17 Marzo 2017

Marzo, piante già in fiore: mese più caldo di 3 gradi rispetto alla media

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Dai giardini fino ai campi coltivati dove è davvero un tripudio di colori. Primule, viole e margherite ricoprono i prati mentre nelle campagne sono fioriti mandorli, albicocchi, peschi e tutte le piante da frutto si sono “risvegliate”. Insolita contemporanea fioritura delle diverse specie di piante in un mese di marzo dal caldo anomalo, con una temperatura minima che è risultata superiore di 2,9 gradi rispetto alla media del periodo lungo tutta la Penisola, con punte di +4 gradi in Friuli Venezia Giulia, di +3,9 in Trentino Alto Adige e + 3,8 in Abruzzo.

Marzo, piante già in fiore: mese più caldo di 3 gradi rispetto alla media

(lacritica.org)

Marzo, piante già in fiore: mese più caldo di 3 gradi rispetto alla media. L’innalzamento della colonnina di mercurio improvvisamente ha fatto sbocciare i fiori in anticipo rispetto all’arrivo della primavera astronomica.L’Italia si è inaspettatamente coperta di fiori che sono comparsi nello spazio di pochi giorni. Alla bellezza del paesaggio si contrappone però la paura per i repentini cambiamenti del tempo che potrebbero portare a un improvviso abbassamento delle temperature con effetti drammatici sui raccolti di frutta estiva. Se anche il mese di febbraio ha fatto segnare temperature minime superiori di 3,1 gradi alla media, il 2017 è comunque iniziato con neve e gelo che hanno provocato a gennaio danni nelle campagne superiori ai 400 milioni di euro dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall’Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Campania alla Sardegna con decine di migliaia di aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine. E sono saltate molte consegne di verdure salvate e di latte per i problemi di viabilità soprattutto nelle aree interne.

Siccità, freddo e bombe d’acqua fanno schizzare i prezzi della verdura. Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. Siccità e ‘bombe d’acqua’, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno e in tutta la Penisola, sconvolgendo i normali cicli stagionali. Una sfida anche per i consumatori che sono costretti poi a fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello della spesa: a febbraio si sono registrati aumenti del 37,2% nei prezzi dei vegetali freschi per le gelate di gennaio mentre in questo mese di marzo le quotazioni stanno rientrando con il bel tempo. (AGI)

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