4 Maggio 2016

Il tesoro della Val Veddasca: i boschi come opportunità di lavoro e di sviluppo

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Un programma futuro, un investimento territoriale, uno sfruttamento intelligente delle risorse ambientali: questi sono i principali obiettivi del comune di Maccagno con Pino e Veddasca che, con un’analisi di primo livello sulle aree boschive comunali, vuole pianificare l’utilizzo delle potenzialità naturali, sia economicamente, che socialmente, in un momento in cui, strategie come questa, possono rivelarsi di grande interesse per la valorizzazione locale. Il sindaco Passera: “La Veddasca è seduta sopra un grande tesoro, compito della politica ragionare in grande e a lungo termine”.

Panorama sul lago Maggiore dall'Alpe Montoia (max-online.info)

Panorama sul lago Maggiore dall’Alpe Montoia (max-online.info)

Il tesoro della Val Veddasca: i boschi come opportunità di lavoro e di sviluppo. Il profumo selvaggio del bosco, note di muschio e aria fresca, dove il terreno morbido e duro, i sassi dei ruscelli, i tronchi sdraiati e le erbe più basse, sono la tela di un dipinto che sale verso il cielo a forma di albero. Tra le voci gracchianti degli animali, i passi rispettosi degli scarponi di chi entra in questo luogo di leggende e favole, per vedere se sono vere quelle già sentite, o per averne altre da scrivere. L’uomo con il bosco, una storia che dura da sempre e che, anche questa volta, si vuole fare in modo che possa continuare per ricavarne lavoro e progetti socio-economici rilevanti per la cittadinanza. In questo contesto si inserisce lo studio redatto dal dottor Angelo Campoleoni sul territorio comunale di Maccagno con Pino e Veddasca, che ha dato risultati incoraggianti per quanto riguarda il piano di lavoro previsto, che consiste nel trovare il modo di gestire la ricchezza boschiva presente nel territorio e si pone gli obiettivi per valutare la condizione di salute dei boschi presenti, la distribuzione della quantità e qualità delle categorie forestali di proprietà comunale, al fine di stimare i valori e le quantità di legname presente, lo stato attuale di accessibilità e le criticità esistenti.

Dall'Analisi di Primo Livello sulle Aree Boscate del Maccagno con Pino e Veddasca (dott. Angelo Campoleoni)

Dall’Analisi di Primo Livello sulle Aree Boscate del Maccagno con Pino e Veddasca (dott. Angelo Campoleoni)

La presentazione della realtà boschiva sul territorio: i dettagli. Il comune di MPV è costituito per l’80% di territorio boschivo, per un totale di circa 2600 Ha, che lascia spazio ad una percentuale di urbanizzazione del territorio inferiore al 5%. La disponibilità pubblica per questo progetto è rappresentata solo da 766 Ha, in quanto circa il 70% delle zone forestali presenti nel comune, appartengono a privati. La distribuzione di questa superficie è così suddivisa: 566 Ha, il 74% del totale, si trovano nell’ex comune di Veddasca ed è prevalentemente costituito da faggeti; 171 Ha, pari al 22% del totale, si trovano nell’ex comune di Pino SLM, omogeneamente composta da castagneti, faggeti e betuleti, mentre il restante 29 Ha, il 4% del totale, si trovano nell’ex comune di Maccagno, ed è prevalentemente costituito da castagneti. Questi risultati sono frutto di un processo che ha premesso di quantificare il patrimonio forestale presente nel territorio di Maccagno, Pino e Veddasca, e che ha contribuito ad un’importante catalogazione del suddetto patrimonio mediante una banca dati spaziale omogenea e completa, creata con l’ausilio dell’Ufficio Tecnico Comunale, che consente l’osservazione immediata delle particelle catastali presenti nel comune, con particolare riferimento a quelle di proprietà comunale.

Il Coefficiente di boscosità sul territorio della Lombardia

Il Coefficiente di boscosità sul territorio della Lombardia

La boscosità del comune di Maccagno con Pino e Veddasca superiore al 70%. Dall’elaborazione dell’ERSAF emergono dati interessanti circa la boscosità di Maccagno con Pino e Veddasca, che si colloca ai livelli massimi in una scala regionale, ottenendo un valore del coefficiente di boscosità (percentuale di boschi su superficie al netto di aree antropizzate, aree idriche e aree sterili) superiore al 70%, che viene rappresentato prevalentemente da due categorie forestali: castagneti e faggeti, che costituiscono, a loro volta, il 70% del patrimonio oggetto di questa ricerca. Osservazioni più approfondite hanno definito la distribuzione spaziale-geografica dei gruppi forestali, considerando, anche, un riferimento altimetrico di localizzazione di Betulleti, Aceri, Frassineti, Alneti e Robinieti, oltre che dei due accennati in precedenza.

Superficie boschiva sul totale e per ex comuni

Superficie boschiva sul totale e per ex comuni

Un possibile sviluppo futuro e la fisiologica fruibilità. Lo studio ha permesso di documentare, inoltre, la fruibilità della risorsa ambientale boschiva, che è legata all’accessibilità a tali luoghi, soprattutto nel caso di territori montani. La presenza di vie di connessione capillari nella fascia ambientale interessata risulta essere fondamentale al fine di garantire un facile accesso ai boschi. Una viabilità di servizio adeguata, allo stesso tempo, risulta essere un fattore discriminante tra aree potenzialmente gestibili e le aree destinate all’abbandono: l’osservazione di questo contesto permette di individuare eventuali inadeguatezze, carenze e necessità di investimento rispetto alla situazione esistente.

L’analisi per l’accessibilità al territorio boschivo. La rete viaria, interna al Comune di Maccagno con Pino e Veddasca, ha un’estensione stimata di circa 115 Km, di questi 7 km sono strade di livello Statale (SS394), 29 km strade di livello provinciale (Sp5 e Sp58), 21 km ricadono all’interno della rete viabilistica ordinaria ed il resto è perlopiù classificato come VASP (Viabilità Agro Silvo Pastorale) secondo le categorie ufficiali. Nello specifico, vengono valutati due parametri per stimare il livello di accessibilità di un territorio: la distribuzione della rete viabilistica e la sua prossimità ai terreni boschivi e il livello di pendenza dei terreni, soprattutto per definire la capacità di estrazione del legname. Le quantità totali disponibili di terreni forestali, poste ad una distanza compresa tra 0 e 100 m dalla rete viaria, cioè con un livello di accessibilità elevato, salgono a circa 378 Ha, che corrispondono a meno della metà dei 766 Ha tot di bosco, di proprietà comunale, a disposizione e, oltre il 70% del patrimonio forestale di proprietà comunale, è raggiungibile solo tramite VASP. I dati relativi alle pendenze del territorio analizzato evidenziano che oltre l’80% dei boschi considerati fruibili pubblicamente, sono insediati in versanti con pendenze medio-alte.

Il potenziale sviluppo futuro della Veddasca. Patrimonio forestale importante, caratteristiche territoriali e orografiche che creano una criticità di accesso alle zone interessate, viabilità prevalentemente agro silvo pastorale per il raggiungimento di tali aree, necessità di un investimento sulla rete di collegamento tra siti urbanizzati e forestali per lo sfruttamento delle risorse ambientali. Lo studio effettuato sul comune di MPV verrà perfezionato con un’analisi più mirata, con lo scopo di definire metodi e strategie per gestire al meglio questa opportunità di crescita e sviluppo che viene fornita dalla natura. Ciò non toglie, come già scritto, che l’analisi di primo livello, oggetto di questo studio, consente di offrire un primo e importante quadro sintetico, consentendo di indirizzare le analisi di secondo livello in modo più mirato, secondo logiche e quadri già conosciuti consentendo un notevole risparmio di risorse, il tutto, svolto con l’entusiasmo e la naturalezza di chi, con il bosco, vuole scrivere altre belle storie.

“Io credo che il compito della politica sia quello di avere la capacità di ragionare in grande e a lungo termine – primo cittadino di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera -: la Veddasca è un luogo straordinario, ma che sta morendo di spopolamento. Solo il lavoro può essere il motivo che può riportare la gente a insediarsi in montagna: quello che può sembrare un limite è anche una grande opportunità. La Veddasca è seduta sopra un grande tesoro. Dal legno possono nascere opportunità importante di lavoro e di recupero di vaste aree da dedicare ad attività oramai dimenticate. Questo è il tempo del lavoro silenzioso e non dei proclami. Mi sono dato dieci anni di tempo per portare a termine il progetto che ho in mente. Io ci sono. E fino alla fine voglio spendermi per riuscirci. Lo devo al mio impegno, ma anche alla straordinaria accoglienza che mi ha tributato la gente di lassù. Voglio farcela, devo farcela”.

(Tutti i grafici sono estratti dall’Analisi di Primo Livello sulle Aree Boscate del Maccagno con Pino e Veddasca redatta dal dott. Angelo Campoleoni)

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