3 Giugno 2017

Luino, dalla minoranza una mozione di censura per il presidente del consiglio comunale

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Nella prossima seduta dell’assemblea cittadina di Luino i consiglieri di minoranza Compagnoni, Nogara, Petrotta ed Agostinelli presenteranno una mozione di censura nei confronti del presidente del consiglio comunale, Davide Cataldo, dopo la presentazione ed il ritiro, da parte del capogruppo Giuseppe Taldone, della mozione sui frontalieri. Ad essere messa sotto accusa è stata la scelta di aver dato la parola al consigliere Taldone prima di far intervenire i consiglieri di altri gruppi consiliari.

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Luino, dalla minoranza una mozione di censura per il presidente del consiglio comunale. L’ultimo consiglio comunale ha innescato polemiche tra maggioranza e minoranza, dopo la presentazione e il successivo ritiro, da parte del consigliere Giuseppe Taldone, della mozione sui frontalieri. Sul finire della seduta, infatti, i consiglieri di minoranza hanno lamentato la mancanza del diritto di intervento, dopo che il presidente del consiglio comunale, Davide Cataldo, ha dato la parola al consigliere Taldone che, una volta ritirato la mozione, ha chiuso la seduta. Così, durante il prossimo consesso del 16 giugno, i consiglieri Compagnoni, Nogara, Petrotta ed Agostinelli presenteranno una mozione di censura nei confronti del presidente, con l’obiettivo di porre l’attenzione sul tema, facendo notare che il presidente “avrebbe dovuto prima parola ai consiglieri di altri gruppi consiliari e poi a Taldone”. E’ da quel momento, sommato a problematiche riscontrate presso la Scuola Elementare di Luino e alle parole di Pietro Agostinelli, annesse il “caso querela”, che i rapporti tra maggioranza e minoranza vacillano.

Il testo della mozione di censura nei confronti del presidente del consiglio comunale. I consiglieri di minoranza Franco Compagnoni, Enrica Nogara, Giovanni Petrotta e Pietro Agostinelli negli scorsi giorni hanno consegnato in comune la mozione che presenteranno in consiglio comunale il prossimo 16 giugno. “Il Presidente del Consiglio Comunale – si legge nella mozione -, come previsto dal T.U.E.L., è un Organo Istituzionale che, per l’esercizio delle sue funzioni, si ispira a criteri di neutralità, di imparzialità, di terzietà rispetto ai gruppi politici e di rappresentanza istituzionale”. La mozione poi prosegue elencando alcuni articoli relativi al Regolamento sul funzionamento del consiglio comunale, tra cui i comma 1 e 4 dell’articolo 6 e i comma 2, 6 e 7 dell’articolo 56, che indicano come “tutela della dignità del ruolo”, “criteri di imparzialità” e “il dare parola ai consiglieri dei diversi gruppi” siano d’obbligo per il presidente, stando alle norme comunali.

L’accusa relativa allo scorso consiglio comunale. “Dal momento che – continua il testo della mozione di censura – il Presidente del Consiglio comunale attualmente in carica, non assolvendo in pieno ai criteri contenuti nella premessa e altresì mancando all’osservanza dei compiti attribuiti allo stesso dal Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, è in più occasioni venuto meno, e in particolare in merito alla mozione presentata dal consigliere Giuseppe Taldone (Mozione relativa alla chiusura del valico di Cremenaga durante gli orari notturni e contro ogni forma di discriminazione nei confronti dei lavoratori italiani in Ticino), al ruolo di imparzialità, per diversi motivi. Anzitutto ha sottoscritto un comunicato stampa della Lega Nord, movimento politico di cui fa parte, ripreso dagli organi di informazione, che preannunciava posizioni politiche su temi previsti al dibattito del successivo Consiglio comunale dallo stesso presieduto”. “Riteniamo – continuano i consiglieri firmatari -, a nostro giudizio, che esso non abbia ottemperato ai doveri di garanzia della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza poiché, nel corso della trattazione in Consiglio comunale, della mozione oggetto del sopracitato comunicato stampa, dopo aver aperto la discussione sulla mozione stessa, e dopo l’intervento del relatore, ha concesso la parola al sindaco, ma ha successivamente impedito la discussione compiuta del punto, permettendo la replica al consigliere Taldone che, come noto, ha ritirato la mozione prima che potessero intervenire consiglieri di gruppi diversi e impedendo, pertanto, ai consiglieri degli altri gruppi consiliari il proprio diritto alla discussione di cui il Presidente è, come già ricordato, garante ai sensi degli artt. 6 e 56 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale”.

Le richieste di Compagnoni, Nogara, Petrotta ed Agostinelli all’amministrazione comunale. “Visto che – conclude la mozione – tale comportamento lede l’autorevolezza della sua figura, la quale, essendo di garanzia, non dovrebbe prendere parte alla disputa politica sui media e tanto meno agire in modo non imparziale per impedire la legittima discussione in aula consiliare, sede istituzionale primaria della politica comunale”, i consiglieri di minoranza chiedono di invitare il presidente del Consiglio ad assumere sempre, in futuro, una condotta di garanzia a tutela del diritto all’espressione da parte di ogni singolo consigliere e a non assumere, nella sua veste istituzionale, ruoli inappropriati rispetto alla sua funzione di tutela delle prerogative del Consiglio e dei Consiglieri, tanto di maggioranza quanto di minoranza, e organo imparziale rispetto alla discussione degli argomenti posti all’attenzione dell’assemblea di diretta rappresentanza dei cittadini”.

Prima della prossima assemblea cittadina, gli amministratori luinesi torneranno a riunirsi giovedì 8 giugno, quando vi sarà la seduta della Commissione Territorio. Il 16, invece, giorno ufficiale del prossimo consiglio comunale, sarà interessante vedere come maggioranza e minoranza affronteranno la situazione, delicata su più fronti politici.

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