Maccagno con Pino e Veddasca | 3 Ottobre 2017

Maccagno, “C4Legality Lab”: il futuro dei beni culturali. Protagonisti i liceali luinesi

Il progetto formativo è rivolto agli studenti delle scuole superiori di secondo grado, nell’ambito del percorso di educazione alla legalità

Maccagno, “C4Legality Lab”: il futuro dei beni culturali
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C’è anche il Civico Museo Parisi Valle, tra i sei musei oggetto dei “C4Legality Lab”, ovvero “Legalità come prassi”, il progetto formativo rivolto agli studenti delle scuole superiori di II grado nell’ambito del percorso di educazione alla legalità ideato e coordinato dalla professoressa Stefania Barile e sviluppato dal Centro Internazionale Insubrico “C. Cattaneo e G. Preti” – Università dell’Insubria diretto dal prof. Fabio Minazzi.

Proprio al Parisi Valle, dunque, sabato 30 settembre corso, si è svolta la giornata di “restituzione” di quanto gli studenti del Liceo Manzoni di Varese (linguistico e umanistico) con i compagni del Liceo Ferraris e del Liceo Sereni di Luino hanno appreso durante le attività di alternanza scuola/lavoro. Il Museo Archeologico di Sesto Calende, il MIDEC di Laveno, la Pinacoteca Civica e il Castello di Masnago-Varese, il Museo Castiglioni di Varese, il Museo Bodini di Gemonio e appunto il Parisi Valle, sono stati oggetto di studio per arrivare alla consapevolezza dell’importanza dei beni culturali locali, valorizzati anche grazie all’uso delle nuove tecnologie.

Le quattro C del Legality Lab stanno appunto ad indicare “Conoscere, Capire, Conservare, Comunicare”, quattro cardini di un progetto, che, oltre ad un laboratorio sul diritto dei beni culturali e ad uno storico filosofico, ha utilizzato il mondo dei social network, dei blog e delle App, sotto la guida di esperti del settore. Foto in 3D, Realtà Virtuale e Realtà Aumentata hanno fatto rinascere l’interesse sopito per il patrimonio culturale della nostra zona, spingendo i ragazzi a condividere emozioni e riflessioni.Il concetto di legalità, studiare come custodire, far apprezzare dai cittadini e preservare il nostro patrimonio artistico mi sta molto a cuore, perciò ringrazio tutti coloro che sono stati in grado di collegare, in una sorta di fil rouge, questi concetti”.  Ha dichiarato il sindaco Passera aprendo i lavori.

“Il progetto che unisce il concetto di Legalità con quello di Prassi – gli ha fatto eco la Dirigente del Liceo Sereni Maria Luisa Patrizi – mira alle azioni concrete. Abbiamo scelto l’Arte per le sue suggestioni, ma abbiamo lavorato su un terreno pratico, legato alla cultura. Abbiamo scelto anche il Museo Parisi Valle perché fosse conosciuto dagli studenti, per viverlo e farlo vivere”.

È seguito un intervento del prof. Fabio Minazzi, che ha indagato sulla “Legalità quale linea di confine della civiltà”. Il progetto, secondo il professore, è molto semplice: Passare da uno studio prevalentemente passivo ad uno in cui è messa, in prima istanza, la riflessione critica su ciò che si studia e questo progetto dei ‘Giovani Pensatori’ parte proprio da questa esigenza: mettiamo al centro lo studente, una scuola che si interroga sui significati di quello che fa.”.  Da Pericle alla rivoluzione Francese; dai filosofi del ‘600 a quelli del ‘700, che affermavano il fondamento naturale della legalità e dei diritti; da Einstein, con la sua teoria della relatività a Ghandi, che fece notare come i diritti della civiltà europea avessero generato il razzismo e il colonialismo, si arriva a comprendere come i diritti siano la nostra bussola, pertanto non possiamo fare a meno di tutelarli ed espanderli. La Natura, contrariamente a quanto sosteneva la corrente filosofica dei Giansenisti, non fonda i nostri diritti, né li regala. Ecco perché fu possibile la nascita del folle progetto di Hitler: tornare ad una situazione precedente al Cristianesimo, che aveva introdotto l’uguaglianza fra gli uomini; tornare ad un mondo antico con una democrazia limitata ai maschi, che escludeva gran parte della popolazione. Fu Cattaneo, nell’800, a sostenere che il diritto si fonda sulla nostra volontà. Ecco allora che i diritti esistono solo se tutti si impegnano per difenderli.

La Storiaha concluso Minazzi con una suggestiva metaforaè come il Torrente Giona, che in questo momento è un rigagnolo d’acqua, ma quando si gonfia entra in movimento e fa paura, perché acquista una forza che può far danni. I diritti si fondano sulla consapevolezza di doverli difendere. Allora noi dobbiamo essere sentinelle di legalità, condannati a portarla sempre più avanti, impegnandoci in prima persona. È un compito che ricade su tutti noi, perché senza il nostro impegno la civiltà non esiste. Le nostre libertà, dunque, esistono solo se noi siamo in grado di difenderle”.

È stata poi la volta dell’intervento della prof.ssa Barile, che, prima di parlare di Civic Engagement – Lab dei Giovani Pensatori, ha ringraziato il sindaco Passera per l’attenzione non comune rivolta alla cittadinanza e ai giovani e la dirigente Patrizi, “colonna portante di un progetto nato solo come idea e poi costruito pezzo per pezzo per formare giovani impegnati civilmente, ma con voglia e desiderio di cambiamento”. Haparlato della squadra di formatori e docenti che sta lavorando per offrire un’altra scuola, lavorando insieme senza barriere, “per riscoprire valori condivisi nell’arte come sintesi di patrimonio culturale e materiale”. Ha poi brevemente descritto il percorso formativo del progetto, che si è svolto in tappe successive: una prima fase di carattere giuridico, seguita da una fase storico-filosofica; poi la messa in pratica, che non è stato un semplice lavoro di registrazione, ma, attraverso l’alternanza scuola/lavoro, ha acquistato un valore sociologico fondamentale.

La scoperta dei new media ha infine permesso di attirare l’attenzione di molti, facendo diventare “Legalità come prassi” un punto di riferimento per altre realtà provinciali. “Spero che, dopo questo triennio di formazione, i ragazzi diventino davvero sentinelle di legalità, soprattutto per la dimensione critica, capace di porre la libertà e la responsabilità alla base della valorizzazione, conservazione e salvaguardia del bene comune. È davvero nostro dovere riuscire a portare avanti questa grande voglia di cambiamento e rinnovamento della scuola e della società”. Infine è stata data la parola ai ragazzi, che, con entusiasmo e competenza, hanno illustrato gli argomenti trattati durante lo svolgimento delle attività.

Gli studenti di 4ª A del Liceo Sereni hanno illustrato gli argomenti di cui si sono occupati i vari gruppi: progettazione e creazione del sito Internet; il concetto di diritto dei beni culturali, con le norme per la tutela e la giusta conservazione delle opere d’arte; la lotta all’illegalità; analisi degli aspetti negativi che possono danneggiare il patrimonio artistico, come la falsificazione, il furto, gli scavi clandestini. I 17 alunni del Liceo Manzoni hanno invece lavorato in tre fasi traducendo slide in tre lingue, partecipando alla trasmissione radiofonica “Filosofia per tutti” e alla mostra fotografica itinerante“Catalogna bombardata”, a 80 anni dalla guerra civile spagnola, che nello scorso febbraio è stata ospitata presso il Collegio Cattaneo dell’Uninsubria. Gli studenti del Liceo Ferraris, infine, hanno lavorato per una settimana, lo scorso mese di giugno, nella Libera Masseria di Cisliano (Mi) per imparare come si gestiscono i beni sottratti alle mafie. Alcuni momenti di queste attività sono stati filmati e con essi realizzato un video che è stato proiettato durante l’esposizione del progetto.

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