25 Novembre 2015

Calcio, dieci anni dalla morte di George Best: “Genio e sregolatezza, Bukowski del pallone”

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“Non sono mai stato in spiaggia, per arrivarci dovevo passare davanti a un bar e mi sono sempre fermato prima di raggiungere l’acqua”. E’ questa la sintesi del personaggio George Best, morto il 25 novembre 2005 al Cromwell Hospita di Londra.

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A 10 anni dalla sua scomparsa, è ancora vivo il ricordo della maglia numero 7 che incantava Old Trafford, casa del Manchester United, con cui l’ala di Belfast ha avuto le migliori fortune. Primo vero divo del calcio, con il ciuffo beatlesiano – dal 1966 è per tutti il “quinto Beatle” – e l’irriverenza del fuoriclasse Best ha segnato 181 reti in 473 presenze con i Red Devils dal 1963 al 1974.

“Credo di aver trovato un genio”. Con questa frase l’osservatore Bob Bishop comunica al team manager Matt Busby di aver visionato George Best, che a 17 anni debutta nello United. Mai come per lui è valida l’etichetta “genio e sregolatezza”. Segna, incanta e irride gli avversari sul rettangolo verde, si diletta con donne e bottiglie fuori, tra locali alla moda e castelli di champagne. Celebri alcune sue massime sul genere femminile e l’amore per la bottiglia: “Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i venti minuti peggiori della mia vita”; “Non so se è meglio segnare un gol al Liverpool da 27 metri dopo aver saltato quattro uomini o andare a letto con Miss Mondo. Per fortuna, ho avuto entrambe le cose”.

Dopo i successi con il Manchester, Best decide di collezionare esperienze in America, Australia e Hong Kong, diventando una sorta di pioniere della fuga moderna verso i grandi capitali di MLS e i petrodollari arabi. Il 20 novembre 2005, cinque giorni prima di andarsene, Best chiede al tabloid “News of the World” di pubblicare una sua foto in ospedale con le parole “Non morite come me”. Ultimo gesto pubblico del Bukowski del pallone.

Dopo la sua morte Best è stato inserito tra le “Leggende del calcio” del Golden Foot, Belfast gli ha intitolato un aeroporto e nel 2006 Cisco Bellotti, ex frontman dei Modena City Ramblers gli ha dedicato una canzone nell’album “La lunga notte”.

Con i Red Devils ha vinto 2 Premier, 2 Charity Shield, 1 Coppa d’Inghilterra. Nel 1968, a 22 anni, con 32 gol in 53 partite ha vinto la Coppa dei Campioni e si è aggiudicato il Pallone d’oro. Con la maglia della nazionale nordirlandese ha totalizzato 37 presenze e 9 reti.

“Maradona- good. Pelé-better. George-Best”. (ADNKRONOS)

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