7 Febbraio 2016

Unioni Civili, il M5S fa la conta: solo tre voti contro la stepchild adoption. Intanto bufera su Formigoni

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Nel Cinque stelle si fa la conta in vista del voto sul ddl Cirinnà, dopo il via libera di Grillo al voto di coscienza. E nel movimento saranno solo due o tre i voti contrari dei senatori alle stepchild adoption. A quanto riferiscono all’Adnkronos autorevoli fonti parlamentari, orientati a votare no, al momento, sarebbero Sergio Puglia, il cui voto contrario è ormai assodato, Enza Blundo e Ornella Bertorotta. Tutti gli altri, voteranno a favore. Intanto bufera sui social (e non solo) per il tweet omofobo di Roberto Formigoni, che ieri sera ha parlato di ‘checche varie’ che ‘stanno avendo crisi isteriche per l’eventuale stop al ddl Cirinnà.

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Unioni Civili, il M5S fa la conta: solo tre voti contro la stepchild adoption. La deputata M5S Silvia Giordano è tra chi riafferma il sì al voto: “15 luglio 2012 – scrive in un tweet Giordano, riportando la ‘data di nascita’ del Movimento – Prima della ricerca del consenso e della paura di prendere posizioni chiare c’erano solo i diritti e la voglia di cambiare. Il movimento 1.0 era questo. Questo era e deve essere davvero il #M5S. #iovotosi”.

Sul tema delle adozioni tiene il punto il Pd. Sulle adozioni non ci sarà alcuno stralcio. Lo ribadisce in un’intervista a “La Stampa” il presidente del Pd Matteo Orfini, che detta la linea del partito – non arretrare di un passo – e non si mostra preoccupato per la nuova posizione del M5s. “La libertà di coscienza l’abbiamo lasciata anche noi, ma la leadership ha detto cosa ne pensa: sarebbe importante che anche i coraggiosissimi leader del M5S si esprimessero, altrimenti non vorrei che la libertà di coscienza fosse una fuga dalle responsabilità – dice – Ognuno a casa propria sceglie come comportarsi, l’importante è che i voti alla fine arrivino”. Alla domanda se a questo punto ci siano i numeri per far passare la legge, Orfini replica: “Lo scopriremo tra poco, ma credo che si possa raggiungere l’obiettivo. L’importante è continuare a discutere coi toni civili di queste settimane”. La soluzione è lo stralcio della stepchild adoption? “No. L’ipotesi è stata discussa e superata già qualche settimana fa. Noi riteniamo che la legge debba essere approvata con questo impianto, stepchild inclusa”. Quanto ai dubbi che restano anche all’interno del Pd, il presidente del partito afferma: “C’è un dibattito, come tutti sanno. Ma ne abbiamo discusso in direzione, abbiamo limato il testo, qualche emendamento che dettaglia alcune questioni sarà ancora accettato: non prendo in considerazione l’ipotesi che la legge non passi con anche la stepchild”.

Centristi chiedono stop a stepchild adoption. ”E’ mai accettabile che si metta una targhetta sul ventre di una donna?”. Il ministro dell’Inerno, Angelino Alfano, parlando della legge Cirinnà a ‘L’intervista’ di Sky tg24, critica la possibilità per gli uomini di concepire dei figli attraverso l’utero in affitto. “Unioni civili sì, adozioni omosessuali no: questa era la posizione di Ap (Udc/Ncd) prima che Grillo togliesse il suo sostegno alla legge Cirinnà e questa deve rimanere la nostra posizione. Sarebbe un errore cedere alla tentazione di fare saltare tutta la legge”. Lo dichiara Rocco Buttiglione, vicepresidente vicario del gruppo di Ap alla Camera. “Non possiamo permetterci di logorare la maggioranza di governo sulla questione della legge Cirinnà. Non è possibile affrontare scadenze di questa portata con maggioranze variabili. Non possiamo permettercelo noi ma ancora più non se lo può permettere il capo del governo. Invitiamo tutti a non sottovalutare l’avvertimento lanciato dall’on. Cesa, segretario dell’Udc. L’accordo di maggioranza è possibile ed è anzi a portata di mano: unioni civili sì, adozioni gay no”, conclude.

Questa mattina, sui social, è arrivata la replica del deputato del Pd, Ivan Scalfarotto. Parla di “odore della sconfitta” sul fronte del ddl Cirinnà ma aggiunge anche che il possibile capovolgimento di fronte, alla vigilia dei primi voti al Senato, sulle unioni civili “sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali echecche varie”. Roberto Formigoni rincara la dose chiudendo il suo tweet con un “non è bello, poverini” e si scatena la bufera. “@r_formigoni isterico è questo tuo tweet”, scrive l’esponente dem. “@r_formigoni Che linguaggio elegante! Come le sue camicie”, si legge in una altro tweet di un utente. “A una certa età chi scopa ancora da una noia bestia!”, sottolinea un tweet. “@billa_silvia Ci mancava aggiungesse pervertiti e pedofili”, dice ancora un altro utente. Tante le accuse di volgarità e pochezza per l’ex governatore della Lombardia: “Volgare individuo”, “onestamente imbarazzante e triste”, “@r_formigoni tweet indecente, da vergognarsi. Punto”. “@r_formigoni quanta omofobia interiorizzata! Ok che se passa la #cirinna nn avrai più scuse per nn accettarti ma almeno un po’ di contegno!”. “Robè, vai a zappare e dattela sui coglioni ché mi pare tu stia proprio esagerando. Coglionazzo”, lo nivita un altro utente, mentre tanti parlano di doppia morale.: “@r_formigoni “eh no, sai… non c’è la legge…” e si salva dall’impegno a vita”, oppure: “@r_formigoni ha paura che se passa la legge il coinquilino “lo incastra”.

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