7 Novembre 2016

Colmegna ripropone l’antico mercato della “Sagra di Santa Caterina”

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La sagra di Santa Caterina per gli abitanti di Colmegna, frazione di Luino, da sempre è un evento che rievoca il passato e regala ai partecipanti i bagliori di un tempo. Tante le attività previste per domenica 20 novembre quando, soprattutto con il mercatino che verrà allestito sul sagrato della Chiesa.

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Colmegna ripropone l’antico mercato della “Sagra di Santa Caterina”. Il suono festoso delle campane a martello riecheggiava per tutta la valle come affettuoso richiamo per tutti coloro che non volevano mancare ad un appuntamento così importante: la sagra di S. Caterina. Era però il gigantesco falò acceso ad ora tarda, tra lo scoppiettare di mortaretti, la sera della vigilia, ad annunciare l’evento ai paesi affacciati sul lago. La gioia era tutta nella trepidante attesa della festa più importante del paese. I bambini contavano i giorni che non passavano mai. Tra le bancarelle disposte lungo le strade e sul sagrato della chiesa avrebbero ottenuto da genitori e nonni, non sempre cedevoli, come primizia dell’imminente Natale, trombette, cifulit e ghiotte leccornie. Fedele all’appuntamento, non sarebbe mancata neppure la Micc, una vecchina proveniente dalla Val Canobina, col suo gerlo colmo di ogni ben di Dio. Le donne preparavano per la circostanza le vivande più succulente, anche per festeggiare l’atteso ritorno dei loro mariti, emigrati in Svizzera o in Francia e rimasti a lungo lontano dagli affetti familiari. Un trambusto che coinvolgeva addirittura i più indifferenti che per l’occasione non tralasciavano di addobbare le loro abitazioni, dalla Casneda ai Ca’ Neuf, con luminarie costituite da piccoli gusci di lumaca, riempiti d’olio, con relativo stoppino. E al mattino alla Messa granda, dopo l’accensione del pallone, i cacciatori facevano sfoggio delle loro prede appese ad un ramo d’alloro e destinate all’incanto. Torte e frutta di stagione completavano la lunga passerella di doni, portati dai bambini al momento dell’Offertorio. Il clou della giornata era però rappresentato dalla solenne processione pomeridiana. Dopo la sfilata delle croci astili, dei bastoni cerimoniali e dei cilostri delle confraternite, intervallati dagli stendardi, portata a spalla, avanzava la statua della Santa patrona. Le note altisonanti della banda scandivano il ritmo dell’incedere dei fedeli e del clero convenuto dai paesi limitrofi. Nelle osterie, i canti, le voci contraffatte a causa di qualche libagione di troppo per annaffiare le fumanti caldarroste, ultima strenna dell’autunno declinante, concludevano una giornata di forti emozioni, che avrebbero sopito i ricordi meno lieti di una vita dura e spesso segnata da una miseria nera.

Proprio per rinverdire questa antica tradizione, a partire dalle ore 10 di domenica novembre, sul sagrato della chiesa, verrà allestito per tutta la giornata il Mercatino di S. Caterina, con bancarelle con i più disparati prodotti.

Ecco il programma della festa e le modalità per le prenotazioni al pranzo:

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