11 Maggio 2016

“Il 19 maggio, in Regione Lombardia, l’incontro con i Parlamentari sui frontalieri senza sindaci?”

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(Diego Intraina) – Da indiscrezioni di Palazzo parrebbe sia stato deciso per il 19 maggio l’incontro tra la Regione Lombardia e i Parlamentari sulla questione dei frontalieri, o meglio sarebbe a dire per verificare e trasferire al Nazionale i dubbi e i problemi che l’accordo Italo-Svizzero può creare ai comuni di frontiera.

Luino, Maroni: "Senatori lombardi e istituzioni locali insieme per dar voce e dignità ai frontalieri"

L’incontro a Luino dove il governatore Maroni ha annunciato l’incontro tra Parlamentari ed istituzioni locali in Regione Lombardia “per dar voce e dignità ai frontalieri”

I problemi riguardanti i frontalieri principalmente si possono riassumere nel sensibile drenaggio di risorse provocate dalla doppia imposizione fiscale sui lavoratori oltre frontiera (ndr, sulla logica dei consumi), e la poca chiarezza sulla garanzia dei ristorni (ndr, sulla logica dei servizi) che annualmente vengono versati ai Comuni. Ma su questo si è già tanto scritto e pertanto non vogliamo ripeterci (cliccare qui).

Le criticità della possibilità di non invitare i sindaci al Tavolo Regionale sui frontalieri. Voglio invece accennare qualche riflessione sulle modalità del Tavolo Regionale e sull’avvicinamento a cui dovrebbero prepararsi i territori interessati. Si era chiesto, e sembrava parere condiviso anche dal Presidente della Regione, almeno all’incontro luinese a sua volta confermato anche nella mozione regionale votata all’unanimità, che all’incontro ci fossero presenti come espressione dei territori e come rappresentanti dei frontalieri tutti i sindaci dei comuni di frontiera presenti nel raggio dei 20 km, ma all’ultimo momento, per ragioni oscure, si parrebbe si sia deciso che questa reale rappresentanza, espressa da legittime elezioni, non sarebbe necessaria e sarebbe da sostituire con i Presidenti delle Comunità Montane che, guarda caso, non sono eletti, perlomeno in quella carica, da nessun popolare suffragio elettorale. Insieme a questi soggetti istituzionali vi dovrebbero essere anche i Presidenti delle Province, guarda caso nemmeno loro eletti dal popolo ed entrambi due in pericolo di estinzione.

Convocare assemblea pubblica per dar voce alle esigenze del territorio. Personalmente lo troverei politicamente scorretto e fuori luogo per molti motivi, però, ormai abituato a tutto, ritengo che sia opportuno che venga perlomeno rispettato dal Presidente della Comunità Montana Valli del Verbano (sarebbe utile che un analogo comportamento lo tenessero anche le altre C. Montane), l’impegno preso dal sindaco di Luino, Andrea Pellicini, nell’incontro allargato per la stesura della mozione approvata in Consiglio Comunale che, prima di sedersi al Tavolo Regionale, venga convocata un’assemblea pubblica così da poter ascoltare le diverse considerazioni e preoccupazioni dei diretti interessati in modo da portarle, con ragioni di causa, alla conoscenza dei Parlamentari. L’incontro risulterà sicuramente utile per fare finalmente chiarezza su quanto si è detto e non detto in più occasioni, e opportunamente per individuare una sintesi condivisa e consigliata dal buon senso.

Organizzzare l’assemblea territoriale in uno spazio che possa contenere 300/400 persone. Evidentemente, sembra inutile dirlo, è consigliabile che questo incontro venga organizzato, nel miglior modo possibile, in uno spazio che permetta di partecipare a tutti senza dover rimanere in piedi o accalcati contro un muro; pertanto è auspicabile pensare di utilizzare strutture capienti come il Teatro Sociale di Luino, oppure qualche altro luogo che possa ospitare 300/400 persone. È augurabile che non si pensi a qualche sala consiliare come quella della Comunità Montana. Aspetto fiducioso la data di convocazione dell’assemblea pubblica, permettendomi di consigliare ai frontalieri la massima partecipazione, visto che credo che questa sarà la fase decisiva che segnerà il futuro del nostro territorio.

Voglio concludere con una preoccupante suggestione che lascio ad ognuno di voi giudicare, perchè è possibile che anche questa sia una storia sul disinteresse del valore dell’autonomia comunale che in questi giorni sembra ripetersi. Prima la decisione del Prefetto sull’ospitalità a Colmegna e adesso quella probabile della Presidenza Regionale: perchè non coinvolgere i sindaci riconoscendogli il ruolo di unici e veri rappresentanti territoriali? Dovremmo ritenere questi comportamenti istituzionali espressioni di un pensiero ormai omologato che persiste ad educare verso una centralizzazione dei poteri? Non ci si venga a dire che nel secondo caso la massiccia presenza dei sindaci sarebbe ingestibile, perché la contro-risposta risulterebbe facile: basterebbe studiare un modo per suddividere l’incontro d’ascolto in due blocchi, mattina e pomeriggio. Non credo che i nostri Parlamentari soffrirebbero di noia.

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