Luino | 11 Agosto 2017

“Il Cammino di Santiago è lo specchio dell’anima”, l’esperienza del luinese Ivan Cogodi

"Ho incontrato poche persone che facevano questo viaggio per devozione, tante invece amano tutte le religioni, ma più come stile di vita che come dogma da seguire"

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Il Cammino di Santiago de Compostela è una delle vie di peregrinazione più importanti della storia, tanto che è considerata la terza città santa per cristianità, subito dopo Gerusalemme e Roma. Divenne così importante nel Medioevo, con un massimo splendore tra l’undicesimo e tredicesimo secolo, quando il termine pellegrino sostituisce il termine “viandante” che si dirigeva a Santiago. Milioni sono le persone, religiose o laiche, che, zaino in spalla, ogni anno compiono questa esperienza, a piedi o in bicicletta, e ne parlano come un’emozione indescrivibile.

Proprio per questa ragione abbiamo chiesto ad un luinese, Ivan Cogodi, che ha appena concluso questo viaggio, di raccontarci cos’ha significato per lui compiere questo cammino. Ecco com’è andata.

In ogni nuovo cammino mettiamo sempre grande energia e positività e questo ci può far perdere di vista gli ostacoli che incontriamo durante il percorso. Tendiamo spesso a sottovalutare che i cammini sono spesso tortuosi, e che possono essere l’esatto opposto di come li abbiamo idealizzati; è solo con perseveranza e grande concentrazione, infatti, che si possono affrontare e portare a termine. Giornalmente ci ritroviamo a scrivere la storia della nostra vita, spesso facciamo fatica a voltare pagina, ma i cambiamenti costituiscono una fase di crescita importante. Nelle prossime righe vi racconterò cosa ha rappresentato per me questo cammino e che cosa mi ha lasciato.

Dopo aver capito di voler essere una persona libera, ho pensato a come riempire una nuova pagina della mia vita e da qui è nata l’idea di affrontare Il Cammino de SantiagoHo iniziato consultando guide, leggendo blog, guardando documentari e parlando con persone che avevano intrapreso questa esperienza prima di me. Tra i sette diversi cammini che potevo scegliere ho deciso di affrontare il Cammino del Nord così da poter essere immerso tra verdi pascoli, colline, boschi e allo stesso tempo avere sempre vicino il fascino dell’oceano. Ciò che mi aspettava era un mondo popolato da vecchi contadini con le mani spaccate e massaie dal sorriso sincero, che ogni giorno si alzano all’alba per lavorare la terra e curare il proprio bestiame e che in lontananza sembrano alberi piantati in mezzo ai campi.

Il Cammino del Nord consiste in un viaggio suddiviso in 32 tappe che toccano la sponda nord della Spagna, passando dalle regioni dei Paesi Baschi (Euskadi), Cantabria, Asturias, Galicia.  Una volta acquistato il biglietto che da Milano mi avrebbe portato fino in Spagna, ho imbarcato la mia fedele bici sull’aereo e sono atterrato a Bilbao. Il tempo di visitare il bellissimo Guggenheim museum ed ero già in viaggio.

I Paesi Baschi sono verdi, con colline che scendono giù fino all’oceano per poi risalire improvvisamente e dopo ancora pascoli, boschi cupi e fitti in contrasto con il blu acceso dell’oceano. Rapito dall’emozione che solo le nuove scoperte ti possono dare, percorro velocemente questa regione magnifica e arrivo alla tappa successiva. La Cantabria è caratterizzata da un paesaggio più dolce rispetto a quello dei Paesi Bassi, con ampie spiagge popolate da surfisti, colline e panorami da spezzare il fiato. Arrivato a Guemes, dopo una lunga pedalata sotto la pioggia, ho deciso di fermarmi in un Albergue situato sopra la cima di una collina. Qui sono stato accolto da ragazzi liberi dal fardello del consumismo e lontani dallo stile di vita occidentale. Si sono presi cura di me e infine mi hanno chiesto se avessi voluto rimanere con loro. Con il cuore gonfio di emozione li ho ringraziati e tutti insieme abbiamo festeggiato la mia partenza tra musica, vino e balli in una splendida serata.

Da questo momento la mia mente ha iniziato ad aprirsi alle persone. Durante il viaggio ho incontrato Diego, Joshua, Maria, Nicolò, Lorena, Carmen, Roberta, Oris e altre decine di persone ognuna con la sua storia. Persone che inconsapevolmente hanno arricchito la mia vita e il mio percorso.

Il cammino continua e arrivo in un’altra regione. Ecco le Asturias, qui tutto diventa più profondo e spirituale. Grazie alla natura e ai paesaggi desolati sono riuscito ad ascoltare meglio i miei pensieri e ad entrare in contatto con il mio Io interiore. Ho pedalato per centinaia di chilometri ascoltando le mie sensazioni, le mie paure e le mie gioie.

Andando avanti con in testa l’obiettivo di arrivare a Santiago, l’oceano scorre velocemente alle mie spalle e il profumo di piante di Eucalipto mi suggerisce che sono arrivato nella regione della Galicia, terra montuosa e dalla fitta vegetazione. È qui che mi rendo conto che mano a mano che mi avvicino a Santiago qualcosa in me cambia. Per la prima volta scopro uno dei valori fondamentali della vita: la connessione tra uomo e natura.

Nell’ultima tappa del mio viaggio il Cammino del Nord si unisce al Cammino Francese, qui centinaia di pellegrini provenienti da strade diverse si uniscono per camminare insieme verso la stessa destinazione. Qui capisco che stiamo tutti andando nella stessa direzione e che non è la meta in sé a cambiarci, ma il percorso che facciamo per raggiungerla.

L’aspetto religioso è stato qualcosa di secondario per la mia esperienza. Sono un credente atipico, non sono attaccato alla ritualità. Ho incontrato poche persone che facevano questo viaggio per devozione, tante invece amano tutte le religioni, ma più come stile di vita che come dogma da seguire quotidianamente. Questo viaggio, per me è stata un’esperienza spirituale, poter parlare con la parte migliore della mia persona e, oggi, poter dire a me stesso: “comportati bene e rispetta tutti e tutto”.

Sono consapevole che nella vita ci sono giorni piovosi, difficili, strade tortuose e montagne da scalare, ma tutto si potrà risolvere con perseveranza e amore, solo così siamo in grado di arrivare ai nostri scopi. La vita è il nostro cammino e non mi resta che augurare a tutti un “Buen camino” e dirvi, come ho sentito durante questo cammino, che “Los caminos no tiene finale, nuestros passos si”.

Per vedere le foto che ha scattato Ivan durante il suo percorso, consultare il suo profilo Instagram.

© Riproduzione riservata

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