20 Settembre 2016

Greenpeace Olanda: diffusi i testi segreti del TiSA. “Accordo pericoloso, ostacola la lotta ai cambiamenti climatici”

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Greenpeace Olanda ha pubblicato oggi sul sito tisa-leaks.org alcuni testi finora segreti e un’analisi del capitolo sull’energia relativi al negoziato a porte chiuse del TiSA (Trade in Service Agreement – Accordo sugli scambi di servizi). Inoltre a Ginevra, in concomitanza con il ventesimo round di negoziati su questo accordo, attivisti dell’associazione hanno aperto uno striscione che recita “Don’t trade away our planet” (Non svendete il nostro Pianeta).

Action against TiSA in Switzerland STOPP TiSA: Greenpeace Protest gegen geheime TiSA-Verhandlungen bei der US-Mission in Genf

Greenpeace Olanda: diffusi i testi segreti del TiSA. “Accordo pericoloso, ostacola la lotta ai cambiamenti climatici”. Il negoziato segreto sul TiSA procede dal 2013 tra Unione europea, Stati Uniti e altri 21 Paesi e potrebbe essere concluso entro la fine di questo anno. Addirittura alcuni dei capitoli del trattato saranno soggetti a vincolo di riservatezza per un periodo di cinque anni anche dopo la definizione e la firma dei Paesi interessati. La nuova serie di documenti sui negoziati del TiSA, tra cui l’allegato sui servizi energetici, è per Greenpeace fonte di grossa preoccupazione. Secondo l’analisi di questi testi, l’entrata in vigore del TiSA, oltre che essere un pericolo per la democrazia, andrebbe in senso contrario rispetto a quanto stabilito nel dicembre scorso dai negoziati di Parigi sul clima. “Questi testi mostrano che il TiSA, al pari di altri accordi commerciali, contiene misure che legano le mani di quegli stessi politici che dovrebbero applicare l’accordo sul clima di Parigi”, dichiara Federica Ferrario, della campagna Agricoltura e progetti speciali di Greenpeace Italia.

Dall’analisi effettuata da Greenpeace emerge che:

– Negli anni a venire la transizione energetica avrà necessariamente bisogno di una regolamentazione del settore privato, ma con la clausola di “standstill” (stasi delle liberalizzazioni) prevista dal TiSA questa operazione risulterà difficile se non praticamente impossibile.

– La cosiddetta clausola “ratchet” (una sorta di divieto a reintrodurre barriere commerciali) implicherebbe che servizi vitali come l’energia, l’acqua potabile e l’istruzione, se liberalizzati, non potrebbero più essere rinazionalizzati. Indipendentemente dalla volontà degli elettori, questi servizi fondamentali sarebbero sempre orientati in linea prioritaria verso la produzione di profitti.

– Le aziende private avrebbero voce nella stesura di nuovi regolamenti che andrebbero a influenzare i loro interessi. La capacità dei governi di garantire una efficace supervisione democratica dei processi di regolamentare sarebbe per lo meno limitata, se non azzerata.

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