando, grazie anche all’abbigliamento, gli usi e i costumi degli italiani, spinti dalla nuova impronta della società e sperimentare inediti piaceri della vita.

Nel 1969 il marchio sbarca a Varese, nel periodo in cui i grandi magazzini dominano i centri urbani. Qui, a pochi mesi dall’apertura, la signora Giuseppina Barassi, residente a Grantola, inizia la sua attività professionale come commessa, un percorso che, a trent’anni di distanza, diventerà un pezzo importante di vita, custodito tra memorie, volti, affetti ed esperienze. Lo stesso pezzo di vita, così prezioso, ha spinto il figlio di Giuseppina, il grantolese Manolete Calzavara, a preparare un nuovo spazio sullo scaffale dei ricordi appartenente alla madre. La sua idea, nata all’improvviso come molte delle iniziative che colpiscono nel segno, lo ha guidato nel porre le basi per un’occasione davvero speciale.

Nel traffico di telefonate, contatti e gruppi WhatsApp il ragazzo, titolare di un’impresa di pittura, è riuscito a comporre un piccolo capolavoro: radunare tutte le ex colleghe della madre, dagli anni ’70 alla fine degli anni ’90, per una cena a sorpresa. La bellezza di 65 conferme, tra sarte, vetriniste, impiegate e commesse, che non hanno tardato ad arrivare, mentre ai numeri sulla rubrica si alternavano in sequenza i volti di tutte le donne che hanno visto il ragazzo crescere, durante le sue infinite visite al negozio.

Per evitare la monotonia dei soliti regali di Natale, ho pensato a qualcosa di speciale che potesse rendere felice mia madre – racconta Manolete -, una sorpresa nemmeno lontanamente immaginabile, un momento per ricordarsi che il rapporto umano e di amicizia non si esaurisce, e va oltre il piacere racchiuso dai beni materiali. Contattare tutte quelle persone, e allo stesso tempo riuscire a mantenere il segreto, è stata una vera impresa – prosegue soddisfatto -, ripagata dall’entusiasmo da loro mostrato per la mia proposta”.

A completare il progetto la scelta del ristorante, “La Baita di Masnago”, la selezione dei menù, l’ordine di due grandi torte, con al centro una foto d’epoca del vecchio negozio, e un cerchio rosso sul calendario per la serata di sabato 16 dicembre. Varcata la soglia del locale, l’appetito ha lasciato improvvisamente il posto all’emozione: una moltitudine di volti sorridenti e perfettamente familiari, nonostante i cambiamenti portati dagli anni, ha accolto Giuseppina, Pinuccia per le amiche di sempre, circondata da decine di persone che hanno afferrato l’incedere del tempo per abbracciarla, ricreando in un lampo l’atmosfera di una seconda casa.

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