28 Dicembre 2016

Pedemontana, Di Pietro conferma criticità di Legambiente. “E’ ora di cambiare registro”

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A confermare le criticità riguardanti la Pedemontana Lombarda, già esposte al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel giorno del suo insediamento da Legambiente, oggi è Antonio Di Pietro presidente di Pedemontana. Un’opera di dimensioni faraoniche con tariffe ben superiori a quelle che gli utenti sarebbero stati disposti a pagare. 

Pedemontana, Legambiente: "E' ora di cambiare registro davvero"

(Foto © Pedemontana.com)

Pedemontana, Di Pietro: “E’ ora di cambiare registro davvero”. Confermate criticità di Legambiente. A confermare le criticità, sottoposte da Legambiente al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel giorno del suo insediamento, è oggi Antonio Di Pietro presidente di Pedemontana. Di Pietro, fortemente voluto proprio da Maroni per far uscire l’autostrada dal pantano finanziario, utilizza oggi le stesse argomentazioni di Legambiente. L’associazione infatti, denunciava che Pedemontana era troppo lunga, considerato l’inutile tratto autostradale da Vimercate all’innesto con la A4 a Dalmine; troppo larga per le sue tre corsie quando una viabilità speciale a doppia corsia era tutto quello di cui il territorio aveva bisogno; troppo monumentale con i suoi giganteschi raccordi; troppo pretenziosa con tariffe ben superiori a quelle che gli utenti sarebbero stati disposti a pagare.

Le istanze di Legambiente risalgono al giorno dell’insediamento del Presidente Roberto Maroni che, però, non le prese in considerazione. Sono passati quasi quattro anni da quando Legambiente, il giorno dell’insediamento di Roberto Maroni al governo della Lombardia, raccomandò al neoeletto presidente di intraprendere una profonda revisione degli esagerati progetti autostradali che promettevano devastavazioni del territorio e ipotecavano risorse indispensabili per lo sviluppo e l’adeguamento delle infrastrutture lombarde. Viabilità locale, fogne, ferrovie regionali continuano a richiedere risorse che non ci sono, e che invece sono state elargite con grande generosità alle nuove quanto deserte autostrade lombarde, da Brebemi a TEM e Pedemontana. Per quelle megaopere l’avvio di legislatura regionale era il momento per una coraggiosa ‘spending review’, raccomandava allora Legambiente al governatore lombardo. Che però si guardò bene dal prendere in considerazione quelle istanze.

“Maroni ha sprecato quattro anni che sarebbero stati ben investiti nella revisione di un progetto inutilmente faraonico e devastante per il territorio – denuncia Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Occorre una energica cura dimagrante per Pedemontana, riducendo il calibro autostradale, eliminando opere accessorie inutili, stralciando la tratta Vimercate-Dalmine e il ponte sull’Adda, riducendo le dimensioni di svincoli e innesti. Diversamente continueremo ad avere cantieri infiniti e voragini finanziarie per un’opera destinata a rimanere sottoutilizzata, come già visto per la Brebemi. Una spending review economica ed ecologica ci risparmierà di gettare denaro e di sprecare prezioso suolo!”

Legambiente promotrice della campagna “Salvailsuolo”. “Ed è proprio sul suolo che Legambiente si è fatta promotrice della campagna ‘Salvailsuolo’, che sostiene la petizione europea (www.salvailsuolo.it) con cui una rete di oltre 400 organizzazioni chiede alla Commissione Europea una direttiva per fermare il consumo di suolo “in questi anni, complice anche la crisi nell’edilizia privata, la costruzione di nuove strade e autostrade è diventata la principale causa di consumo di suolo, non solo in Lombardia, e il paradosso è che gli enti pubblici sono impegnati ad aumentare lo sviluppo della rete stradale proprio nel momento in cui vengono meno le risorse per la manutenzione e l’adeguamento della rete esistente” conclude Meggetto.

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