28 Settembre 2016

Pensioni, governo e sindacati firmano verbale per i prossimi tre anni. Ecco le misure

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Governo e sindacati hanno firmato un verbale sugli interventi sul sistema pensionistico. Nel verbale di cinque cartelle, sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l’Ape, l’intervento sui precoci e l’estensione e l’aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi.

ANSA/ FABIO CAMPANA

ANSA/ FABIO CAMPANA

Ecco alcuni dettagli dell’intesa.

Uscita a 41 anni per precoci in difficoltà. Per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni l’uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose . E’ quanto si apprende da fonti sindacali presenti all’incontro in corso al ministero del Lavoro. Sarebbe quindi questa la soluzione trovata per i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età.

Per pacchetto pensioni sul tavolo massimo 1,5 miliardi. Dettagli delle misure e soprattutto risorse: gli interventi previdenziali al centro del confronto tra governo e sindacati si apprestano a fare i conti con i fondi a disposizione, che potrebbero essere meno rispetto ai 2 miliardi di cui si era inizialmente parlato ed arrivare ad un massimo di 1,5 miliardi. Oggi l’incontro decisivo tra governo e sindacati per definire il pacchetto e tirare le fila, “fare una sintesi”, del confronto avviato a fine maggio sui temi del lavoro e delle pensioni. Una sintesi che arriva dopo il varo della Nota di aggiornamento del Def, dunque con un quadro più definito delle risorse a disposizione, ed in vista della stesura della legge di Bilancio, in cui gli interventi saranno inseriti a metà ottobre.

Quattordicesima estesa a 3,3 milioni di persone. La quattordicesima sarà estesa a 3,3 milioni di persone, ovvero ai pensionati con redditi complessivi personali fino 1.000 euro al mese. E’ quanto si apprende da fonti sindacali presenti all’incontro in corso al ministero del Lavoro. Si tratta quindi di quasi 1,2 milioni in più rispetto alla attuale platea di beneficiari. La cosiddetta quattordicesima adesso riconosciuta ai pensionati con redditi complessivi personali fino a 750 euro mensili sarà estesa anche a coloro che hanno redditi fino a mille euro al mese (2 volte il trattamento minimo). Per coloro, 2,2 milioni, che hanno già il beneficio l’importo sarà aumentato, ma non è ancora stato definito il rialzo in base agli scaglioni di contributi versati. Nel complesso per l’aumento di chi già riceve la somma aggiuntiva si spenderà il 30% dello stanziamento dedicato a questo capitolo.

Ecco i punti principali del verbale di accordo firmato da governo e sindacati sulle pensioni nel dettaglio.

1. Ape: è la possibilità volontaria di lasciare il lavoro a 63 anni , 3 anni e 7 mesi prima della pensione di vecchiaia grazie ad un anticipo pensionistico che il lavoratore stipulerà con l’Inps. Il prestito sarà ammortizzato con rate ventennali sulla pensione. La sperimentazione durerà due anni in caso di decesso il soggetto il capitale residuo sarà rimborsato dall’assicurazione con la quale si è stipulata la polizza sulla premorienza e quindi non si rifletterà sulla reversibilità o sugli eredi.

2. Ape agevolata o social: è l’anticipo pensionistico previsto a totale carico dello stato per alcune categorie di lavoratori in stato di bisogno. Tramite la definizione di bonus fiscali aggiuntivi o di trasferimenti monetari diretti, sarà infatti loro garantito un ‘reddito ponte’ interamente pagato dallo Stato per un ammontare prefissato. La platea e l’ammntare del reddito saranno definite in un successivo incontro tra governo e sindacati.

3. Ape e imprese: nel caso di accordi sindacali le aziende, per governare i processi di turn over, possono sostenere i costi dell’Ape per quei lavoratori che hanno maturato i requisiti.

4. 14esima mensilità: quattordicesima mensilità in arrivo anche per i pensionati con redditi fino a due volte il minimo, circa 1000 euro mese e aumento dell’importo per la 14esima già in vigore per redditi fino a 1,5 volte il minimo. La platea passa così da 2,1 milioni a 3 mln e trecento mila.

5. Lavoratori precoci: si mira a rendere possibile il pensionamento anticipato per chi ha iniziato a lavorare molto giovane , cioè per tutti quelli con 12 mesi di contributi legati al lavoro effettivo anche non continuativo prima del compimento del 19esimo anno di età. l’intervento mira a eliminare le penalizzazioni sul trattamento pensionistico previste dalla Fornero in caso di accesso al pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età e consentire il pensionamento con 41 anni di contributi per i precoci disoccupati senza ammortizzatori sociali o in condizione di disabilità o per quelli occupati in alcune attività particolarmente gravose.

6. Lavori usuranti: ai lavoratori coinvolti si consente l’anticipo del pensionamento di 12 o 18 mesi eliminando le finestre di uscita previste dalla Fornero; l’accesso alla pensione anticipata potrà avvenire se si è svolta un’attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per un numero di anni paro alla metà dell’intera vita lavorativa. per loro si elimina l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita dal 2019.

7. No tax area: aumento della no tax area con detrazioni d’imposta per i pensionati con piu’ di 74 anni fino a 55 mila euro che sarà così uniformata a quella dei lavoratori dipendenti pari a 8125 euro

8. Ricongiunzione gratuita: sarà possibile cumulare tutti i contributi previdenziali maturati in gestioni pensionistiche diverse, ivi inclusi i periodi di riscatto della laurea, senza oneri. L’assegno pensionistico sarà calcolato pro-rata con le regole di ciascuna gestione.

9. Rita: è la rendita integrativa temporanea anticipata. E si concede al lavoratore che ha maturato un montante in un fondo integrativo ma che vi deve attingere prima dell’età di pensionamento per poter usufruire di una rendita temporanea per il periodo che manca alla maturazione del diritto alla pensione. Tale opportunità sarà agevolata fiscalmente con una tassazione inferiore a quella attualmente prevista per gli anticipi e pari a quella prevista sulla pensione complementare erogata a rendita.

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