12 Settembre 2015

Il 23% degli italiani è contrario ai ci cibi etnici nelle mense scolastiche

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Quasi un italiano su quattro (23 per cento) è contrario alla distribuzione di cibi etnici nelle mense scolastiche anche se una maggioranza del 43 per cento è invece favorevole mentre il 29 per cento è indifferente al problema o non risponde. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè all’inizio dell’anno scolastico.

(genova.repubblica.it)

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Il 23% degli italiani è contrario ai ci cibi etnici nelle mense scolastiche. Quello della mensa – sottolinea la Coldiretti – è uno degli aspetti della vita scolastica più sentiti da nonni e genitori con oltre la metà degli studenti fino a 13 anni iscritti alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado che pranza a scuola o tutti i giorni o nei giorni in cui è previsto. Tra i contrari, la paura che i bambini non gradiscano il cibo spaventa il 35 per cento mentre il 61 ritiene che la cucina italiana sia la migliore del mondo. Al contrario – continua la Coldiretti – tra i favorevoli ai cibi etnici l’86 per cento sottolinea l’importanza di avvicinarsi e conoscere nuove culture.

In ogni caso – afferma la Coldiretti – il 52 per cento degli italiani considera il costo delle mense scolastiche adeguato mentre per il 25 per cento è eccessivo. La situazione è meno netta sul piano della valutazione della qualità che per il 23 per cento è positiva, per il 42 per cento appena sufficiente e per il 20 per cento negativa, mentre il 14 per cento non risponde. Una netta maggioranza dell’83 per cento – continua la Coldiretti – ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 13 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.

La qualità alimentare nelle scuole è insufficiente per il 35% dei genitori e nonni. Una criticità emerge infatti sul piano dell’impegno della scuola alla qualità alimentare che il 35 per cento di genitori e nonni giudica insufficiente. Una preoccupazione fondata sul fatto che lo stesso sistema di sorveglianza Okkio alla salute, promosso dal Ministero della Salute I bambini in sovrappeso sono infatti il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base di un campione di eta compresa 8-9 anni nelle scuole primarie. Si tratta del risultato di cattive abitudini con l’8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura. Anche per questo oltre un milione di bambini avrà l’opportunità durante il nuovo anno scolastico di andare a lezione nelle aziende agricole in campagna dove si sono molteplicate le fattorie didattiche in tutte le regioni.

L’obiettivo è far conoscere e promuovere nelle scuole la nuova esperienza della vita in campagna grazie all’esperienza di agricoltori adeguatamente formati attraverso la conoscenza delle produzioni tipiche, del rapporto tra prodotto e territorio e del rapporto tra alimentazione e salute. Un obiettivo che rientra nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” della Coldiretti per formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalita’ dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Nell’anno scolastico 2015/2016 i primi a tornare tra i banchi lunedi 7 settembre sono stati gli studenti dell’Alto Adige poi, quelli della regione Molise che hanno iniziato il 9 mentre gli studenti del Trentino sono entrerati in classe il 10 settembre. La maggioranza, quelli della Campania, del Friuli, i lucani, i calabresi, i liguri, i lombardi, gli allievi della regione Piemonte, delle Marche e quelli delle isole della Sicilia e della Sardegna si recheranno nelle proprie sedi di studio il 14 settembre mentre il 15/09 è la volta degli allievi del Lazio, dell’Emilia e della Toscana ed infine in data 16 tocca ai pugliesi e agli studenti del Veneto. (AGI)

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