30 Settembre 2015

La Ferrari pronta per lo sbarco in Borsa: offerta da un miliardo di dollari

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La Ferrari scalda i motori per lo sbarco a Wall Street. Entro venerdì dovrebbe partire il processo dell’initial public offering: un’offerta – riporta la Cnbc citando alcune fonti – da 1 miliardo di dollari, con il prezzo da fissare nella settimana del 12 ottobre. Sergio Marchionne ha spiegato nei mesi scorsi che la quotazione di Ferrari, per motivi tecnici, non poteva essere effettuata prima del 12 ottobre, in quanto deve passare almeno un anno dalla fusione tra Fiat e Chrysler. Nel gruppo delle banche in campo per l’ipo a New York ci sono Ubs, Merril Lynch e Banco Santander. A queste si sono poi aggiunte Bnp-Paribas, Mediobanca, Jp Morgan e Allen & Co. La registrazione alla Sec per quotarsi a Wall Street era già stata fatta dal gruppo del Cavallino Rampante il 23 luglio.

(corrieredellosport.it)

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La Ferrari pronta per lo sbarco in Borsa: offerta da un miliardo di dollari. L’offerta pubblica iniziale (ipo) della Ferrari sarà lanciata venerdì prossimo. A riferirlo è la rete Usa Cnbc, citando fonti informate sull’operazione che porterà allo scorporo di Ferrari dal gruppo Fiat Chrysler. Entro questa settimana il titolo Ferrari avrà concluso l’iter per l’ammissione alla quotazione sul New York Stock Exchange e l’offerta pubblica iniziale sarà probabilmente di un miliardo di dollari, mentre il prezzo di collocamento dovrebbe fissato durante la settimana del 12 ottobre, nel rispetto dei vincoli imposti dalle autorità statunitensi, a un anno dallo sbarco sul mercato statunitense del gruppo FCA e dall’uscita di scena dell’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo. Nessun commento alle indiscrezioni da Maranello.

Sul mercato confluirà, come precisato dall’ad Sergio Marchionne, il 10% del capitale del Cavallino, da cui si aspetta una valutazione di almeno 10 miliardi. L’ipo, che si concluderà con la quotazione, permetterà lo scorporo della Ferrari a favore degli azionisti dell’ex Lingotto del restante 80% del capitale nelle mani del gruppo Fca, che attualmente detiene il 90%, mentre Piero Ferrari, vice presidente e figlio del fondatore Enzo Ferrari, controlla il 10%. Al termine dell’operazione, ci si attente che Exor, socio di maggioranza di FCA, abbia una quota del 24%, Piero Ferrari del 10% mentre i soci pubblici saranno al 66% in caso di integrale esercizio dell’opzione. (Fonte motori.fanpage.it)

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