Roma | 26 Settembre 2017

Il luinese Maurizio Isabella uno dei 24 esperti in Italia per la catalogazione degli organi antichi

Una grande soddisfazione per lo studioso luinese, diventato uno tra i punti di riferimento sul tema nel Belpaese dopo il corso organizzato dalla CEI

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Si è concluso, presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana di Roma, il corso per l’accreditamento di esperti nella catalogazione di organi a canne antichi. A seguito dell’accordo tra l’Istituto per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero dei beni e delle attività culturali e del territorio (MIBACT) e la CEI verrà utilizzata la scheda tecnica unica SMO (Strumenti Musicali-Organo) per la catalogazione degli organi antichi italiani. Per poter accedere alla piattaforma web della scheda SMO è necessario l’accreditamento sia presso l’ICCD, sia presso la CEI.

Con il corso tenutosi a Roma dal 18 al 20 di settembre è stato predisposto l’elenco dei catalogatori di organi antichi. La procedura sarà necessaria già da quest’anno per poter accedere ai fondi stanziati dalla CEI (derivanti dall’otto per mille destinato alla chiesa cattolica)per il restauro di organi antichi. Lo strumento informatico potrà però essere utilizzato anche per campagne territoriali di censimento degli antichi strumenti.

Le schede di censimento, non appena validate dal Ministero, saranno consultabili da chiunque attraverso il sito web dell’ICCD. Delle 80 richieste di partecipazione al corso pervenute il numero è stato limitato a 25 partecipanti scelti su stretta base curriculare. L’elenco dei certificatori accreditati è composto da esperti (organologi, organisti, organari) presenti su tutto il territorio nazionale e saranno operativi a partire dai prossimi giorni.

L’elenco sarà inviato e messo a disposizione di tutte le Soprintendenze e le Diocesi italiane. Ha preso parte al corso di accreditamento anche Maurizio Isabella, organologo, da 40 anni attivo nella ricerca e nello studio degli organi antichi a livello nazionale. L’accreditamento di Maurizio Isabella sarà un’occasione per poter catalogare,avvalendosi del supporto ministeriale poi accessibile a tutti, il ricco patrimonio organario varesino la cui scuola affonda le radici in epoche lontane e ha da sempre avuto un importante ruolo nell’ambito della produzione organaria lombarda e nazionale.

In foto due organi in cui Maurizio Isabella ha seguito le operazioni di restauro e di pubblicazione

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