17 Febbraio 2015

Razzismo, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali lancia una campagna anche sui social network

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Un immigrato seduto sulle scale e una voce che urla: “Torna nella giungla”. Una giovane con il velo e una donna che inveisce: “Quelle come te non le vogliamo”. E poi un ragazzo gay e un’anziana, e per ognuno un’offesa. E’ lo spot dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio, che viene trasmesso dalla Rai e da altre emittenti e che oggi viene lanciato sui social network.

Il video dal canale Youtube Unar Uff. Nazionale Antidiscriminazioni Razziale.

La campagna informativa “Spegni le discriminazioni, accendi i diritti”. La campagna informativa “Spegni le discriminazioni, accendi i diritti” è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del contrasto alla discriminazione e a favorire la conoscenza da parte delle vittime e dei testimoni di discriminazioni degli strumenti di tutela esistenti. La campagna mira a divulgare il servizio offerto dal contact center Unar che, attraverso il numero verde 800901010 e il sito unar.it, raccoglie denunce e segnalazioni da parte di vittime o testimoni di discriminazioni per origine etnica, età, credo religioso, disabilità, orientamento sessuale e/o identità di genere.

La scelta di puntare sui social network con il coinvolgimento dei giovani. “Abbiamo deciso di lanciare questa campagna contro tutte le discriminazioni anche sui social network perché dalle segnalazioni e dalle denunce che riceviamo abbiamo visto che una delle frontiere più difficili è proprio il razzismo online – dice all’Adnkronos il direttore dell’Unar, Marco De Giorgi – Quasi il 30% delle denunce e segnalazioni che riceve l’Unar riguarda proprio il settore dei media e dei new media”. “A questa campagna hanno aderito tantissime associazioni ma anche tanti politici di diversi schieramenti – spiega De Giorgi -. Il target che ci interessa di più è quello dei giovani, quelli che usano internet, proprio per fare prevenzione e contrasto delle discriminazioni”.

I dati sulle discriminazioni razziali nel 2013 e nel 2014. “Nel 2013 abbiamo avuto circa 1.300 segnalazioni di episodi di discriminazione, nel 2014 siamo arrivati a oltre 1.400, di questi quasi un terzo riguarda il web e i media, il 70% di queste denunce è relativo alla discriminazione a sfondo etnico, razziale e religioso. L’Unar proprio per questo – sottolinea – vuole lanciare un messaggio per facilitare e promuovere anche il dialogo interculturale”. Quanto all’islamofobia, in particolare, ci sono casi in cui, “quando ci si presenta a un colloquio di lavoro, chiamarsi Ahmed fa la differenza” dice De Giorgi, così come esistono “episodi di intolleranza nei confronti delle donne con il velo”.

“E’ la prima volta che in Italia si lancia una campagna contro tutti i tipi di discriminazione – rileva il direttore dell’Unar – e questo è un fatto molto innovativo che ci porta sulla linea di quello che si fa nelle democrazie più avanzate”. Nei prossimi giorni la campagna sarà diffusa anche su carta stampata, nelle stazioni ferroviarie e sui mezzi del trasporto pubblico locale. (ADNKRONOS)

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