31 Gennaio 2017

“Porto Valtravaglia non stanzia fondi per i disabili”. Le denuncia dell’Anffas Luino

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E’ grande la delusione dell’Anffas Luino che, attraverso il proprio presidente Valentino Verni, denuncia quanto sta accadendo a Porto Valtravaglia. “Da mesi aspettiamo un incontro per firmare la convenzione con il comune, per il trasporto di due persone residenti in paese fino al nostro centro di Voldomino. Ad oggi solo tante chiacchiere, nulla di concreto”.

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“Porto Valtravaglia non stanzia fondi per i disabili”. Le denuncia dell’Anffas Luino. E’ molto delicata la situazione che si è creata tra il comune di Porto Valtravaglia e l’Anffas di Luino visto che, dopo mesi di attesa, ancora oggi non è stata siglata nessuna convenzione tra l’ente e l’associazione che si occupa di disabili sul territorio. La denuncia di quanto sta accadendo arriva direttamente dal presidente Valentino Verni che si trova costretto, ora, pubblicamente, a chiedere lumi al sindaco Adriano Giacobazzi e alla sua giunta, in merito ai fondi destinati alla sua associazione accreditata e ai disabili presenti sul suo territorio di competenza. E’ da oltre trent’anni che l’Anffas di Luino opera sul territorio e, tra mille difficoltà, garantisce sempre servizi ed iniziative rivolte a tutti i diversamente abili.

Il caso di Porto Valtravaglia. Le polemiche sono sorte in relazione al trasporto di due persone disabili, residenti a Porto Valtravaglia, dalla loro abitazione al Centro Anffas di Luino, sito in piazza Aldo Moro a Voldomino. Le spese per portare ed accompagnare le due persone sono sempre state a carico dell’Anffas, attraverso l’ausilio di mezzi dell’associazione e del proprio personale. Il comune, infatti, per legge dovrebbe andare a rimborsare ogni singola corsa, circa 5 euro l’una. “La situazione è in fase di stallo da settembre quando il sindaco e la sua vice ci avevano detto che avrebbero organizzato un incontro per sistemare ogni questione – spiega un educatore dell’Anffas di Luino -. Siamo stati contattati telefonicamente dalla vicesindaco, negli scorsi giorni, la quale ci ha detto che ha trovato un contributo forfettario pari a 500 euro da destinarci. Ma non abbiamo avuto nessun riscontro scritto. Inoltre, dopo l’articolo uscito sulla Prealpina sabato, è stato annullato un altro incontro, che si sarebbe dovuto tenere ieri pomeriggio”.

Nessun fondo stanziato alla disabilità da parte del comune nell’approvazione di bilancio di previsione 2016-2017-2018. Nonostante l’Anffas abbia applicato le tariffe minime per il rimborso spese che il comune dovrebbe garantire, analizzando il bilancio di previsione 2016-2017-2018, approvato a luglio, non si trova nessun riscontro di fondi destinati al mondo della disabilità negli anni a venire fino al 2018. Proprio da qui nasce la rabbia del presidente Verni: “Ci avevano detto a settembre che ci avrebbero contattato per firmare la convenzione, ma già a luglio non avevano stanziato nessun fondo per noi. Nel bilancio, però, senza nulla togliere agli eventi mondani, vi sono tanti soldi destinati ad associazioni culturali del paese, mentre per noi e per la disabilità in genere non è stato stanziato neanche un euro. Non capisco come nel 2017, possa ancora esser presa una simile decisione. Il mondo della disabilità, fatto di volontariato, di impegno e sacrificio, deve essere supportato dai comuni. A Porto Valtravaglia, invece, questo non sta avvenendo”.

Le disposizioni legislative. In base all’art.14 decreto legge 328/2000 il servizio di trasporto dovrebbe essere quantomeno sostenuto dal comune di residenza dell’utente disabile. Questo un passaggio della normativa: “… il progetto individuale comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all’integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale”. In base alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, “Articolo 19, Vita indipendente ed inclusione nella società”, invece, “Gli Stati Parti alla presente Convenzione riconoscono il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e adottano misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società, anche assicurando che: le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e di inserirvisi e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattate ai loro bisogni”.

“La situazione è questa e c’è ben poco da aggiungere – conclude il presidente Valentino Verni -. Quello che chiediamo è solo il giusto riconoscimento per tutto quello che facciamo sul territorio, con un piccolo, ma per noi di grande importanza, rimborso spese, affinché venga rispettato il lavoro del nostro personale nel trasportare i due disabili di Porto Valtravaglia e che il mondo della disabilità non venga discriminato e per tal motivo dimenticato”.

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