17 Maggio 2017

“Sulla Luino-Gallarate è da anni che lavoriamo in queste condizioni. Così non possiamo andare avanti”

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AlpTransit non è la sola questione che preoccupa la cittadinanza sulla linea ferroviaria Cadenazzo-Luino-Gallarate. Solo dieci giorni, fa, infatti, l’aggressione verbale ai danni del capotreno di un treno regionale Luino-Gallarate, che poi ha accusato un malore, e la segnalazione di domenica scorsa per una situazione di degrado domenica mattina. Così, siamo andati  a conoscere il capotreno che, dopo aver fatto chiarezza sull’accaduto, ha deciso di raccontarci quanto sia rischiosa e pericolosa la tratta in cui lavora.

(Foto © Mapio.net)

“Sulla Luino-Gallarate è da anni che lavoriamo in queste condizioni. Così non possiamo andare avanti”. Sono queste le parole che riassumono l’intervista fatta al capotreno aggredito verbalmente settimana scorsa da un gruppo di ragazzi in Stazione a Luino. La situazione, secondo il dipendente, non è più gestibile da diversi anni e, nonostante i margini di tolleranza, in accordo con l’azienda nei confronti dei passeggeri, soventi sono le aggressioni verbali che sono costretti a subire i capitreno mentre lavorano sulla tratta Luino-Gallarate-Milano. Quanto accaduto domenica scorsa, infatti, parrebbe essere solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ed anche all’interno delle sale presenti in Stazioni capita che vengano segnalate situazioni di degrado. Ecco l’intervista.

Cosa è successo domenica scorsa, quando è stato aggredito verbalmente e ha accusato un lieve malore mentre faceva il suo lavoro di capotreno sul regionale 20323 in partenza da Luino alle 20 circa?

Già a partire dal pomeriggio avevo avuto discussioni con italiani mentre facevo il mio lavoro. Ragazzi, ragazze ed anche una signora, che mi avevano insultato pesantemente. Non soltanto extracomunitari, quindi, come pensano in tanti. Ormai capita quotidianamente, ma il sabato e la domenica è devastante e, a tratti, non si riesce più a gestire. In serata, prima di partire con il treno delle 19.44, che era fermo in stazione, mi sono trovato a gestire una situazione delicata, con dieci-dodici ragazzi che continuavano ad andare avanti e indietro sul treno, urlavano, gridavano, scendevano, salivano, mettevano i piedi sui sedili e avevano ridotto la stazione in condizioni pietose tra bottiglie in giro, carta e porcherie… questo però non rientra nelle mie competenze, ma in quelle del comune…

E cos’ha fatto a questo punto?

Solitamente non lo faccio, ma in quel frangente ho deciso di fare un passaggio preventivo per controllare i biglietti e per vedere se i ragazzi fossero in regola. Da qui è partito tutto. Alla richiesta dei biglietti, due ragazze li hanno comprati immediatamente, senza discussione, poi mi sono avvicinato ad un altro gruppetto. Ho chiesto a loro dove dovessero andare e se avessero il biglietto. Se avessi parlato ad un muro forse mi avrebbe dato più retta. Questi hanno iniziato a correre avanti e indietro, salivano al piano superiore del treno, mi hanno insultato un po’ in inglese, un po’ in italiano, mi hanno circondato, qualcuno che mi diceva “Io non pago”, qualcun’altro che mi ha detto “Tu che cazzo vuoi?”… mi sono visto così con questi ragazzi intorno e mi sono dileguato, pensando che per me fosse finita lì. Sceso dal treno, vado nell’Ufficio Movimenti e chiamo i Carabinieri, dicendo loro che la situazione era pericolosa. Ho aspettato così tranquillamente l’arrivo della pattuglia, che è giunta in stazione con tre carabinieri dopo dieci minuti. I ragazzi, però, non hanno cambiato il loro atteggiamento, e qualcuno di loro si è avvicinato e vedendo i militari mi ha riferito che avrebbe pagato, altri invece continuavano a non voler pagare… la situazione era ugualmente fuori controllo. Una presa per i fondelli totale. Ad un certo punto, però, non sono riuscito a controllare la mia reazione con questi ragazzi che erano anche in evidenti condizioni alterate. Neanche i carabinieri riuscivano a radunarli, perchè ognuno di questi faceva i fatti propri. Una cosa allucinante, e continuavano a ridere scherzare… Così sono esploso e ho cominciato ad urlare, una reazione di stress, senza andare contro qualcuno in particolare… Ho preso la mia roba e sono tornato in Ufficio Movimenti e ho deciso di non far partire il treno in quelle condizioni. Qui mi sono sentito male, con la pressione a mille e un tremolio dovuto dalla rabbia. Il dirigente ha chiamato l’ambulanza e mi hanno soccorso. I colleghi hanno avuto una solidarietà esagerata, a differenza dei passeggeri del treno che, invece, sono rimasti impassibili. Nessuno mi ha dato manforte, nessuno ha preso le mie difese.

Dopo cos’è successo?

Compreso che la situazione era ormai ingestibile sono arrivate altre tre pattuglie, un’ambulanza, il mediatore culturale e credo sia arrivata qualche altra forza dell’ordine. Sono arrivato in Pronto Soccorso, dove poi sono arrivati i Carabinieri con i quali ci siamo spiegati. Ho detto loro che è da mesi che questa situazione va avanti e non vengono presi provvedimenti nonostante le segnalazioni. Non se ne può più. Una cosa, più di tutte, però, mi ha dato fastidio: quella di leggere che Luino è una cittadina tranquilla. Negli scorsi giorni hanno rubato alle scuole elementari, e dove risiede mia mamma, nella zona dell’ex Visnova, c’è un mucchio di immondizia, pieno di persone che bevono e fanno altro… però viene detto che Luino è un paese tranquillo. Quando chiamiamo i carabinieri non scherziamo, evidentemente si tratta di una situazione che non riusciamo più a gestire.

Ora come si sente?

Questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, non sto ancora benissimo e per assurdo se in quel momento mi avessero dato uno schiaffo mi avrebbero fatto meno male. Mi hanno distrutto moralmente: sentirsi insultare, sentirsi deridere, presi in giro da coetanei dei miei figli… mentre si fa il proprio lavoro onestamente… non lo auguro a nessuno.

Da quanto tempo dura questa situazione?

Quella che viviamo sui treni quotidianamente è una brutta situazione e penso che gli amministratori locali e le forze dell’ordine non hanno compreso il problema nella totalità. Sono ben consapevole che le unità a disposizione delle forze di polizia sono limitate e non possono fare altrimenti, ma bisogna intervenire in qualche modo. Noi così non possiamo più andare avanti. La situazione ha raggiunto questi livelli negli ultimi tre, quattro anni, ma è da due anni che abbiamo toccato il fondo. E’ esasperante. Non c’è un turno in cui torno a casa sereno. Forse l’unico treno sul quale non ho mai avuto problemi è quello delle 6.20 che parte da Luino e arriva alle 8 a Milano Porto Garibaldi, quello dei pendolari.

Quali altri episodi spiacevoli le sono capitati?

L’altro giorno un ragazzino mi ha minacciato, mi voleva picchiare a Mornago. Lì è stata una situazione molto particolare, ma fortunatamente è arrivato in mio soccorso un passeggero che ha preso le mie difese. Il ragazzino mi diceva “Se vengo lì ti spacco la faccia, pezzo di merda…”. Il signore intervenuto gli ha risposto per le rime, mentre il ragazzo continuava ad insultare, poi si è calmato ed è andato via. Lo avevo fatto scendere dal convoglio perchè non aveva il biglietto e non voleva pagarlo.

Le forze dell’ordine sono presenti sui treni in cui lavora?

Prima c’era la Polfer a Luino, ma ora l’ufficio è stato chiuso. Ora è rimasta solo a Gallarate, ma fanno scorta solo a treni in fasce d’orario tranquille. TreNord aveva messo sui treni uomini della sicurezza, ma un fisico da deterrente non è bastato visto che non erano armati. Ora lo sono, ma purtroppo la nostra legge italiana permette di intervenire solo in caso di aggressione violenta e non verbale. Solo nei primi tempi le persone si mettevano in regola ma poi, una volta capita l’antifona, la situazione è tornata come prima.

Cosa bisognerebbe fare per risolvere la situazione affinché abbiate una maggior tutela mentre lavorate?

Serve un maggior senso civico ed un rispetto dei ruoli, anzitutto. Le forze dell’ordine, poi, sono indispensabili in un’ottica in cui noi lavoratori dobbiamo essere messi nelle condizioni ottimali per poter svolgere le nostre mansioni al meglio. Ieri abbiamo avuto un incontro con il vicesindaco Alessandro Casali, che ho reputato molto produttivo. Almeno, me lo auguro.

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