28 Dicembre 2014

Usa: ventuno stati decretano l’aumento del salario minimo, mentre a Washington la situazione è bloccata

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Dal prossimo primo gennaio 20 stati americani, più il distretto della capitale Washington, aumenteranno il salario minimo. Da mesi il salario minimo è al centro di uno scontro politico tra democratici, che vorrebbero far salire quello federale dagli attuali 7,25 dollari all’ora a 10,10, e i repubblicani che si oppongono. Di fronte allo stallo a Washington, molti Stati hanno deciso di agire autonomamente e così nel prossimo anno saranno 29 gli Stati in cui il salario minimo sarà superiore a quello federale.

(sbhlegal.com)

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In nove stati gli aumenti scatteranno autonomamente, come aggiustamento all’inflazione. Ma sono ben 11 gli stati, più il distretto della capitale, in cui invece saranno il frutto dell’entrata in vigore di leggi approvate dalle assemblee legislative statali o da referendum popolari, secondo un rapporto dell’Economic Policy Institute, think tank economico di tendenze progressiste. In altri due stati, Delaware e Minnesota, le leggi per gli aumenti entreranno in vigore nel corso del prossimo anno. L’entità degli aumenti varia da stato a stato, con il picco massimo nello stato di Washington, dove il salario minimo arriverà a 9,47 dollari all’ora, seguito da Oregon (9,25 dollari), Vermont e Connecticut (9,15 dollari), Massachussets e Rhode Island (9 dollari). (ADNKRONOS)

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