19 Febbraio 2015

Istat, gli italiani sempre più sfiduciati nella ricerca del lavoro. Presentato il rapporto “Noi Italia 2015”

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Italiani sempre più sfiduciati. Su 3 milioni che nel 2013 non hanno cercato lavoro, ma avrebbero voluto lavorare, quasi la metà, il 46,4%, è scoraggiato. Un “esercito” di 1,5 milioni di persone una occupazione neanche la cercano più, convinti che non riuscirebbero a trovarla. A scattare la fotografia di quella parte di Paese deluso dal mercato del lavoro, sono i dati Istat contenuti nel rapporto “Noi Italia 2015” che annota come siano d’altra parte “persistenti meccanismi di scoraggiamento che deprimono l’ingresso nel mercato del lavoro di ampie fasce di popolazione”.

(giornalettismo.com)

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La sfiducia degli italiani, il 46,4% è scoraggiato dalla ricerca di un’occupazione. Si tratta di 1,5 milioni di persone, quelle che non cercano più lavoro perchè convinti di non riuscire a trovarlo. A preoccupare è soprattutto la disoccupazione giovanile: nel 2013 infatti il tasso di disoccupazione giovanile in Italia ha raggiunto il livello più elevato dal 1977 ad oggi, pari al 40%, in aumento di 4,7 punti rispetto al 2012 e di 16,5 punti rispetto al 2004. E inoltre, la disoccupazione, sui dati totali, in Italia non molla la presa: nel 2013 il tasso ha proseguito la sua crescita toccando il 12,2, l’1,5 punti percentuali in più rispetto al 2012, raggiungendo così il livello più elevato dal 1977. Ma è quella di lunga durata, cioè la disoccupazione che si protrae per più di 12 mesi, a registrare la performance peggiore: la sua incidenza è passata dal 52,5 per cento del 2012 al 56,4 per cento nel 2013, il livello più alto raggiunto nell’ultimo decennio con un’incidenza superiore al 50% del totale dei disoccupati. Nel 2013 risultano occupate quasi 6 persone su dieci in età 20-64 anni, con un forte squilibrio di genere a sfavore delle donne e un marcato divario territoriale tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno.

Il rapporto poi continua a dipingere un quadro dell’Italia sulla popolazione. Sono oltre 4,9 milioni i cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all’inizio del 2014, l’8,1 per cento del totale dei residenti, l’aumento rispetto al 2013 è del 3,7 per cento. E la maggiore concentrazione è al Centro-Nord e ancora in un anno è diminuito il flusso in ingresso dei cittadini non comunitari. Il dossier poi registra 154,1 anziani ogni 100 giovani: un indice di vecchiaia per cui in Europa ci “supera” solo la Germania (158,4). La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre quella più giovane è la Campania.

I dati sulla criminalità in Italia. Per quanto riguarda la criminalità si registra una diminuzione degli omicidi volontari, sia consumati sia tentati, in particolare degli uomini il cui tasso su 100mila maschi passa da 4,4 nel 1992 al 1,1 nel 2013, rimane costante il numero di omicidi di donne, intorno allo 0,5 per 100 mila femmine. L’omicida delle donne è nel 42,5% dei casi il partner o l’ex partner. Sono aumentati furti e rapine: quasi 44mila nel 2013 con un aumento del 2,6% rispetto l’anno precedente.

La spesa dell’Italia nel Welfare. In merito al Welfare, l’Istat ha registro nel 2013 una spesa che supera il 30% del Pil: il suo ammontare per abitante sfiora gli 8 mila euro l’anno. All’interno della Ue a 28, il nostro Paese presenta valori appena superiori alla media, sia in termini pro capite sia di quota sul Pil. Il 56,2% dei Comuni italiani ha attivato nel 2012 almeno un servizio tra asili nido, micronidi o altri servizi integrativi-innovativi per l’infanzia.

Secondo il rapporto anche i matrimoni sono in calo. Rispetto al 2012 sono state celebrate 13.081 nozze in meno, una diminuzione che ha interessato soprattutto i primi matrimoni di sposi entrambi italiani che risultano 145.571 (quasi 8.000 in meno rispetto al 2012 e 40.000 circa in meno negli ultimi 5 anni).

Nel rapporto c’è una sezione dedicata ad internet e sono le nuove generazioni a fruire di più di internet. Il 57,3% della popolazione italiana di 6 anni e più utilizza la rete nel 2014 e il 36,9% si connette quotidianamente e quasi la totalità dei 15-24enni italiani si connette alla Rete e più della metà lo fa tutti i giorni. E poco più di sei famiglie su dieci si connettono a Internet tramite la banda larga; a livello territoriale il Mezzogiorno, e in particolare la Basilicata (51,8%), si trovano in posizione svantaggiata. (ADNKRONOS)

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