3 Giugno 2016

“L’Ospedale di Luino, una carenza di conoscenza e indubbiamente di conflitto”

Tempo medio di lettura: 2 minuti

(Diego Intraina) – Che dire dell’intervento dell’amico Franco Compagnoni? E’ sicuramente una visione tecnica importante, a differenza di quelle sino ad oggi scritte (escluso, e purtroppo solo di recente, l’intervento dei dottori Fariello e Grassi, esponenti del PD locale). Riflessione importante perché motivata e supportata da percezioni e analisi dirette, considerando il suo impegno professionale nell’Ente Ospedaliero, ma ancor più interessante perché provengono da un attore politico presente, nell’ultimo decennio, nell’esecutivo della Comunità Montana e del Comune di Luino.

L'entrata dell'Ospedale di Luino "Luini Confalonieri e Fondazione Macchi"

L’entrata dell’Ospedale di Luino “Luini Confalonieri e Fondazione Macchi”

Se dal punto di vista dei contributi materiali sembra condivisibile lo è un po’ meno dal punto di vista della forma; lo dico con cautela, considerato che ritengo i due ambiti, visto la loro necessaria relazione e reciproca influenza, non scindibili. Quando parlo di forma sto pensando a come degli “oggetti ospedale” possano modificare la loro identità di senso, a dipendenza dalla qualità d’ambito funzionale e dalle aspettative assegnate in cui di fatto, tali concretizzazioni concettuali vengono inseriti: insomma dalla condizione delle reali o intuibili possibilità strutturali che offrono determinati territori.

Un ospedale è la conseguente risposta strutturale richiesta, ma sarebbe meglio dire offerta, da uno specifico territorio; dunque, viene a caratterizzarsi rispetto ad una serie di risorse materiali e immateriali, relazioni di difficoltà, ed elaborate aspettative collettive sul significato di salute che, in quello specifico ambito territoriale, si è volutamente deciso di riconoscere e fare proprie politicamente. Nel caso luinese l’uso del condizionale risulterebbe forse più appropriato: sarebbe meglio dire che l’ospedale dovrebbe essere una risposta strutturale piuttosto che lo è.

Rendere consueto questa situazione vuol dire sviluppare una reale consapevolezza quotidiana del significato della parola salute che è, da sempre, una delle principale categorie che dinamicamente caratterizza e determina la qualità della vita di una comunità. Ma questa parola salute, per diventare una collettiva espressione di energia sociale, deve essere promossa continuamente attraverso forme differenziate e condivise di conoscenza, che non possono e non devono limitarsi all’esercizio della sola prassi, ma devono persistere nella ricerca di nuove relazioni di significato capaci di intuire situazioni alternative ai “superati” strumenti in uso.

Proprio per evitare di persistere nell’errore di sistema, di chi sono le responsabilità e quale ruolo ha avuto in questi anni e continua ad avere oggi la Politica locale, istituzionale, partitica e civile, su questa sociale carente de-formazione pedagogica? Su questo la doppia e generosa esperienza di Franco può essere lungimirante: sempre, e questo è un mio consiglio, che non continui a perdersi negli affollati corridoi del tempo. Dobbiamo però essere altrettanto consapevoli che, solo attraverso una coscienza collettiva concreta, perennemente educata attraverso un’attiva volontà d’intenti, si possono individuare comportamenti e strumenti migliori, che possano aiutarci a superare questo impasse sociale. Situazione che non è difficile da declinare come crisi di civiltà, perché incapace di rigenerare forme morali/etiche, che a loro volta non sanno motivare/giustificare la presenza, la distribuzione e la conformazione di determinate strutture.

Viceversa, se non riusciremo a salvarci da questo declino sociale tutti saremo obbligati a essere risucchiati in un mancato perenne conflitto, indipendentemente deciso dal mattatoio tecnico della politica a rimorchio dell’omologabile legge del mercato, molto spesso determinato da una eccedenza di scarsa informazione volutamente impreparata e inadatta a distribuite e a condividere conoscenze, di conseguenza a produrre quella volontà partecipativa, forza propulsiva, interessata al conflitto inteso nel senso gramsciano”.

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

I commenti sono chiusi.

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127